Disclaimer
Disclaimer: Questi
personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Gorge Lucas; questa storia
è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
CAPITOLO 5: A carte scoperte
LEIA
Da quando tutto era tornato
alla normalità non faceva altro che rifare quel sogno. Ogni notte riviveva gli
ultimi momenti passati insieme ad Han: la luce dorata nei suoi occhi, la
supplica fatta all’amico Wookiee affinché si prendesse cura di lei, l’impulso
irrefrenabile di baciarlo e di confessargli i suoi sentimenti… e poi l’oscurità
della carbonite, il freddo dell’ibernazione, il silenzio dell’immobilità.
Povero Han, chissà quanto
starai soffrendo a causa mia.
Ma lui non era morto, lui era
forte, ed era riuscito a sopravvivere al perfido trattamento di Darth Vader,
anche se nessuno poteva prevedere le conseguenze di una simile tortura. Più
rimaneva dentro alla carbonite e minori erano le speranze di un pieno recupero,
sia fisico che mentale, quindi non poteva permettersi di perdere tempo prezioso.
Io ti salverò Han, ad ogni
costo!
Dalla scrivania estrasse il suo
diario e annotò solo poche parole, come ormai era solita fare ogni mattina.
Ti amo.
Si era ripromessa di scriverlo
tutti i giorni, per ogni volta che non fosse riuscita a dirglielo di persona,
non aveva nient’altro a cui aggrapparsi se non quel sentimento forte ed
inequivocabile che li univa e quella era l’unica certezza che le era rimasta.
LEIA e LUKE – parte 1
La principessa aveva atteso con
ansia il rientro di Luke dalla ricognizione, sapeva che era andato su Tatooine
per cercare di capire che cosa ne era stato di Han e sperava con tutto il cuore
di ricevere buone notizie. Inoltre la presenza del cavaliere Jedi, ora che
finalmente aveva preso piena coscienza dei suoi poteri, bastava per rassicurarla
e per alleviare in parte le sue sofferenze, se non altro perché lo vedeva
soffrire senza conoscerne il motivo e cercando di rincuorare lui faceva forza
anche a se stessa.
Entrambi non amavano
manifestare apertamente i propri sentimenti, ma era chiaro che lui fosse rimasto
profondamente turbato dopo lo scontro con Darth Vader. Non era più il ragazzo
sorridente e temerario che l’aveva salvata sulla Morte Nera, ora era molto più
serio e tenebroso, come se l’oscuro signore dei Sith si fosse preso una parte
della sua anima.
Non gli aveva mai chiesto nulla
riguardo a quell’episodio perché non voleva costringerlo a rievocare quei butti
ricordi inoltre, dopo la fuga da Bespin, anche il rapporto fra loro due era
profondamente cambiato. Lei era stata l’unica ad avvertire il richiamo disperato
di Luke attraverso la Forza ed era ormai consapevole del forte legame che li
univa, soprattutto a livello mentale, come una sorta di telepatia che li faceva
sentire vicini anche quando erano ad anni luce di distanza… quasi come se
fossero gemelli…
Sarebbe bello sapere che una
parte della mia famiglia è ancora accanto a me. Pensò cercando di scacciare
un improvviso senso di solitudine.
Vedendo il cavaliere Jedi
scendere dal suo X-Wing affrettò il passo per raggiungerlo, era in preda
all’agitazione, ma non voleva mettersi a correre, perlomeno non prima di sapere
se c’era un motivo valido per festeggiare.
«Luke! Finalmente sei tornato!»
Lui la accolse con un sorriso
luminoso e la abbracciò con garbo, pregustando l’effetto della buona notizia che
stava per darle.
«Già, finalmente sono tornato…
e con ottime novità!»
«La missione su Tatooine ha
avuto l’esito che speravamo?» Il viso di Leia non tradiva ancora nessuna
emozione, ma i suoi begli occhi neri si erano accesi di speranza.
«Sì, penso che presto Han
tornerà con noi!» Confermò Luke.
Non riuscendo più a contenersi
Leia abbandonò ogni ritegno e abbracciò di nuovo, ma in modo molto più caloroso,
il cavaliere Jedi e, non contenta, abbracciò anche D-3BO che, ignaro di tutto,
si stava avvicinando al suo padrone per dargli il benvenuto.
«Principessa… Oh, Principessa
Leia… mi perdoni, se ho fatto qualcosa di male non era mia intenzione… per
favore non mi spenga…»
Luke lo guardò in modo
interrogativo e Leia, non capendo a sua volta lo strano comportamento del droide,
gli chiese: «Spegnerti?! E perché dovrei?»
«Beh, l’ultima volta che sono
stato coinvolto in un abbraccio umano sono stato spento brutalmente senza
nessuna spiegazione!»
Leia capì immediatamente a
quale episodio si stava riferendo ed arrossì in modo palese. «È vero, hai
ragione. Ti prego di scusarmi, ma stavi dando al Capitano Solo delle
informazioni che non aveva assolutamente bisogno di sapere… o meglio, che io
volevo accuratamente evitare di dargli!»
«Messaggio ricevuto
Principessa, cercherò di non ripetere più questo errore. Ora padron Luke, se mi
permette, provvedo a prelevare l’unità C1-P8 per i controlli di routine».
«Okay, vai pure. Prenditi cura
di C1-P8, anche lui non vedeva l’ora di rivederti».
La curiosità di Luke però si
era accesa, era sicuro che Leia gli stesse nascondendo qualcosa riguardo ai
propri sentimenti, ma allo stesso tempo aveva paura di svelare quella verità che
in cuor suo già conosceva.
«Allora… Che cosa stavi dicendo
di D-3BO? Come mai l’hai spento?» le chiese cautamente.
Lei evitò di guardarlo negli
occhi mentre gli rispondeva: «Niente di grave, semplicemente non volevo che Han
venisse a conoscenza di certe faccende private, ma D-3BO, durante un suo
eccesso di loquacità, gliele ha servite su un piatto d’argento!»
Non voleva parlarne più dello
stretto necessario, ma le risultava difficile far finta di niente dato che il
ricordo di quel momento le era particolarmente caro.
I RICORDI DI LEIA
I rapporti tra Han e D-3BO non
erano mai stati idilliaci ed il fatto che il droide si trovasse sempre nel posto
sbagliato al momento sbagliato, soprattutto durante il viaggio verso Bespin, non
aveva fatto altro che aumentare l’intolleranza di Han nei suoi confronti.
In una rara occasione però il
contrabbandiere aveva trovato interessante scambiare quattro chiacchiere con il
suo compagno bionico…
«Signore, ribadisco che la
possibilità di navigare con successo in un campo di asteroidi è ben più bassa
rispetto a quella di sopravvivere una notte su Hot al di fuori della base
militare. Sono una su tremilasettecentoventi contro una su
settecentoventicinque. Su queste cose non mi sbaglio!»
Leia raggiunse Han e D-3BO nel
piccolo soggiorno del Falcon, giusto in tempo per cogliere l’espressione
insofferente del corelliano.
«Scusa professore! Quello che
intendevo dire è che ultimamente ho fatto un bel po’ di cose da fuori di testa
per riuscire a cavarci dai guai!» Vedendo però lo sguardo di rimprovero della
principessa, stanca dei loro continui battibecchi, il sarcasmo di Han cambiò
bersaglio, seppur fingendo di rivolgersi ancora verso D-3BO: «Certo… se quella
volta non ti avessi dato ascolto e me ne fossi rimasto all’interno della base,
invece di precipitarmi nella tormenta di neve per cercare il tuo padrone, le mie
possibilità di sopravvivenza sarebbero state più elevate!»
«Ma signore, non è stata una
mia iniziativa. La principessa Leia mi ha pregato di informarvi che il signorino
Luke non era ancora tornato alla base ed io ho solo ubbidito ai suoi ordini».
Leia non aveva ancora intuito
appieno la pericolosità di quell’argomento, ma il suo istinto le diceva di stare
in guardia, conosceva troppo bene Han per non sapere che stava tramando
qualcosa. Dopo l’episodio del bacio avevano avuto un singolare colloquio
chiarificatore durante il quale lui le aveva concesso una tregua… sotto
sotto però il contrabbandiere la stava lavorando ai fianchi e sentiva ormai di
essere prossima alla resa definitiva.
«Lo so che l’ordine veniva
dalla principessa. E per caso avevi riferito anche a lei le possibilità di una
buona riuscita della missione?» Han si era avvicinato sempre di più a D-3BO e
così aveva fatto Leia, preoccupata dalla piega che stava prendendo il discorso.
«Veramente sì… ma solo quando
ormai era inevitabile la chiusura delle porte blindate. La principessa era già
affranta per il signorino Luke e per voi, non mi sembrava il caso di turbarla
ulteriormente».
«Affranta?! Anche per me?» Leia
arrossì vistosamente mentre Han, giusto di fronte a lei, la guardava incredulo e
divertito allo stesso tempo. Cercando di muoversi senza farsi notare la
principessa tentò di raggiungere l’interruttore situato alle spalle del droide,
ma trovò prima la mano di Han ad ostacolare i suoi propositi.
«No, aspetta tesoro. Non
spegnerlo… questo è interessante!» le sussurrò strizzando l’occhio.
Il droide era totalmente ignaro
della lotta che avveniva dietro di lui, il suo compito era rispondere alla
domanda che gli era stata rivolta e farlo nel modo più esauriente possibile:
«Sì, certo. La principessa si sentiva in colpa per avervi spinto in quella folle
impresa di salvataggio e si chiedeva per quale assurdo motivo quella volta
avevate deciso di darle ascolto quando solitamente vi divertite a fare il
contrario…»
«D-3BO! Risparmia al capitano i
particolari inutili, sai che i sentimentalismi lo annoiano…» Leia cercò di
liberare la mano dalla stretta di Han, ma i suoi sforzi erano vani.
Come se niente fosse l’altro
proseguì: «Vostra altezza ha anche aggiunto che non sarebbe mai riuscita a darsi
pace nel caso voi, capitano Solo, non foste più tornato e…»
«Grazie per averci ricordato
quei bei momenti! Ti meriti un abbraccio per questo.» Disperata Leia cercò di
premere l’interruttore di spegnimento con la mano libera, lanciandosi sul droide
per precedere l’avversario, ma le lunghe leve di Han la anticiparono ancora una
volta.
«Ehi, aspetta Ferraglia Dorata.
Fatti abbracciare anche da me… non so come ringraziarti per questa rivelazione!»
«Ma che sta succedendo? Che
cosa vi è preso?! …Principessa p-u-ò spi-e-gar-m-iii…» Dopo aver assestato una
gomitata ad Han, Leia era riuscita a spegnere D-3BO, ma solo ora, in quell’improvviso
silenzio, si era resa conto della loro posizione imbarazzante.
«Allora? Intendi negare ancora
l’evidenza? Anche se non lo vuoi ammettere ti sei preoccupata per me…» Il tono
del contrabbandiere si era ammorbidito, ma le sue braccia la trattenevano
saldamente.
«Certo che mi sono preoccupata,
conoscendo la tua testardaggine! Odio perdere delle vite umane sotto i miei
ordini, soprattutto se si tratta dei miei uomini migliori».
«Un momento… hai parlato al
plurale… Che strano, quando siamo tornati alla base non mi hai degnato di una
parola, neanche un semplice “grazie”! Non avevi occhi che per Luke…»
«Questo perché con lui riesco
più facilmente ad esprimere i miei sentimenti, non devo stare attenta ad ogni
parola che dico!» Doveva pensare in fretta ad un modo per uscire da quella
trappola, ma non era facile liberarsi dato che Han, situato alle sue spalle, la
teneva stretta nel suo abbraccio e di fronte c’era D-3BO, bloccato in una posa
alquanto bizzarra.
«Non hai usato molte parole
quando sei venuta ad accertarti sulle sue condizioni! Perché non hai usato lo
stesso linguaggio anche con me?»
«Perché vuoi sempre avere
l’ultima parola e… avresti trovato modo di replicare anche a quello».
Girandosi lentamente verso di
lui aveva usato volutamente un tono più sensuale e così facendo si accorse di
aver monopolizzato completamente la sua attenzione. Le faceva piacere constatare
che, baciando Luke, era riuscita a farlo ingelosire, ma riflettendoci a mente
fredda si era pentita profondamente di quel gesto sconsiderato e assai poco
regale.
«Ci puoi scommettere! Adoro
replicare, soprattutto in quel senso!» Lui le rivolse un sorriso malizioso
mentre cominciava a diminuire le distanze lentamente.
Ecco di nuovo quella
sensazione… il magnete! Pensò la principessa, avvertendo nitidamente una
forte attrazione verso di lui. A quel punto le chiacchiere di D-3BO erano il
male minore, anzi, forse erano l’unico modo per uscire da quella situazione, ma
se voleva riattivare il droide doveva continuare a distrarre Han.
«Già… E che mi dici del patto
che avevamo stipulato? Non mi sembra che tu sia molto di parola…»
«Ti prometto che quello che
succederà rimarrà un segreto tra noi, non lo dirò a nessuno».
Non riuscendo più a distogliere
lo sguardo da quello di lui, Leia pensò che resistere ad Han Solo fosse la
peggior tortura mai sperimentata in vita sua, in confronto sopravvivere a Darth
Vader sulla Morte Nera era stata una passeggiata!
E se non lo fermassi
affatto? Se lo lasciassi fare? In fondo non era più tanto sicura di volerlo
interrompere, anzi, il desiderio si faceva di giorno in giorno più forte,
soprattutto quando lui la guardava in quel modo.
«Lo so. Mi hai già detto che
sei un uomo per bene ma…»
«Se hai paura lo capisco,
quello che provo a volte spaventa anche me». Confessò lui con umiltà. «Quando ho
realizzato che stavo rischiando continuamente la vita senza avere un minimo di
rendiconto personale… beh, ho finalmente aperto gli occhi e mi sono reso conto
di essere in un bel guaio!»
«Guaio?» ripeté
meditandoci sopra. «Già. Penso che sia la parola più adatta per definire la
situazione tra noi…» Pur mantenendosi seria provava una sorta di divertimento
nell’ammetterlo e questo era proprio il tipo di incoraggiamento che lui stava
aspettando.
La mano di Leia raggiunse
l’interruttore di D-3BO proprio mentre Han si chinò dolcemente su di lei per
baciarla. Chiaramente la sua intenzione era quella di riaccendere il droide un
attimo prima che questo succedesse, ma una leggera esitazione le era stata
fatale.
Per quello che le sembrò
un’eternità lui indugiò sulle sue labbra, assaporandola e tentandola allo stesso
tempo con movimenti leggeri e sensuali, un po’ come era avvenuto la prima volta
in quell’angusta cabina del Falcon. Stavolta però Leia, stupita dalla reazione
istintiva del proprio corpo, schiuse la bocca non appena avvertì un contatto un
po’ più deciso e così quello che era partito come un bacio innocente rischiò di
trasformarsi rapidamente in qualcosa di molto più impegnativo… con la piena
partecipazione di entrambi.
Sopraffatta dalle sensazioni
che improvvisamente pulsavano nella sua testa, Leia lasciò scivolare il braccio
lungo la schiena di D-3BO per andare a cercare un posto migliore su cui posarsi,
ma così facendo prese contro proprio all’interruttore che poco prima aveva
tentato di azionare.
Click!
Rendendosi conto del misfatto
con l’ultimo barlume di ragione rimasta si divincolò dalla presa di Han appena
prima che il droide rientrasse in funzione.
«Scusate, non ricordo più dove
eravamo rimasti… Qualcuno mi ha spento per caso?»
L’espressione di Han passò in
rassegna dallo stupito, per via dell’improvvisa reazione di lei, al contrariato,
per aver capito solo in quel momento le sue vere intenzioni, ed infine al
furioso nei confronti di D-3BO in quanto non solo li aveva interrotti per la
seconda volta, ma si ostinava a pretendere attenzione con il suo solito fare
petulante.
Il contrabbandiere si allontanò
a grandi falcate borbottando fra sé poi, prima di abbandonare la sala, si
congedò dicendo: «Principessa non finisce qui!» E con la sua solita aria di
sfida, aggiunse: «Comunque siamo due a zero! Non pensi che sia ora di
arrendersi?»
Lei era talmente confusa e
agitata che non riuscì nemmeno a ribattere. Ormai Bespin era vicino e con esso
l’ora della verità, ma temeva seriamente di non riuscire a resistere fino a quel
momento…
LUKE e LEIA – parte 2
Luke era fermo davanti a lei,
vedeva passare sul suo bel viso tutte le emozioni rievocate da quel ricordo e
non aveva il coraggio di distoglierla dai suoi pensieri. Quando finalmente la
vide tornare alla realtà le chiese in modo quasi impercettibile: «Tu lo ami?»
Sì.
Leia non aveva bisogno di
pensarci neanche un secondo, ma notando lo sguardo addolorato di Luke non aveva
il cuore di dirgli la verità in modo così diretto, ben conoscendo i sentimenti
che il cavaliere Jedi nutriva nei suoi confronti.
«Vedi Luke… durante il viaggio
verso Bespin sono successe diverse cose che mi hanno fatto cambiare opinione
riguardo ad Han… »
«Certo… capisco. In fondo ha un
animo buono e forse tu l’hai sempre preso dalla parte sbagliata».
«Già». Constatò amaramente.
«Ma lui non ha mai nascosto il
suo interesse per te, mentre pensavo che tu…»
«Io ho semplicemente aperto gli
occhi su ciò che prima non ho mai voluto vedere». Lei lo guardò per un lungo
istante negli occhi, poi decise che era giunto il momento di liberarsi di quel
peso insopportabile: «Ti chiedo di perdonarmi Luke. Se ho ferito i tuoi
sentimenti mi dispiace, ma non posso continuare a nascondere la verità… Penso
che tu abbia già capito qual è la risposta che sto per darti».
«Sì. La risposta la sapevo già
da un po’» ammise lui. «E penso che in fondo sia giusto così. Mi addolora
vederti soffrire, ma vedrai che riusciremo a salvare Han. Anch’io gli voglio
molto bene e non permetterò che Jabba gli faccia del male, ha già passato fin
troppi guai!»
Il cavaliere Jedi avvertiva una
strana sensazione, lei gli aveva appena dato la notizia che più temeva, ma ora
si sentiva inspiegabilmente sollevato, come se un legame ancora più forte e
profondo di prima si fosse instaurato tra loro. La Forza li univa, su questo era
certo, ed il fatto che Leia avesse scelto Han al posto suo non poteva essere
altro che un segno, ora stava a lui interpretarlo nel modo corretto.
Finalmente si sentiva in pace
con se stesso, non aveva nessun risentimento e nessun rimorso, Han e Leia
rappresentavano ciò che aveva di più caro e avrebbe fatto di tutto per vederli
felici.
MEMORIE DI UN DROIDE
D-3BO passò tutto il giorno
cercando febbrilmente di recuperare un ricordo dalla sua memoria e quando
finalmente trovò quello che voleva si precipitò verso le regali stanze, sperando
di riuscire almeno in parte a farsi perdonare per quanto avvenuto sul Falcon.
Spesso i sentimenti umani sfuggivano alla logica dei suoi circuiti, per questo
non si era reso minimamente conto di aver creato imbarazzo alla principessa con
le sue chiacchiere… E non aveva sospettato nemmeno il fatto che lei fosse così
legata al Capitano Solo, pur avendo avuto davanti agli occhi una dimostrazione
piuttosto evidente del loro interessamento reciproco!
Quella sera Leia fu sorpresa
nel trovare il droide davanti alla propria porta. Intrattenere un dialogo con
D-3BO a quell’ora non rientrava certo nei suoi progetti, era stata una giornata
pesante e sentiva solo il bisogno di stare un po’ da sola per dar sfogo
liberamente alle proprie emozioni, ma con pazienza si avvicinò a lui
chiedendogli cortesemente il motivo della sua visita.
«Principessa, mi scusi. Volevo
chiederle perdono per questa mattina e… per quello che ho detto al Capitano
Solo».
Sollevata Leia sorrise e lo
assicurò: «Non preoccuparti, tutto sommato è stato meglio così. E poi vedrai che
presto il Capitano Solo tornerà a tormentarti!»
«Ah, ma questa è una splendida
notizia! Allora troverà il mio regalo inutile dato che presto avrà qui
l’originale…»
«Non capisco, che vuoi dire? Di
quale regalo parli?» Di nuovo Leia stentava a seguire il discorso del droide.
«Ecco vede… si tratta della mia
memoria visiva. Ho messo su questo nastro tutto quello che pensavo potesse farle
piacere rivedere, spero di non aver sbagliato anche stavolta! Buona notte
Principessa».
D-3BO si allontanò con il suo
inconfondibile passo strascicato lasciandole in mano un piccolo dispositivo.
Leia non aveva la più pallida idea di cosa potesse contenere, ma incuriosita
entrò nella sua camera, inserì l’oggetto in un proiettore e quando l’ologramma
cominciò a formarsi davanti ai suoi occhi sentì una lacrima percorrerle tutta la
linea del viso.
Rivide le sue dita passare
delicatamente tra i capelli di Han mentre lui le stringeva l’altra mano, quella
che doveva passare per sporca ed indolenzita. Erano così belli insieme, così
dolci, così appassionati… Osservando la scena da un punto di vista esterno si
rese conto di quanto fosse già ben chiaro ed evidente il tipo di sentimento che
li univa e si chiese come aveva potuto rinnegarlo per così tanto tempo.
«Signore, signore! Ho isolato
il giunto del flusso negativo di energia». La mano del droide sbucò da un lato
dell’immagine per andare a picchiettare sulla spalla di Han.
«Grazie, grazie infinite…» Leia
rise tra le lacrime notando l’occhiata tagliente del contrabbandiere, D-3BO
aveva veramente rischiato grosso interrompendolo in quel modo!
«È stato un vero piacere,
signore».
Mentre la proiezione si
affievoliva vide il viso di Han rattristarsi dopo essersi accorto che lei era
scappata. Provava ancora vergogna per quel comportamento così infantile, ma era
stato qualcosa più forte di lei, era successo tutto così in fretta che subito
non era riuscita a farsene una ragione, le ci era voluto molto tempo
per riconoscere la verità.
Sono convinta che questo non
è solo un ricordo impresso nella memoria di un droide, ma è la premessa di ciò
che ci riserva il futuro. Presto saremo di nuovo insieme e ci riprenderemo tutto
quello che ci è stato tolto, rivivremo di nuovo questo splendido momento e ne
avremo molti altri ancora, se possibile più belli.
Io credo in te Han… e
soprattutto credo in noi!
|