A MARTINA...
Lei era una ballerina
aveva i capelli biondi, che le ricadevano leggeri sulle spalle.
Occhi grandi, pieni di luce e vivacita, azzurri.
Aveva 14 anni.
Era alta e magra
Non snella, magra
E aveva una grande passione.
La danza.
Ogni volta che andava in palestra, con il body nero, le scarpe con la
punta di gesso rosa, e i capelli rigorosamente legati in uno chignon
elegante, lei si sentiva libera.
Una leggera farfalla, una fata, qualcosa di leggerdario ed elegante.
Faceva danza da quando aveva 4 anni.
Era brava, sempre la protagonista nei balletti, sempre la
più applaudita.
I suoi genitori erano fieri di lei.
Andava ad una scuola prestigiosa, dove poteva esprimere tutta la sua
bravura.
Ma lei non si sentiva brava.
Era ambiziosa quella ragazzina
Forse troppo.
Aveva un sogno
difficile da realizzare.
Ma continuava a sognare di divenire un giorno, una ballerina
acclamata.
E forse lo sarebbe diventata...
Forse...
Si chiedeva perchè non lo era diventata ancora,
perchè alcune volte sbagliava, anche se minimamente, qualche
passo.
E quella domanda diveniorono presto ossessione.
Mille risposte inesatte nella sua mente.
E poi la vista delle ballerine vere, o delle modelle nei giornali che
lei comprava talvolta.
Così perfette.
Così belle...
Così...magre.
Arrivò a credere di essere grassa.
Era per quello che di tanto in tanto cadeva, non riuscendosi a reggere
sulle punte.
Era troppo pesante.
Non capiva che il problema era il contrario.
Iniziò così a fare una dieta.
All iniziò nessuno se ne accorse, aveva tolto solo poche
delizie dal suo pasto quotidiano,
come dolci, bevande troppo zuccherate.
Poi iniziò a togliere anche il secondo, mangiando solo
verdure.
MA i genitori, troppo presi dal lavoro, non se ne accorsero.
Non se ne accorsero.
Continuava a dimagrire.
Arrivò a pesare 38 kg, per 1.68 di altezza.
Era in sottopeso di 20 kg.
Iniziarono ad accorgersene a danza, a casa...perfino a scuola.
E la pregarono di mangiare.
Ma lei non ci riusciva, continuava a rifiutare il cibo.
Ma continuava a ballare.
Era un ossessione.
Tre mesi dopo svenne.
Mentre ballava.
Cadde accompagnata da una dolce melodia classica.
La madre la trovò tre ore dopo.
l' urlo che mandò, alla vista della figlia, fu terribile.
Tre giorni dopo, accanto ad una piccola bara bianca, c' erano tutti.
I suoi amici, i professori, i compagni di danza, i parenti.
La migliore amica, piangeva inutile dirlo, si avvicinò alla
bara. La sfiorò con le dita, sofficemente, come per paura di
scheggiarla.
Sotterrarono la bara.
Finito il funerale posò una lettera sulla piccola tomba.
Adoravi le farfalle.
E le fate.
E te ne sei andata via,
sparendo improvvisamente.
Non hai pensato a noi?
Avevi un audizione, solo
lunedì prossimo.
Per una scuola importante.
E sono sicura che saresti
entrata a farne parte.
adoravi le farfalle
e le fate
e sei volata via
velocemente,
come fanno loro.
ti voglio bene...
Martina.
FATTO ACCADUTO REALMENTE.
A MARTINA, CHE ORA DANZA FELICEMENTE CON GLI ANGELI.
TI VOGLIO BENE.
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