Fex Peach.
Bellissimo, glabro, efebico.
Così angelico nella sua malizia;
così provocatorio nella sua spontaneità.
Eppure, è solo un attore, un
personaggio. Niente di vero.
Chissà quanti uomini, come me, si
concederanno del tempo con lui, con quelle sue immagini, con quei suoi
video.
Chissà quanti altri pervertiti
sbaveranno su quel viso giovane e femminile.
La dolcezza che emana è brutale; la
sua gioviale bellezza stuzzica la più pervertita malizia.
Questo è il suo potere.
Come qua, in questa foto.
È poggiato col petto a un muro di piastrelle azzurre; le gambe sono
appena piegate; la schiena, morbida, si inarca. Le piccole mani sono
poggiate al muro, e il dolce viso rivolto verso la telecamera.
Sembra chiederti di abbracciarlo,
con quel sorriso.
E, Cristo, come lo vorrei.
Non può immaginare ciò che darei per
stare lì, dietro di lui, stretto a lui, a sentire il suo profumo, a
captare ogni suo più piccolo gemito, brivido.
Magari a sentire le sue carezze, le
sue labbra, i suoi sussurri.
Cazzo.
Quanto lo voglio.
Quanti stupidi uomini, vecchi,
viscidi, si saranno limitati a guardare il suo culo, a desiderare di
violarlo?
Peggio per loro; si sono persi le
sfumature rossicce dei suoi capelli, quei suoi piccoli occhietti vispi,
quel simpatico tatuaggio che gli circonda il polso sinistro.
Anche io, però, ero come loro.
Ma ora no, questo non fa più per me.
Mi ha maturato.
Non voglio più condividerlo; so che la mia attrazione per lui si eleva
dal semplice desiderio di scopare che hanno gli altri. Io non ci ho visto solo del sesso.
Dalle foto, dai video, si
estrapola una certa vergogna di trovarsi lì, nudo, a concedersi a
qualcuno o, semplicemente, a posare.
Io l'ho sentita; io ho percepito
ogni più flebile sfumatura del suo carattere.
Io ho sentito il suo profumo, la sua
risata, il suo pensiero.
Io l'ho sentito.
Si può trovare l'amore in un
porno-attore?
Feliciano Vargas.
Questo è il tuo nome, scoperto dopo
varie ricerche online.
Ti ho cercato su Facebook, e ti ho
trovato.
Hai una foto di te che bevi un
frappé, indossando un paio di occhiali verdi.
La mano sinistra fa il segno della vittoria; si vede anche il tuo
tatuaggio. Sei così buffo.
Vorrei richiederti l'amicizia.
Per vedere cosa leggi, che film
guardi, cosa ti piace fare, dove sei nato, che musica ascolti.
Per verificare se ciò che ho
congetturato su di te sia vero o meno.
Che faccio?
Ti chiedo l'amicizia; sono sempre in
tempo ad annullarla.
Aspetto. Aspetto.
Sto per cancellare la richiesta,
quando arriva la tua notifica.
Hai accettato; che felicità!
Sarei tentato di spegnere il
computer, per evitarti, ma arriva un tuo messaggio.
" Ciao! :) Ci
conosciamo?"
Non posso spegnere ora, non ora che
ho la mia opportunità. Ma, cosa dovrei dirti?
" Ciao, ho visto i video che fai, mi
sei piaciuto"?
Sembrerei un maniaco.
Sento di dover essere sincero; e se
poi nasce qualcosa, anche solo una semplice amicizia? Non posso portare
il fardello di averti mentito.
Cosa posso dirti?
" Ciao Feliciano. Io
conosco il tuo corpo, a causa delle più immorali e lascive ragioni.
Non sono qui per
guardare le tue foto, o farti commenti strani, o per importunarti. Se
mai dovessi essere di fastidio, ti prego di avvisarmi, così me ne andrò.
Sono venuto qui con le migliori intenzioni, per provare a conoscerti
meglio come persona, non come attore.
Scusa per l'inconveniente, e per la situazione imbarazzante".
Forse è un po' troppo formale; Dio,
quanto vorrei sprofondare.
"Ah... Solitamente
non tengo gente come te fra gli amici, ma tu sembri serio.
Non è un inconveniente, anzi, mi fa un po' di piacere! :)
Però, non fare casini, ok? Ora devo andare, ci sentiamo domani!"
Rispondo con un semplice: "divertiti! Ciao, e
grazie."
Quel tuo "gente come te" mi ha ferito.
Gente come me? Io non sono come gli altri, Feliciano.
Ma, forse, lo hai intuito anche tu.
" Ci sentiamo domani!".
Era una frase di circostanza, o vuoi davvero provare a sentirmi domani?
Dovrò contattarti io, o lo farai te?
Cavolo, Feliciano, ci conosciamo da cinque minuti, e già questa
confusione?
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