Non ditelo alla sposa
Non ditelo alla
Sposa
Cinque nasi appiccicati alla vetrina del più rinomato
gioielliere di Mystic Falls.
Le proprietarie non si capacitavano dell’accaduto….
< Cosa ? Ma è impazzito ? Ragazze: Caroline, Bonnie,
Meredith o, a questo punto Rebecca, fate qualcosa, vi prego. >
poggiai anche la fronte sul vetro in modo stressato.
< Non ci possiamo fare nulla, lo sai deve decidere lui
è questo il regolamento del programma.> mi
riferì Bonnie, cercando di tirarmi via da quell’
esposizione di anelli.
Il cameraman ci inquadrava mentre i tecnici se la ridevano a causa
della mia espressione stupefatta.
Ero a bocca aperta dallo shock.
< Non possiamo fare proprio di più di quello che
stiamo facendo Elena. Dobbiamo accettare le sue scelte a causa del
contratto del programma “ Non ditelo alla
Sposa”….>
Era stata Meredith a parlare.
< Ma che razza di fedi sono ? > Caroline ancora vicina al
vetro mentre sbatteva le sue lunghe ciglia.
< Sembrano anelli sormontati da un bullone e …una
specie di vite ? > rispose una Rebecca sogghignante e schifata
allo stesso tempo.
< Ma è uno scherzo ? Vero ? > chiesi cercando
di ridere, senza alcun successo.
< Mi sento male per te. > molto gentile Meredith.
< E ringrazia che non ha scelto quelle con la chiavetta usb.
> continuò Caroline indicando altri anelli
particolari nel negozio.
< Non è possibile. Non è da lui. >
dissi riluttante a dar retta ai miei occhi nel frattempo che scuotevo
la testa.
Il gioielliere si avvicinò a noi ma più
specificatamente a me:
< Lei è Elena ? – feci si con il capo- Ha
detto il signore Salvatore che potevano piacere a lei e non ha voluto
vederne alcune di più classiche. >
< A me ?.. > Proprio a me ? Elena ? Le fedi con attaccati
aggeggi a forma di bullone e vite ? La mia espressione era da oscar.
Passeggiavamo disperate ognuna per qualcosa di diverso, mentre dentro
di me non mi capacitavo di cosa fosse successo a Damon.
Forse lo avevano rapito gli alieni e gli avevano fatto il lavaggio del
cervello, a Mistyc Falls, poteva anche succedere in fondo.
Drinn Drinn, squillò il telefono di un operatore
del programma che m’ informò poco dopo:
< E’ stata scelta la location, se ti va di andarla a
vedere, puoi Elena … >
Mi feci forza e parlai mentre le altre mi guardavano in attesa di una
risposta:
< Va bene, forse questo è stato solo un caso.
>
Mi voltai a scrutare le mie amiche che si affrettavano ad annuire in
modo abbastanza finto mentre Rebecca scuoteva il capo in un no
categorico.
Oh mamma, temevo il peggio.
***
Arrivati alla location, dopo aver parcheggiato:
< Oh meno male, almeno da fuori sembra normale. E’ un
bel castello. Bravo Damon. > asserì troppo in fretta
Bonnie, tutta soddisfatta, mentre scendeva dalla macchina.
Sì era vero, questa volta ci aveva preso, ma sarebbe stato
meglio informarsi a dovere:
< E’ qui che si terrà il matrimonio
Salvatore ? > chiesi nella hall del palazzo.
< Si certo. Se desiderate vedere l’interno non si
può a causa di lavori, in compenso vi posso dare delle
brochures. > facemmo segno di si.
Dopo aver girato sopra e sotto, avanti e dietro il foglio con le
immagini:
< Ma è orrendo ! >
< Rebecca ! > tutte e tre le mie amiche la sgridarono.
< Ma è un castello ricostruito in modo
finto, all’interno è per i bambini. Dentro i
tavoli sono per i puffi. Mi state prendendo in giro ? >
continuò sotto lo sguardo incandescente delle ragazze.
Io mi stavo sentendo male, mi poggiai al braccio di Bonnie.
< Bello vero ? Il signor Salvatore ha detto che voleva fare le
cose in grande e che non avrebbe badato a spese per farle vivere un
sogno. > il custode che sorrideva in modo ebete.
Alzai gli occhi ad osservarlo e dicendo sommessamente: < Ehm
sogno ? Glielo do io un sogno… > deglutii,
guardandomi in torno.
< Oh signorina ma deve vedere la sala del ricevimento.
E’ a pagina 3, guardi.>
Sfogliai e notai che quella sala era carina: spaziosa e colorata,
adatta ad un compleanno di una bambina di cinque anni, insomma.
I colori pastello delle pareti erano troppo accesi, le piccole sedie
piegabili in legno chiaro e tavoli con tovaglie pesca, il pavimento in
plastica verde prato, non rappresentavano proprio quello che desideravo
per il mio matrimonio.
< Ovviamente, qui poi lei ci deve vedere delle decorazioni in
carta pesta e poi, su ogni tavolo dei centrotavola con il suo ritratto
di mezzo metro con delle candele profumate.>
< Il mio ? > chiesi un po’ speranzosa, per il
gesto carino, non per altro
< Oh no, quello del signor Salvatore. >
Logico: il matrimonio era il suo.
No, non ero stupita, affatto.
Tra poco la mascella mi si sarebbe staccata dall’
incredulità.
Damon Salvatore sei un Narciso !
< Ci sarà anche una statua però signorina.
>
< Davvero ? - ero su di giri: una mia statua wow- E di chi
sarebbe ? >
< E' stata una donazione spontanea di un artista poco
conosciuto, prego guardi il bozzetto.>
Mi sentii male.
< Che mi prenda un colpo. > disse Meredith, portandosi le
mani alla bocca dallo sconcerto.
< Ma è stupenda ! Sono io come Venere ! Oh Klaus io
..... > guardai malissimo Caroline che tossendo si ricompose i
riccioli biondi, tornando seria.
< Ma stiamo parlando del matrimonio Salvatore ? > dopo
aver deglutito, domandai sperando in un errore:
< Si certo, non ho nessun altro matrimonio sull’agenda
in questo luogo, può stare tranquilla è riservato
solo per voi e per la band, certo. Ma non vi posso dire chi
verrà, è un segreto. Il suo futuro marito ci
tiene a farle una sorpresa.>
Ah... anche una band, beh forse si poteva riprendere con la musica...
< Ma lui l’ha visto l’interno ? >
chiese Bonnie che parlava tra se dicendo "Non ci posso credere,
è pazzo, ma si è rincretinito ? Io lo
uccido” nel frattempo che Care si guardava con ammirazione il
bozzetto per la statua.
< Certamente e non dalla brochure. > rispose il
custode in modo serio e anche un po' risentito dall’
illazione.
Bonnie rigirando il volantino a destra e a sinistra per dare un senso a
qualcosa < Forse dal vivo non è poi tanto male...
>
Mi guardò cercando di fare un sorriso che nascondeva un che
di tragico mentre io volevo solo andarmene lontano, forse ai confini
del mondo, ma poi rammentai la questione musicale:
< Che band suonerà ? > la soggiogai per
farmelo dire.
< Una band rinomata per il liscio, un classico per i
matrimoni.>
Rimasi a bocca aperta.
< O per le feste in paesini pieni di anziani. >
affermò in tono comico Meredith.
< Poteva risvegliare Mozart dato che c'era: avrei preferito !
> disse Rebecca intanto che se la rideva sotto quei
baffetti biondi che si faceva strappare ogni settimana. Glieli avrei
voluti strappare io adesso: uno ad uno.
< E se volessimo disdire la prenotazione ? > chiesi io,
veramente molto avvilita.
< Una sola ? > Rebecca non ce l' avrebbe fatta a reggere
ancora per molto.
< Oh non si può è già stato
pagato. >
La bionda sorella originale scoppiò in un riso fragoroso.
Se avessi avuto il pugnale di quercia bianca l'avrei uccisa senza
troppi convenevoli.
Caroline sdegnata dal comportamento di sua cognata parlò:
< Elena anche se potessi disdire o mandare a fuoco
questo orrore, dopo come fai con Damon ? Eh Elena ? Se ne
accorgerà non credi ? >
Meredith < Ho un’idea, potremmo sempre fare una
cerimonia qui ma all’aperto in questo bel giardino.>
Si, in effetti, il giardino non era male.
Ok decretai seduta stante:
< Caroline chiama Stefan e falli ragionare per
l’amor del cielo. Ma pure Klaus, Jeremy e Matt che ci stanno
a fare ? >
Ero depressa e molto arrabbiata. Dannazione, era il mio matrimonio !
< Ehi lascia stare il mio Matt, chiaro ? >
< Vuoi dire Jeremy, cara !>
Colpo di tosse di Meredith < Volevate dire Stefan... non
è vero ? >
Bonnie, Meredith e Rebecca si guardarono tanto male da poter vedere una
scarica elettrica tra le tre.
La voce squillate di Care mi attirò: < Ok ora ci
provo… Stai tranquilla andrà tutto bene, Elena.
Vedrai che riuscirò a sistemare tutto. >
Dopo qualche urlo e litigata di svariati minuti al telefono, mi si
avvicinò:
< Hanno detto che non dovevamo indagare. Ma ti pare ? Uomini ...
– fece un verso strano - Dicono che penseranno a tutto loro e
con dobbiamo preoccuparci.> fece una smorfia, stringendosi nelle
spalle.
Non era possibile.
Rebecca sogghignando < Io pensavo che fossero gli zombi a
mangiarsi i cervelli non i vampiri. >
< Te lo dovevo organizzare io il matrimonio non
quell’idiota di Damon. > continuò Caroline.
Bonnie < Dai Ele non è tanto male, in fondo
è … carino con un po’ di decorazioni.
>
Mi stava per venire da pianger a pensare al mio vestito.
Ma perché mi ero cacciata in quel casino ?
Uscimmo da quella sottospecie di castello ambulante.
Tutto ad un tratto Meredith domandò ad uno dello staff che
ci seguivano costantemente: < Ma la torta ? Anche quella ha
già ordinato Damon ? >
< Si certamente ! - rispose la responsabile appena arrivata -
Sarà un castello delle fiabe rosa e celeste fatto come con i
lego. Sarà piena di ricotta e canditi. Non si deve
angustiare di nulla. Proprio come desiderava lei.>
Mi voltai a guardare le mie damigelle e amiche, anche loro non sapevano
cosa dire.
Come volevo io... Io odiavo la ricotta e i canditi mi facevano pure
schifo !
Per la Luna di Miele Damon e io saremmo andati in Italia ma avevo una
mezza idea di farcelo arrivare a nuoto.
Il telefono squillò.
Bonnie: < Ele, mi ha detto l’assistente del programma
che è arrivato l’abito all’atelier.
Damon lo ha già scelto. Vuoi andarlo a vedere ? Dai ! Forse
con quello si è superato.>
Lo speravo proprio.
< Si certo. Spero che non abbia fatto qualche cavolata pure
là o altro che fine del mondo, Klaus o Silas.... >
***
All’atelier.
< Oh mio Dio, Oh mio Dio, Oh mio Dio, Oh mio Dio ….
> mi portai le mani alla bocca, mi stava per prendere un
infarto, fortuna che ero immortale.
< Elena riprenditi, non piangere, Elena fatti forza. >
Caroline, Bonnie e Meredith mi sorreggevano mentre Rebecca si portava
quasi un dito in gola per lo schifo, fingendo di vomitare.
La troupe televisiva si stava sganasciando, un tipo si era piegato in
due dalle risate.
Vedevo quel coso sulla stampella e volevo distruggerlo.
< Ma è rosa ! Come posso calmarmi ? Rosa ! Damon mi
ha scelto un abito da sposa rosa ! > mi sedei sopra una sedia,
prendendomi la testa tra le mani.
Non mi conosceva per niente ! Oddio !
Già era difficile passare la sola vita con un uomo,
figurarsi l'eternità !
Caroline < Lo vediamo anche noi. Tesoro. >
Meredith< Elena guardami c’è di peggio,
tranquilla. Forse …> la ghiaccia con lo sguardo. Di
peggio ?
Rebecca disse quello che avrei voluto dire io: < Peggio di una
meringa rosa confetto con una miriade di pizzi, finte perline e
fiocchetti, con scollatura vertiginosa, un bustino semitrasparente e
uno spacco inguinale…No, non c’è di
peggio.>
< Mi sento di poter svenire... >
< Un po’ d’acqua e zucchero per favore.
> disse Caroline mentre faceva allontanare le telecamere.
Arrivò una ragazza vispa e allegra con vassoio in mano.
Care la soggiogò e mi fece bere un po’ di sangue
dal suo polso. Mi sentivo un po’ meglio.
Arrivò un’altra tipa: < Oh immagino che lei
deve essere la sposa, vero ? >
Accennai un lieve si con il capo, non troppo convinta al momento.
< Oh deve essere dimagrita molto per lo stress. Beh
può capitare.>
La guardammo tutte con in viso mille punti interrogativi.
Ero sempre stata magra.
< Il Signor Salvatore ci ha fatto tenere da parte la taglia 54
per la sua bellissima sposa. Voleva che fosse comoda.>
< Oddio. > In un primo momento la testa mi prese a girare
ma poi strinsi i pugni e il mio volto divenne
rosso dall’ira.
Voleva morire ? L’avrei accontentato.
Damon Salvatore sarebbe morto il giorno del suo matrimonio: era deciso.
< Oh non si preoccupi c’è tempo per le
modifiche. Lo vuole provare ? >
< Ho altra scelta ? > sorrisi all’ assistente
fantasticando mentalmente:
Una volta sposati gli avrei messo in lavatrice i suoi abiti firmati e
glieli avrei fatti diventare rosa con un po' di varecchina, una mia
maglietta rossa e ma si ... ci avrei aggiunto anche un po' di
candeggina. Mi stavo immaginando la sua faccia una volta indossato un
paio di boxer rosa confetto " Oh scusa amore: ho sbagliato
lavaggio." Così imparava !
Taglia 54 ?
Vedi se non gli passavo il tosaerba sulla sua preziosa giacca di pelle.
Oh idea: se gli rasavo i capelli ? Chissà pelato come
sarebbe stato ? No ci ripensai, quello no: in fondo era sempre mio
marito e nonostante l'idiozia poteva ancora essere un marito da
esposizione. Disgraziato !
Tornai al vestito:
Costava poco per fortuna ed era una cosa obbrobriosa purtroppo, almeno
per me e i miei gusti semplici: il bustino rosa con laccetti confetto
era lento e le coppette erano grandi, la pelliccia rosa sul collo mi
pizzicava, le maniche lunghe e lo scollo mi arrivava fino a tutto lo
sterno, la gonna rosa e fucsia era ampia e vaporosa come una meringa e
lo strascico forse era, per non dire tanto, di dieci metri ? Il tutto
sormontato da una tiara alta forse mezzo metro, piena di cristalli
pesante una tonnellata. Ai piedi avevo delle scarpe blu con tacco
quindici e un platò di cinque. E come se non bastasse, dallo
spacco, si vedeva bene la giarrettiera che per tradizione avrei dovuto
indossare.
Una Drag Queen.
Proprio il mio stile.
Elena Gilbert era Drag Queen.
Non so come non glielo feci ingoiare alla mia assistente che cercava di
aggiustarmi il velo.
Non era quello che immaginavo e lo odiavo a morte.
Volevo piangere, disperarmi e, si, strozzarlo con quello strascico fin
troppo lungo.
Quando arrivarono le mie damigelle con i loro
“begli” abiti, scoppiai in un misto di risate e
lacrime per lo sconforto: avevano indosso dei vestiti verdi e fucsia
con mille fiocchi gialli da far accapponare la pelle e ai piedi scarpe
da ginnastica oscene. Inoltre in coordinato avevano dei cappellini
rossi ridicoli con piume multicolori per riprendere le
tonalità degli abiti.
Caroline, l’unica che si era rifiutata d’indossare
quell’obbrobrio, arsa dall’ira, sbottò
all’assistente e la soggiogò:
< Siamo pazzi ? Vorrei vedere gli abiti dei testimoni e dello
sposo stesso. Subito ! No, Elena, è una cosa folle.>
< Oh no purtroppo non bastavano loro i soldi per
tutti, quindi, sono andati da un’alta parte signorine.>
< Spilorcio. > decretò la bionda.
< Ma non vi sembra strano ? > chiese Bonnie.
< Che Damon abbia cattivo gusto e che sia un tirchio ? No, per
niente. > sempre Care.
< Caroline ! >
Mi guardavo allo specchio e mi venne in mente che io non volevo
più sposarmi.
Arrivò una commessa< Comunque avevano scelto qualcosa
tipo questi...>
Erano frac celesti vecchio stile con camicie con maniche vaporose tipo
i tre moschettieri e con i risvolti della giacca oro per lo
sposo e argento per gli altri.
< Ma ve lo immaginate Klaus con questo ? > disse Care
molto scettica.
Intanto i cameraman riprendevano entusiasti.
< E Damon ? Avrei preferito che all’altare mi
aspettasse con i suoi jeans neri, camicia nera e giacca di pelle
rigorosamente nera. Anche un abito da sposa nero sarebbe stato
più gradito che questo ! Lo odio ! > dopo poco gridai
esasperata:
< Chiamateli ! E voi basta con tutti questi video ! >
I cameraman scapparono a gambe levate.
Bonnie chiuse il telefono:
< Elena hanno detto che hanno fatto del loro meglio. >
Loro meglio un corno !
***
Passarono vari giorni e arrivò la sera del nubilato.
< E’ arrivata l’ora di festeggiare il tuo
addio al nubilato. Non sei contenta Elena ? > era Caroline, era
più agitata lei di me.
< Meredith apri la busta, che sono in ansia io per Elena.
Chissà cos’ è uno strip club per donne
? Dei pompieri o dei sexy poliziotti ? >
< E’ una serata al bingo.> disse Bonnie
leggendo il bigliettino.
< BINGO ? > urlarono tutte in modo rabbioso.
Ci guardammo sconcertate.
< Ma se non c’ ho mai giocato in vita mia. >
chiarii.
Caroline si riprese dallo sconcerto e aggiunse: < Beh
è una buona occasione per cominciare, no ? Vediamo il lato
positivo.>
Bonnie < A me sembra così strano. >
Meredith < Posso andare a chiamare anche mia nonna ? >
Nel locale.
Era pieno di vecchietti della terza età.
< Si è frullato il cervello o ci sta prendendo in
giro ? > Rebecca.
< Io lo ammazzo. Sarò vedova prima di sposarmi !
> dissi sicura prima che una vecchietta mi strappasse la sedia
di mano.
***
Il giorno delle nozze era finalmente arrivato e io aiutata dalle mie
fidate amiche “travestite” a festa, mi ero messa
quel vestito pesante e fin troppo eccentrico per me quando fece la sua
comparsa Matt portando un pacco enorme e vari altri pacchetti con un
bigliettino che aprii in fretta e furia:
Cara Elena, questo
è il tuo vero vestito.
Negli altri scatoloni ci
sono i vestiti delle damigelle.
Vi abbiamo fatto credere
cose false perché sapevamo che non
vi sareste fidate di noi.
Ti aspetto
all’altare se ancora vorrai sposarmi.
Sarò quello
in nero.
D.
Caroline aprì il suo pacco
Era un vestito lungo mono spalla bordeaux di pregiata stoffa fiorentina
cucita a mano con alcune pietre preziose incastonate alla cintura ed
alla spalla.
Anche gli abiti delle altre erano dello stesso colore solo di
differenti stili che si combinavano alla perfezione sulla persona che
li doveva indossare.
Quando aprii il mio rimasi di stucco, era color avorio, stile impero
senza gonna ampia, insomma, un modello raffinato elegante e semplice,
come piaceva a me.
Le scarpe dello stesso colore dell’abito e con tacco alto ma
non eccessivo.
Il velo corto e delicato.
Era perfetto: un sogno.
C’era anche un bouquet con rose rosse profumate e un paio di
orecchini con diamanti.
Lo avrei indossato si ma … Mi venne in mente una splendida
idea.
< Stiamo pensando la stessa cosa ragazze ? > dissi con un
ghigno malvagio.
Caroline < Guarda mi sarei fatta impalare prima di questo
biglietto, ora sono d’accordo con te. Ragazze posate gli
abiti. Resteremo con questi. >
Ci guardammo tutte e cinque in viso: giustizia sarebbe stata fatta.
***
La marcia nuziale prese a suonare, le mie damigelle entrarono con i loro indecorosi abiti variopinti ed anche
io nel mio volgare vestito ...
Non c'erano molti invitati ma ...
Dov’erano i nostri compagni ?
Erano fuggiti ?
Fuggiti ?
Si, proprio così. Codardi.
Buttai il bouquet a terra, poi ruppi un pezzo di panca della graziosa
chiesetta mentre Caroline dalla giarrettiera sulla gamba si
procurò una piccola balestra, Meredith prese una siringa
piena di verbena dalla borsetta, Bonnie iniziò a far vibrare
il suo ciondolo color ambra e Rebecca iniziò a scrocchiarsi
le dita.
Spaccammo le telecamere, i cameramen fuggirono e ci incamminammo di
fuori alla ricerca dei ragazzi.
La guerra era appena iniziata !
Spazio personale:
Questo era un tentativo abbastanza idiota XD ( lo ammetto ) di prendere
in giro il canale di Real Time ( senza fare pubblicità u_ u)
e i nostri meravigliosi personaggi di The Vampire Diaries.
L'ho scritta per far fare un paio di risate senza grandi aspettative.
Se risulterà essere di vostro gradimento, mi
attiverò per scriverne delle altre =)
Ciao !
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