Note: dopo due mesi dalla fatidica
ispirazione finalmente l’ho terminata…
Eh già, ci metto decisamente troppo
tempo per scriverla T.T Sono una capra!
Ma purtroppo gli impegni chiamano e, beh, poi ho avuto altre ispirazioni e ho
scritto altro u.u
Ma alla fine eccola qui *^* la tanto attesa YeWook
(attesa solo da me forse =W=)
Ho da dire che sono abbastanza
soddisfatta da questa storia anche se ho sudato sette camicie per finirla di
scrivere! *^*
Vorrei ringraziare di cuore ovviamente la mia amica e beta plubuffy
per… beh, tutto. La donna che più al mondo stresso e
rompo a ogni mio blocco (ovvero ogni cinque minuti :3) e con la quale alcuni
tutti i tentativi divertenti non sarebbero ma nati!
Grazie a Welt anche per avermi aiutato!
E infine grazie infinte a Ria (la nostra
lagnosa Hae <3) *^* tesoro, finalmente la storia è
qui tutta per te e potrai leggerla! *^*
Grazie per chi recensirà questa
storia! Ci ho messo il cuore e davvero vorrei sapere cosa ne pensate.
Josie.
Sometimes I love
you
Ci sono quei momenti in cui hai troppe cose da dire, ma
nessuno sembra voler ascoltare.
Ci sono quei momenti particolari della vita durante i
quali vorresti urlare tutto quello che ti frustra, ma una forza maggiore, che
sia la società, la morale, il sesto senso o quant’altro, ti frena dal farlo.
Ci sono quei momenti in cui credi di poter crollare sotto
il peso di qualcosa, che ti porti dietro da troppo tempo forse, e mollare tutte
le fatiche di una vita.
Ci sono quei momenti in cui credi di non poter fare
nulla, e riesci ad avere occhi solo per una persona, e a non stancarti mai
guardandola.
Ci sono, però, quei momenti in cui sei stanco di dover guardare
quella persona solo da lontano, senza mai poterti avvicinare davvero, perché
irraggiungibile.
Ci sono momenti in cui, addirittura, credi di poter
impazzire, o forse già lo sei. Pazzo di quella
persona alla quale non puoi dire nulla. Così pazzo che, alla fine, decidi di
dirgli tutto e mostrare tutte le tue carte.
Ed è proprio in questi momenti in cui Ryeowook
ha sempre evitato il suo sguardo per non commettere pazzie. Ma ormai era giunto
il momento di farglielo sapere.
Yesung avrebbe saputo la verità.
Tentativo 1.
Quelli, per Ryeowook, erano giorno
impegnativi. E come dargli torto! Tra gli impegni dei Super Junior, Super
Junior M, Super Junior K.R.Y. e quelli a casa lo
stress era cresciuto molto fino a rendere l’eternal maknae piuttosto suscettibile. Insomma, forse era stata
pure la lunga assenza da Yesung, e l’evidente mancanza che aveva provato, a
convincerlo a sondare il terreno e fare il primo passo. Quale migliore
occasione se non l’avvicinarsi di San Valentino? Insomma, era tutto perfetto. O
quasi.
-Tra poco è San
Valentino e ancora non ho avuto tempo di fare il regalo a Nari- Si lamentò
Shindong che, per la stanchezza, si era quasi assopito sulla tavola nell’attesa
della cena. Per un idol avere una fidanzata, forse, era il lavoro più
difficile.
-Non ti invidio
per nulla, Shindong- commentò Kangin
ridendo con poco tatto al problema dell’amico. Per l’appunto si guadagnò delle
occhiate di traverso da chi questa festa l’aveva più a cuore.
-Sei il solito, Kangin
hyung!- lo richiamò giocosamente Donghae, assestandogli una poderosa pacca
sulla schiena che per il fisico del maggiore fu praticamente nulla –Io credo che sia davvero una festa
fantastica, un’occasione per dimostrare qualcosa alla persona che vuoi bene- chiunque
lo stesse ascoltando e guardando notò chiaramente la breve occhiata di intesa
che lanciò a Hyukjae. I due non avrebbero potuto passare questa festività
insieme, ma la cosa non sembrò abbattere il moro che il suo affetto, ormai,
glielo dimostrava chiaramente tutti i giorni.
-Basta trovare
solo la persona perfetta!- Intervenne prontamente Ryeowook
trovando finalmente il coraggio per parlare e per esporre, almeno in parte, i
suoi sentimenti. Arrossì quando gli occhi di alcuni dei presenti gli vennero
puntati addosso, ma nonostante tutto non si lasciò intimorire e prese un grosso
respiro per continuare a parlare e ribadire la sua posizione –Sì, quella persona che quando la guardi
pensi sia tutto per te e i suoi i occhi neri e seducenti sono impressi nella
tua mente, l’unica persona che vorresti guardare mentre canti, quella che ti fa
compagnia tutto il giorno, l’unica persona di cui la stranezza ti fa sorridere…- Yesung era tutto
questo per lui, e pure altro. Ryeowook non sapeva da
quanto tempo questa cosa andava avanti ormai, ma gli unici ad esserne a
conoscenza probabilmente, per intuito e grande spirito di osservazione, erano
Kyuhyun e Sungmin. Se non ne fossero stati convinti prima ora avevano
decisamente la prova, era così palese di chi stesse parlando che persino gli
altri guardarono straniti prima l’uno e poi l’altro, Yesung, ovviamente
distratto nel suo mondo, non aveva ascoltato nemmeno una singola parola di
quello che era stato detto.
-Quella di Yesung
hyung sono le sue tartarughe, vero hyung?- il maknae richiamò il biondo
all’attenzione che, come sceso dalle nuvole, sbatté più volte le palpebre come
per capire dove si trovasse, a confermare giusto quanto stesse ascoltando le
sue parole e il tentativo di esporsi del suo compagno.
-Cos…? Cosa
c’entrano le mie tartarughe?- borbottò con quel suo tono di voce che
comunque non riuscì a far a meno di trovare dannatamente sexy. Gli occhi di Ryeowook si riempirono di lacrime di delusione.
-Non capisci
niente, Yesung!- il più piccolo si alzò di scattò e senza nessun’alta
parola, sotto lo sguardo perplesso del resto dei presenti, andò via. Kyuhyun e
Sungmin si lanciarono uno sguardo prima che quest’ultimo annuisse e alzandosi
seguì il compagno di radio.
Le lacrime di Ryeowook
bruciavano per questo primo tentativo fallito.
Tentativo 2
Erano passati parecchi giorni da quella fatidica cena ma Ryeowook non aveva ancora perso le speranze, così come
Yesung praticamente aveva dimenticato di quel piccolo episodio del quale,
sinceramente, non ci aveva capito un tubo. I due ragazzi, così, erano tornati a
parlare come se nulla di tutto ciò fosse accaduto e il rapporto era rimasto lo
stesso invariato di sempre. Il più piccolo non seppe dire se quella era da
ritenere una fortuna o meno.
Insomma, probabilmente rivelare a Yesung, o almeno tentar
di farglielo capire, i propri sentimenti si stava dimostrando sicuramente una
sfida più difficile di quanto si fosse immaginato, ma era pur sempre un solo
tentativo che aveva provato, no? Esatto! Non doveva lasciarsi abbattere, o
almeno era ciò che Sungmin aveva ripetuto per oltre mezz’ora per calmarlo e
convincerlo a ritornare a tavola senza tante storie.
Era quasi da un’ora che Ryeowook,
tra un sospiro e l’altro, fissava il bel tempo aldilà della finestra ed era da
altrettanto tempo che, il povero ragazzo, desiderava mettere il naso fuori da
quella casa. Erano tutti nel salotto dei Super Junior quel giorno, ognuno
intento alle solite attività che accompagnavano la loro quotidianità, insomma,
era una di quelle giornate praticamente tranquille durante le quali nel
dormitorio non si sentiva quasi una mosca volare.
-Come vorrei
uscire fuori per una passeggiata!- brontolò Ryeowook
interrompendo quell’assurdo silenzio
nella stanza. Tutti, intenti nelle proprie attività, alzarono gli occhi sul
ragazzo che aveva appena parlato, e a nessuno sfuggì lo sguardo di questo
carico di attesa nei riguardi di Yesung, dal quale però non arrivò nessun segno
di vita.
-Ehm, mi dispiace
Wookie! Io sto giocando con la playstation!- si scusò dal suo angolo
Kyuhyun, alzando la mano nella quale aveva il joystick quasi a voler dimostrare
la veridicità di quelle parole che in ogni caso nessuno avrebbe dubitato,
conoscendolo.
-E io sto giocando
con lui, anche se non capisco perché ancora lo faccio dato che perdo sempre- Sungmin
guardò “male” il sorridente maknae sul cui volto comparve
una smorfia soddisfatta per l’ennesima vittoria. Ci fu uno sbuffo da parte del
perdente.
-Io devo dare da
mangiare ai pesci- Intervenne Eunhyuk per parare la sua di posizione, che
però fu ben presto smontata dallo sguardo decisamente perplesso di Ryeowook seguito da quello di Donghae e le sue parole.
-Ma noi non
abbiamo dei pesciolini!- fu ovviamente la sua osservazione che, nella sua
veridicità, fece ridere un po’ tutti. Eunhyuk lo guardò male anche se il
sorriso tutto gengive sulle sue labbra tradì quella sua palesemente finta
rabbia.
-Però abbiamo te.
Forza Donghae, vieni a mangiare!- la pronta risposta del ragazzo dai
capelli multicolori, ormai quale fosse il suo colore non era chiaro manco ai
suo compagni, provocò una certa ilarità. Appunto questo afferrò il più piccolo
per la maglia e con poca delicatezza, facendolo anche inciampare, lo trascinò
verso la cucina insieme alle sue deboli proteste.
-Avete dette
mangiare? Aspettate, vengo anche io!- Shindong si alzò dal suo posto e,
lasciando la sua attuale attività, seguì con una certa fretta gli altri due.
-I-io sto leggendo la Bibbia- si scusò Siwon
con il suo solito temperamento gentile e calmo e con quel sorriso che spesso
faceva battere il cuore di migliaia, e non solo, di fan. Era ben conosciuto per
la sua bellezza e la sua versatilità in molti campi.
-Come se non la
conoscessi già a memoria- lo schernì l’evil maknae che sembrava potesse vincere anche solo con la metà
della concentrazione sul gioco. Era un vero talento e come facesse era un mistero
a tutti.
-Non ho capito un
passo, vado a chiamare Heechul hyung per chiedergli spiegazioni!- senza
aggiungere altro anche il bellissimo Siwon lasciò la stanza con una banalissima
scusa che però non resse nemmeno per un secondo dato l’assurdità che, palesemente,
aveva sparato.
-Ahaha, quel ragazzo! Questa è bella!- Con
altrettanta nonchalance, Kangin, l’ultimo rimasto, abbandonò la stanza al
seguito di Siwon, lasciando un silenzio imbarazzante tra Kyuhyun, Sungmin, Yesung e un più che perplesso Ryeowook
che non aveva la più pallida idea di cosa stesse accadendo. Eppure tutto ciò
sembrava così assurdo! Era sicuro di aver detto solo a Sungmin cosa provasse
nei confronti del suo hyung, Yesung.
Quest’ultimo, tra l’altro, sembrò non aver notato tutto
quel caos che aveva popolato negli ultimi cinque minuti quella stanza, così
preso in quel mondo tutto suo e da quei pensieri che solo lui avrebbe potuto
capire.
-Magari potrebbe accompagnarti Yesung hyung!- ancora una volta,
Kyuhyun con le sue solite frecciatine riuscì a richiamare l’attenzione del
maggiore che, con un sussulto, si riscosse dai suoi, di sicuro assurdi,
pensieri.
-Io? Cos.. cosa?!
Gli occhiali, non sono stato io!- farneticò il più grande alzandosi di
scatto con aria spaesata. Quand’è che erano andati via tutto? Se glielo
avessero domandato Yesung davvero non avrebbe saputo dar risposta a questa
domanda –Devo andare al Mouse Rabbit!- e con questa frase pure lui, senza
nessun’altra spiegazione, lasciò la stanza.
Su Ryeowook gravò nuovamente lo
stesso senso di sconfitta.
Tentativo 3
Era determinato Ryeowook e,
nonostante l’evidente fallimento, questa volta non si era lasciato prendere
dallo sconforto. Quando tutti erano andati via, Kyuhyun e Sungmin si erano
tenuti pronti ad intervenire per consolare il loro amico, ma nessuna delle
reazioni aspettate erano giunte, con loro grandissima sorpresa e a dirla tutta
anche sollievo.
-No, non vi
preoccupate, sto bene!- aveva accennato un sorriso e un gesto con la mano,
ma nonostante tutto i due ragazzi, con un tacito accordo, non lo avevano
lasciato nemmeno per un momento solo temendo che un crollo sarebbe,
sicuramente, arrivato con ritardo. E di fatti così era stato.
Il povero eternal maknae aveva finito per prendersela con Donghae il quale,
in tutta la sua innocenza, stava solamente facendo più baccano del solito, o
almeno era la scusa che lui aveva usato per quell’insensato rimprovero.
Fortunatamente tutto era cominciato e finito con quel semplice gesto, e i due
ragazzi poterono finalmente dare un sospiro di sollievo.
A dire il vero Ryeowook, come
tutti gli altri, aveva avuto fin troppi impegni per occuparsi ancora di quel
problema e aveva finito con il passarlo, momentaneamente, in secondo piano.
Quando aveva avuto modo di pensarci di nuovo erano appena arrivati
nell’aeroporto di Incheon ed era passato più di un mese dall’ultimo tentativo.
In realtà non sapeva perché precisamente gli era venuto in mente questa cosa,
erano tutti stanchi e spossati per il lungo viaggio di ritorno, ma forse vedere
quelle due forti spalle da dietro portare la valigia, aveva risvegliato in lui
quel senso si sfida verso sé stesso.
-Oh, che
stanchezza! Le mie braccia non sono per niente muscolose!- Raggiungendolo, Ryeowook
si lamentò con un tono palesemente costruito per attirare l’attenzione di una
determinata persona. La verità era che il minore aveva creduto davvero ti poter
colpire la tanto sperata attenzione che da giorni bramava, ma tutto ciò che ottenne
fu solo un silenzio provenire dalla sua destra, dove Yesung gli stava
camminando affianco.
Kangin, non avendo per nulla colto le intenzioni di Ryeowook, in uno slancio di generosità fece quasi per farsi
avanti per portargli la valigia, ma a bloccare questa sua gentilezza fu un
tempestivo Sungmin che, prima che le cose potessero essere danneggiate, si
gettò sul maggiore, nemmeno si stesse improvvisando un giocatore di Rugby.
-Ma che cazz..?!- L’imprecazione colorita di Kangin non fece
che creare altro scompiglio. Sungmin, nel tentativo di zittirlo, si arpionò
maggiormente al corpo del maggiore innescando tra i due una specie di lotta
giocosa e rumorosa che attirò praticamente l’attenzione di tutti, compresa
quella del distrattissimo Yesung e del ragazzo che fino a quel momento aveva
cercato di attirare la sua attenzione, Ryeowook.
-Allora, Hyung…- Sungmin, come se
nulla fosse accaduto, assunse una posa decisamente più naturale, anche se non
accennò minimamente a staccarsi dall’altro. Un distacco improvviso avrebbe
destato sospetti, no?
-Cosa state
facendo voi due?- Yesung, stupito, guardò entrambi con una faccia
perplessa, la stessa dipinta sul volto del compagno.
-Noi? Niente!
Kangin hyung si è offerto di portarmi la valigia, non è gentile?- il
sorriso rassicurante del ragazzo convinse tutti, ovviamente tranne Kangin che
le sue intenzioni le conosceva bene e di certo non era la valigia di Sungmin
che voleva portare. Fortunatamente ebbe il buon senso di tacere.
-Guarda Yèyè, Kangin hyung
porta la valigia a Sungmin hyung! In mano a lui sembrano essere così leggere!- Ryeowook, un po’ per ripicca un po’ per sincera
ammirazione, prese ad adulare la forza fisica del suo hyung senza dimenticare
però di tenere praticamente gli occhi incollati sull’altro, quasi come se non
riuscisse a staccarli davvero da quella figura per occuparsi di Kangin.
-Già! Kangin-ah è davvero forte! Se tutti fossero come lui! Oppure,
magari le valigie potessero camminare da sole, non credi? Sai che bello…- Yesung, come se
nessuna di tutte quelle chiarissime frecciatine l’avessero scalfito, cominciò a
tergiversare, o meglio, a delirare, su cose ovviamente inutili, sotto lo
sguardo praticamente attonito e afflitto del più piccolo.
Siwon, assistito alla scena da lontano, sospirò
rassegnato alzando gli occhi al cielo e, colpendosi la fronte disperatamente,
avanzò il passo per prendere delicatamente la valigia dalle mani di Ryeowook e superarlo. Avrebbe decisamente dovuto insegnare
due cosette al suo hyung.
Tentativo 4
I momenti in cui Ryeowook
avrebbe potuto provarci ancora non erano mancati e di certo il giovane non se
li era lasciati sfuggire per nulla al mondo. Certo, era stata difficile
digerire anche l’ultima batosta, ma il desiderio di cambiare il suo rapporto
con Yesung aveva fatto in modo che il ragazzo continuasse a desistere.
Mettere in atto un nuovo piano non era stata cosa
semplice, soprattutto perché di tempo, tra un concerto e l’altro, non ne
avevano abbastanza. Nonostante tutto lui ci aveva provato e aveva dato il
massimo!
-Mhh, hyung? Come
pensi che mi stia questo?- Dietro le quinte, Ryeowook,
in abiti decisamente attillati e sexy, richiamò per l’ennesima volta
l’attenzione di Yesung che però non sembrava essere scalfito minimamente da
queste provocazioni. Al massimo riusciva a concedergli uno sguardo distratto
che durava giusto qualche secondo prima di tornare a parlare con qualche
costumista per curare i dettagli di quali sarebbero stati i suoi abiti di
scena.
Nulla sembrava davvero prenderlo, o almeno tutto ciò che
non riguardasse sé stesso non rientrava minimamente nel suo interesse. Ryeowook era esasperato, quel ragazzo sembrava avere una
capacità intellettiva pari a quello delle sue tartarughe. Sembrava davvero non
arrivarci, la verità era che Yesung non capiva…
-Nulla!- urlò
esasperato l’eternal maknae
girando per il camerino come un animale in gabbia –Non sembra nemmeno vedermi!- lo scoppio era arrivato, inaspettato,
dopo che Kyuhyun, notando un’espressione di disappunto sul suo volto, gli aveva
chiesto se tutto andava bene. Domanda sciocca, dato quanto fosse evidente che
non lo fosse, ma pur sempre utile per cominciare una conversazione e indurlo a
parlare. Bastava pure solo una parola e Ryeowook
avrebbe cominciato a sputare fuori tutti i suoi problemi senza farsi pregare o
che bisognasse dire qualcosa.
-Beh, forse…- Kyuhyun, in maniera
molto più tranquilla, provò a dire la sua con un tono di voce decisamente più
basso, anche perché non voleva correre il rischio che gli altri e lo stesso
Yesung, in giro per il camerino e non, potessero udirli. Purtroppo il suo
tentativo di prendere parola fallì miseramente.
-Niente scuse, Kyuhyun-ah! Ci ho provato in tutti i modi! Ho provato con
allusioni, con gesti e ho persino messo questi ridicoli vestiti! E’ impossibile
attirare la sua attenzione!- Ryeowook, dal canto
suo, non si preoccupò minimamente di abbassare la voce o di essere sentito da
tutti, non fece che andare avanti e indietro davanti a uno spiazzato maknae che
non era riuscito nemmeno a dire una singola frase di senso compiuto.
-Ma io non…- Kyuhyun tentò per la seconda volta di dire qualcosa, ma i
risultati furono scarsi, come in fondo c’era da aspettarselo.
-Non mi vuole!
Come ho potuto pur solo pensare una cosa del genere? Che sciocco!- finalmente,
dopo aver percorso almeno 1 chilometro senza essere andato da nessuna parte, il
ragazzo si arrestò di colpo sul posto, come improvvisamente fulminato dalle sue
stesse parole che in quel momento bruciavano, così veritiere.
-Stammi bene a
sentire, Ryeowook!- Come se tutto d’un tratto gli
si fosse accesa la lampadina, Kyuhyun scattò in piedi afferrando il più minuto
per le spalle, dopodiché lo guardò seriamente, con uno sguardo penetrante e
serio. -Se provassi un approccio
diretto?- Fu la proposta che, purtroppo, non riuscì ad essere presa davvero
in considerazione nel momento in cui Yesung varcò la porta, impeccabile come
sempre.
-Ryeowook-ah! Io credo di aver capito una cosa- il
ragazzo, con fare serio, squadrò il minore da capo a piedi attendendo che gli fosse
rivolta la totale attenzione, la stessa che gli era stata data fino a quel
momento ma che lui, intelligentemente, mai aveva colto.
-Oh! Finalmente ha
capito qualcosa!- fu la battutina sarcastica stranamente non proveniente
dalle labbra di Kyuhyun. Tutti si voltarono a guardare Hyukjae, l’artefice di
quelle parole, che, con un sorriso provò a stentare una finta innocenza che non
gli si addiceva affatto. Tuttavia Yesung lo ignorò.
-So che stai
cercando di attirare l’attenzione- cominciò, attirando inevitabilmente
l’attenzione, un po’ pettegola, di tutti. Il più piccolo provò a giustificarsi
ma l’altro non gli diede tempo di controbattere che continuò a parlare –Non occorre farlo con dei vestiti! Se bello
come sei, te l’ho ma detto?- sorrise sghembo facendo commuovere quasi Ryeowook dalla felicità. Finalmente aveva capito! Principi
di festeggiamenti, seppur lievi, cominciarono a levarsi da qualche parte nella
stanza.
-Quindi… prova con un approccio diverso, vai dalla
costumista e stendila! Fidati del tuo hyung! La conquisterai!- così come
era arrivata quella felicità sparì insieme all’incredulità di tutti e del
diretto interessato. Ma cosa cavolo aveva capito?! Non appena Yesung si girò un
attaccò di rabbia colse Ryeowook che per poco non
provò a picchiarlo, se non fosse stato per Donghae che, prontamente dall’altro
capo della stanza, era corso per fermarlo. –Allora, andiamo? E’ il nostro turno!- aggiunto questo, con un
entusiasmo non indifferente si avviò verso il palco, seguito dal silenzio di
tutti.
-Forza Wookie, non
ti abbattere!- sentì mormorare qualcuno, qualcun altro invece, forse dalla
forte stretta riconobbe Kangin, gli diede una pacca sulla spalla. Anche il
ragazzo seguì gli altri un po’ mogio, questa volta non sarebbe riuscito ad
essere felice ed eccitato come per le altre esibizioni, non condividendo il
palco con il motivo del suo malumore.
Tentativo 5
-Smettila di dire
stronzate!-
-Se credi che
queste siano stronzate allora parla con il tuo Wookie!-
-Adesso stai
esagerando, Sungmin!-
-Va al diavolo,
Kyuhyun!-
Una litigata così epica non si era mai sentita. Certo,
erano sempre stati abituati ai litigi insensati di Donghae e Eunhyuk, ma quando
si trattava del maknae e di Sungmin tutto assumeva un altro significato.
A dire il vero tutto era cominciato una settimana prima
quando Ryeowook, in preda alla disperazione, era
entrato tutto trafelato e di corsa nella stanza di Sungmin e Kyuhyun, alla
ricerca del suo co-presentatore alla radio, ma
trovandovi, infine, solo il minore intento a giocare tutto assorto a uno dei
suoi videogiochi.
-Kyuhyun-ah!- Ryeowook,
con voce stridula e assordantemente alta, annunciò il suo arrivo in camera
passato del tutto inosservato dall’unica persona presente in quella camera. La
persona in questione, con un sussulto, si girò ad assassinarlo con lo sguardo.
-Ryeowookie! Mi hai fatto perdere!- piagnucolò l’evil maknae con uno sbuffo per
poi prestargli, riluttante, la sua totale attenzione –Allora, cosa vuoi?- tagliò corto volendo liquidare la cosa in
fretta, non perché provasse disinteresse verso l’amico, ma il desiderio di
tornare a giocare con quell’aggeggio era sicuramente più forte di star lì ad
ascoltare qualunque cosa avrebbe avuto da dire.
-Devi aiutarmi a
fare una cosa, Kyuhyun-ah…- continuò
imperterrito, ignorando volutamente la chiara impazienza dell’altro e
azzardandosi persino a mettersi comodo, seduto sul letto. Guardò il minore
dritto negli occhi per fare quella richiesta che, lo sapeva, non avrebbe portato
quasi certamente a nulla di buono. –Aiutami
a far ingelosire Yesung hyung-
diretto, senza peli sulla lingua.
Sulla faccia di Kyuhyun, in quel momento, si infransero
millemila espressioni diverse. Stupore, scetticismo, divertimento, fino a
trovarne una definitiva e più seria.
-No- fu la sua
risposta netta e spontanea.
-Daaaaaaaaai Kyuhyunnie!- si
lamentò il più grande in un tono perfettamente degno della concorrenza di
Donghae quando voleva, insistentemente, ottenere qualcosa.
-No- rispose
nuovamente con convinzione, nella sua voce nemmeno la più minima esitazione.
-Ti prego, ti
prego, ti prego!- Ryeowook, ad occhi sgranati e
come una lagna, provò ad intenerire l’evil maknae che, in fondo, non sembrò totalmente insensibile
alle suppliche di uno dei suoi più cari amici, eppure…
-No, Wookie! Non
voglio essere immischiato in questi affari!- fu irremovibile seppur dovette
dirlo a malincuore. Kyuhyun teneva davvero al suo compagno, ma di certo non
avrebbe voluto compromettere la sua relazione con il resto del gruppo in caso
questo piano sarebbe miseramente fallito. D’un tratto lo sguardo del più grande
divenne serio.
-Dirò a Sungmin
hyung cosa provi per lui- Kyuhyun immediatamente
si irrigidì per il colpo basso che aveva appena ricevuto. Sentì come se tutto
d’un tratto la gola gli si fosse seccata e che, per un breve momento, il cuore
avesse smesso di battere. Sì, solo per un momento, perché immediatamente dopo
cominciò la sua folle corsa nel petto del minore.
-N-non so di cosa tu stia parlando- si
difese, tentando di comporre sul volto la faccia più indifferente e tranquilla
che riuscisse, anche se con scarsissimi risultati a fare. Ryeowook
lo guardò come si guarda uno stupido.
-Cosa credi? Che
non l’abbia notato? Ti ho beccato, Kyuhyun-ah,
arrenditi!- tuttavia continuò a
infierire, imperterrito, sullo stato di agitazione del maknae senza mostrare
nessuna esitazione o rimorso. Maledizione a chi diceva che era Kyuhyun quello evil e non Ryeowook.
-E t-tu co-come hai fatto a capirlo?- infine, sentitosi messo
con le spalle al muro, il ragazzo dovette cedere e confessare quello che mai,
prima di allora, aveva detto a qualcuno.
-Non sono mica
Yesung hyung!-
E così Kyuhyun si era sentito costretto ad accettare la
proposta di Ryeowook in cambio del suo silenzio. Da
quel giorno, poi, i due erano diventati stranamente inseparabili e c’era da
dire che a nessuno era passato inosservato lo sviluppo di questo loro nuovo
rapporto.
Dov’era l’uno praticamente era pure l’altro, passavano la
maggior parte del giorno insieme, chiacchieravano spesso sottovoce, l’uno così
vicino all’altro tanto da potersi sfiorare, ridacchiando tra di loro e ogni
volta che l’uno incontrava lo sguardo dell’altro, pure a tavola, un sorriso
spontaneo nasceva sulle loro labbra.
Chi con più fatica chi con meno, tutti avevano cominciato
a sospettare che quei due nascondessero qualcosa, come tutti, tra l’altro,
avevano notato quanto Sungmin stesse faticosamente tentando di ignorare la
cosa, tutti tranne il maknae che sembrava troppo preso da Ryeowook
per accorgersene.
-Mh, Wookie, hai
sporco qui- il maknae indicò l’esatto punto sul suo volto prima di alzarsi,
con riluttanza ma del tutto credibile, e pulirgli personalmente quell’angolo
vicino alla bocca.
-Questo è troppo!-
sbottò Sungmin scattando in piedi sotto lo sguardo perplesso di tutti
tranne di Yesung che era rimasto silenzioso al suo posto, intento a fissare
innervosito il foglio su cui stava buttando giù qualche frase interessante.
Ed era proprio quello il motivo per il quale Kyuhyun e
Sungmin avevano cominciato stupidamente a litigare quella mattina, come fu
anche quello il motivo per il quale Yesung fulminò i due litiganti e Ryeowook con lo sguardo.
-Potreste fare
silenzio? Sto cercando di concentrarmi. Sungmin-ah ha
ragione, se volete fare i piccioncini andate da un’altra parte!- replicò
freddamente il bruno alzandosi compostamente dalla sedia, prima di raccattare
tutte le sue carte e lasciare la stanza non permettendo nessun tentativo di
replica. Lo stesso comportamento lo adottò Sungmin che, ancora più innervosito,
lasciò la stanza più furibondo di prima. Un silenzio innaturale calò nella
cucina.
-Mi dispiace…- Ryeowook volse gli
occhi colmi di lacrime verso Kyuhyun che, con un’espressione attraverso la
quale non trasparì nessun’emozione, sospirò sommessamente facendo un gesto con
la mano per rassicurarlo.
Tentativo 6
La situazione, infine, non era stata risolta nel migliore
dei modi. Ryeowook si era sentito terribilmente in
colpa per la nuova situazione che aveva creato al maknae, mentre Kyuhyun aveva
continuato a ostentare un’apparente sicurezza che a nessuno aveva convinto.
In un primo momento, Sungmin aveva firmato la condanna a
morte per entrambi i ragazzi. Insomma, vedere uno dei suoi “migliori amici”
flirtare con il ragazzo del quale era innamorato, perché ormai era sicuro del
fatto che non fosse solo una semplice cotta passeggera, era stato un vero colpo
basso. Solo dopo una sana dormita e un paio di giorni durante il quale aveva
fatto sbollire la sua rabbia, Sungmin aveva rivolto di nuovo la parola
unicamente a Ryeowook lasciando, però, l’amaro in
bocca al maknae che, ancora una volta, aveva incassato quei duri colpi con un
silenzio innaturale.
-Kyuhyun-ah…- per l’ennesima volta, Ryeowook tentò di scusarsi e, ancora una volta, il minore
lo interruppe prima che potesse, finalmente, porgergli ufficialmente le sue
scuse e levarsi questo peso di dosso.
-Ti ho già detto
che non fa nulla, hyung. Non è colpa tua- ripeteva ormai come una
cantilena, con voce quasi automatica che credergli sarebbe stato impossibile,
eppure era davvero sincero, il problema era che non riusciva a trovarci nulla
di allegro e felice in tutta quella situazione. Ed effettivamente manco c’era.
-Sì, ma… ora Sungmin hyung non ti parla- gli ricordò forse un po’
ingenuamente. Il volto del maknae si oscurò per un attimo prima di tornare di
nuovo apparentemente sereno. Sospirò.
-Lo so, Wookie! Lo
so!- nella voce di Kyuhyun si percepì una piccola nota di fastidio. Non
c’era di certo bisogno di lui per ricordare una cosa del genere e, tra l’altro,
era l’ultima cosa della quale voleva parlare.
-Scus…- provò a dire il maggiore dopo aver
colto il risentimento nella sua voce.
-Ryeowook, per la miseria! Invece di chiedere scusa
a me vallo a dire a Yesung!- sbottò tutto a un tratto seriamente irritato.
Kyuhyun sembrò, per la prima volta, usare la sua ironia e il suo buon senso per
dare una svegliata al suo amico e non per prenderlo in giro affettuosamente
come di solito adorava fare.
-Ma io non credo lui
voglia parlarmi- sussurrò un Ryeowook sorpreso
dalla reazione inaspettata del maknae.
-Invece io credo
di si- insistette quest’ultimo con voce decisa e che non ammetteva nessuna
replica. Ryeowook, come scosso da una forza
invisibile si alzò di scatto dal letto per precipitarsi fuori e, non appena
arrivò vicino alla porta si fermò nuovamente per voltarsi verso il suo amico
che, ancora una volta, era stato di grande aiuto.
-Kyuhyun-ah?- lo chiamò per attirare la sua
attenzione.
-Lo so, di niente-
lo anticipò il più piccolo ridendo forse per la prima volta dopo tutti quei
giorni pesanti.
Grazie –Sei
un idiota- l’eternal makne
lo “richiamò” prima di chiudere la porta e correre da Yesung prima che quella
convinzione e audacia svanisse.
Ed era stato così, grazie a Kyuhyun, che i due avevano ricominciato
a parlare. Sarebbe stato piuttosto impossibile, e per di più sciocco, non
parlargli con tutti gli impegni che in quel periodo i Super Junior K.R.Y. avevano. Era necessario non avere discordie,
soprattutto quando nel gruppo erano solo in tre.
Quel giorno i tre ragazzi avevano dovuto sostenere
l’ennesima intervista ed esibizione insieme, nulla di diverso ed eccezionale
dalla solita routine, se non fosse stato per il fatto che Ryeowook
da un po’ di tempo a questa parte stava cercando l’occasione perfetta per farsi
notare, e perché non approfittare di questa?
Era appena cominciata la base dell’ennesima canzone, una
di quelle preferite da Ryeowook. Gli altri, magari,
avrebbero potuto trovarla la classica banale canzone d’amore degna di una cotta
adolescenziale, ma per lui… per lui era tutt’altro e
ogni qual volta chiudeva gli occhi il suo
viso appariva nitido nella sua mente. Non appena il ritornello cominciò le
tre voci principali dei Super Junior si fusero e si accompagnarono l’una
all’altra con una naturalezza da mozzare il fiato, così come fu altrettanto
naturale per Ryeowook guardare nella direzione di
Yesung e dare peso ad ogni singola parola che stava cantando.
Quasi come attratto dal richiamo di quello sguardo, o
forse dalle parole, il maggiore si voltò automaticamente in direzione del più
basso, i loro sguardi si incatenarono e si cercarono durante tutta la durata
della canzone, senza mai sciogliersi per davvero.
Non appena la musica terminò, la loro attenzione fu
attirata dalla presentatrice e, solo allora, i loro sguardi si sciolsero. Il
cuore di Ryeowook esplose nel suo petto e, un sorriso
di trionfo, si allargò sul suo volto.
Tentativo 7
Quel
piccolo gesto aveva inferto a Ryeowook una nuova dose
di coraggio e di buon umore impossibili da tenere a bada. Infatti, non era raro
vedere l’eternal maknae
sorridere a vuoto o andare in giro per il dormitorio, da una stanza all’altra,
ballando come un matto. Strano, ma vero, eppure era davvero solo un piccolo
gesto, uno sguardo per giunta, ma era bastato a far sparire tutti i problemi
dalla sua testa, persino quelli che aveva creato al povero evil
maknae e il suo “tenero” hyung.
Fortuna
aveva voluto che i due, con non poche difficoltà visto l'orgoglio che entrambi
dimostravano, ricominciassero a parlare quasi spontaneamente da un giorno
all'altro mettendo da parte i rimorsi. Cosa fosse successo tra i due rimase un
mistero.
Ryeowook, proprio a causa di tutte queste buone notizie e del
buon umore ritornato al suo amico, quel giorno, in uno slancio di coraggio,
aveva finalmente ritentato con uno dei suoi chiarissimi tentativi davanti allo
sguardo divertito e attento di tutti. Ovviamente aveva fallito, ma non era
stato di certo questo a scoraggiarlo!
Aveva
provato con tutto! Gli era passato e ripassato avanti un centinaio di volte
aspettando che l'altro lo chiamasse ma così non era stato. Quindi aveva provato
con offrirsi per preparargli qualche stuzzichino ma nemmeno questo era servito
poi a molto, perchè dopo aver rifiutato gentilmente era tornato a prestare
attenzione a ciò che stava facendo. Gli aveva proposto persino un massaggio
alle spalle! Non era raro che succedesse, Yesung spesso era
teso e, quel giorno, Ryeowook, lo aveva notato
particolarmente stanco e affaticato e si era preoccupato per lui. Nemmeno
questo, infine, aveva funzionato.
Ritrovare
coraggio, dopo questo, era stato difficile e, nemmeno il giorno dopo, Ryeowook era tanto sicuro di riprovarci nuovamente. Era da
almeno mezz'ora che andava avanti e indietro fuori la porta della cucina facendo
impazzire Kyuhyun e Sungmin che, a quanto pareva, dopo la loro
riappacificazione erano diventati inseparabili.
-No, ho cambiato idea! Io ritorno in
camera!- Ryeowook, in uno slancio di
vigliaccheria, fece dietrofront per l'ennesima volta per ritornare nella sua
camera ma questa volta fu un Sungmin deciso a
fermarlo per le spalle.
-Ryeowook... ora entriamo in quella maledetta stanza e tu andrai a
parlare con Yesung hyung, chiaro? Fightin- gli diede un'ultima pacca
sulla spalla e lo sospinse con una strana delicatezza all'interno della stanza
prima di seguirlo subito dopo con Kyuhyun e
allontanarsi nell'angolo opposto della cucina affollata, ora, da tutti i
membri.
-Y-Yeye?- lo chiamò timidamente il più piccolo avvicinandosi appena
all'altro, quasi avesse paura di poterlo infastidire solo con la sua presenza.
Con sua grande sorpresa, però, il moro alzò lo sguardo su di lui -P-posso sedermi qui o disturbo?- tutto ciò che
ricevette fu solo un leggero annuire con la testa.
Un
silenzio imbarazzante calò tra i due, cosa abbastanza difficile con una stanza
così affollata, eppure furono capaci tutti di mantenere un silenzio innaturale.
Un attimo dopo la stanza tornò ad animarsi e Ryeowook
riuscì a tirare un sospiro di sollievo.
-Hyung, ultimamente hai notato qualcosa di particolare?- cominciò Ryeowook come se quella fosse una conversazione casuale,
nata così per caso e non da un flusso di pensieri che lo stava divorando ormai
da mesi!
-Mh?- Yesung alzò nuovamente la testa
dalla pila di fogli, ma questa volta sul suo volto un'aria decisamente
spaesata. Forse l'approccio non era stato uno dei migliori, ma dato che era in
gioco, ormai, tanto valeva la pena provarci!
-Beh, sì... intendo... ho
provato a fartelo capire in questi giorni! Ma tu eri sempre lì, a pensare ad
altro! Sono esausto! ti prego, Yesung hyung, ascoltami... tu mi piaci!- Yesung guardò il ragazzo
con la fronte corrucciata.
-Cos..?- azzardò un attimo
perplesso, preso così alla sprovvista poi il ragazzo si era perso una parte del
discorso.
-AHH, per la miseria,
Yesung! Sono innamorato di te!- urlò esasperato Ryeowook
scattando in piedi. Nulla, non gli interessò minimamente dello sguardo
"sconvolto" dei suoi compagni, non gli interessò di nulla, era
semplicemente esasperato ed aveva finito con il scoppiare.
-E dov'ero io? Quand'è
successo tutto questo?- domandò un perplesso Yesung che evidentemente non aveva
capito nulla finché non gli era stato detto chiaramente! Ryeowook
imprecò alzando gli occhi al cielo e, senza nessun'altro preavviso, finalmente
tirò a sé il più alto e, per zittirlo, fece coincidere le loro labbra. Uno
scoppio di risate e di sospiri di sollievo si levò nella stanza e, non appena
si staccarono, un Yesung sorridente guardò l'innamorato.
-No, sul serio, quand'è
stato?-
Tutti scoppiarono a ridere, Ryeowook, invece, con
aria arrabbiata gli diede uno scappellotto dietro la testa prima di lasciare la
stanza finalmente con un dolce sorriso sulle labbra.