In morte di Cesare

di Geilie
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Scritta per la Drabble Night del 05/04/13, organizzata per celebrare l'EFP-compleanno di Charme e il compleanno (quello vero) di Rowena e LauriElphaba. Pacchetti di Charme.

PACCHETTO PUGNALE + COTTA DI MAGLIA
Fandom: RPF storico/Personaggi letterari
Personaggio: Bruto
Prompt: rostro (impunemente pluralizzato e latinizzato in rostra per riferirsi alla tribuna ufficiale del Foro Romano)




In morte di Cesare
236 parole - non betata; introspettiva, drammatica, in un certo senso missing moment. Mi sono ispirata alla storia tanto quanto alla tragedia shakespeariana: spero non me ne vogliate per il mix, il succo della storia cambia comunque poco.
 
Marco Antonio, occhi lucidi e capo chino, sale con incedere solenne sui rostra.
Bruto lo osserva prendere un respiro profondo, come a placare le Furie che di certo gli si agitano in corpo, prima di rivolgersi al popolo:
«Amici, Romani, cittadini, prestatemi orecchio!» inizia, e la plebe cessa il suo vociare confuso e gli dedica tutta l’attenzione di cui è capace. Parecchia, in questa speciale occasione.
Mentre Antonio, ottenuto il silenzio, comincia a intessere gli elogi di Cesare, con un fuoco nello sguardo che si fa man mano più vivo, Bruto indietreggia, scivola verso l’ombra di un colonnato e rimane lì, a spiare quel che avviene davanti ai suoi occhi e a interrogarsi su un futuro fin troppo incerto; osserva, valuta, teme.
Il console(1) ha promesso l’amnistia per i congiurati, è stato accomodante, prudente, ma il modo in cui la sua orazione sta accendendo i Romani cela più di un rischio. Il tiranno è caduto - a caro prezzo, riservando a Bruto parole che l’hanno punto nel vivo - ma un nuovo tiranno, più forte, più benvisto, potrebbe nascere lì dov’è morto Cesare.
I rostra e l’uomo che da essi, a sorpresa, declama ora il testamento del defunto sembrano sempre più un segno di rovina.
Mentre si allontana dal Foro e dalle tante voci che chiedono vendetta, Bruto, non per la prima volta dacché tutta questa storia ha avuto inizio, si trova in preda ai dubbi.


(1) Marco Antonio era console insieme a Cesare, al momento della morte di quest’ultimo.




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