I will wait for the summer {just to see you once more}
Hotaru resiste il primo giorno al forte desiderio di
correre subito verso la foresta – verso il loro
posto.
Sa che lui non sarà lì ad attenderla, sa che troverà
quegli scalini vuoti e il vento che soffia leggero, sollevando le foglie verdi
e rendendo la sua assenza più viva che mai.
Hotaru lo sa.
Eppure il mattino dopo, i suoi piedi si muovono soli come se fossero guidati da
fili invisibili – il destino, il caso, l’amore
– e lei si ritrova lì. E finché non arriva, inconsciamente continua a sperare
che sia lì.
Ma, ovviamente, c’è solo il nulla ad attenderla.
Hotaru entra nel bosco, ripercorrendo quei sentieri ormai
così familiari, mentre i ricordi riaffiorarono continuamente.
Basta una foglia, un ramo, un insetto – perché Gin era in ogni cosa.
Inevitabilmente, inizia a piangere. Perché toccarlo era
stata l’emozione più forte che avesse mai provato, ma perderlo per sempre si
era rivelato un dolore fin troppo difficile da sopportare.
Sa di averlo reso felice, ma non può impedirsi di essere
triste. Perché gli manca, così tanto che sembra che sia l’aria a mancare –
forse perché, in quel bosco, Gin era anche
nell’aria.
Decide di non tornare più, almeno finché non farà meno
male.
Forse se piangerà tutte le sue lacrime, riuscirà ad
entrare nella foresta senza avvertire quel profondo vuoto nel petto che la
spinge unicamente ad accovacciarsi, tirare le ginocchia al mento e
singhiozzare, stringendo quella maschera fra le dita.
Sono passati tanti anni da quando Gin se n’è andato.
Hotaru, com’era giusto che fosse, è andata avanti nella sua vita, rinunciando
all’idea di lavorare vicino al bosco.
Semplicemente, avrebbe fatto troppo male.
È estate – come è sempre
stato – quando Hotaru decide di tornare in quel luogo.
Il suo cuore è finalmente riuscito ad accettare con
serenità la perdita di Gin ed ora si sente pronta.
All’inizio è quasi
semplice: arrivare e non vederlo. Hotaru entra nel bosco e una strana calma l’avvolge.
Continua a camminare, finché non giunge nel punto esatto in cui Gin è svanito,
in quella luce brillante.
Nonostante tutto il tempo passato, Hotaru inizia a
piangere. Una lacrima, dapprima timida, si affaccia per poi scendere insieme a
molte altre, lungo quelle guance rosee.
Si piega sulle ginocchia, tentando di fermare i
singhiozzi, mentre una leggere brezza si è alzata.
È nel vento che Hotaru affida la sua preghiera: «Ti amo. Non ti ho dimenticato. Non ti dimenticherò mai.»
Respira a fondo, inclinando le labbra in un piccolo
sorriso e sentendo Gin accanto a sé.
Perché, per quanto sembri impossibile, è nel vento che
Hotaru riceve la risposta.
Delicate come carezze, quelle parole le toccano l’animo e
frenano le sue lacrime.
«Neanche io ti
dimenticherò mai.».
Fine.
Aw ç__ç
Ho visto questo bellissimo
anime – episodio – un’ora fa e, alla fine, non sono riuscita a trattenere le
lacrime.
Ho dovuto scriverci su,
per forza. Un tributo alle bellissime emozioni che Hotaru e Gin mi hanno donato
ç__ç
Dedico la storia a
f_naluST che mi ha fatto scoprire questa meraviglia di anime. ♥
Ho diviso in due parti temporali la storia, il primo momento è appena Hotaru torna nel bosco l'estate dopo, praticamente alla fine dell'anime. La seconda è dopo molti anni. Che dire ancora, spero vi piaccia
** ed io torno ad annegare ancora nelle mie lacrime ç_ç
Un bacio :*
EclipseOfHeart