Che Dio ci aiuti (molto)

di felpa_fan
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Che Dio ci aiuti (molto)

Prologo

Caro angelo custode,
Hai finalmente esaudito i miei desideri.
Ieri è stata una giornata pazzesca: Margherita si è sposata con Emilio e durante la cerimonia Azzurra e Guido sono stati sempre vicini ed io con loro.
Azzurra ha dormito nella nostra casa mentre suor Angela mi ha portato a letto con lei: non sono sicuro del perché ma credo che Azzurra e Guido volessero restare da soli, e a me questo non dispiace affatto!
 
Driiiiiiin driiiiiiiiiiiin driiiiiiiiiiiiiin!
Le ormai tantissime collaudate sveglie erano riuscite a far alzare Suor Angela. Era tutta dolorante avendo riposato sulla poltrona accanto al suo letto, dove aveva dormito Davide. Il letto era già sfatto e le lenzuola tutte spiegazzate, ma lei durante la notte non aveva sentito niente. Anche un bambino di otto anni dormiva meno di lei. Si vestì in fretta e corse giù in cappella per le Lodi. Sperava di passare inosservata ma la vista vigile della sua madre superiora non la mancò neanche stavolta.
- Suor Angela, riuscirò mai a vederti arrivare puntuale prima di fare zac? – entrambe sapevano già la risposta, ormai quello era diventato il loro modo un po’ insolito di augurarsi una buona giornata.
Suor Costanza, pur apparendo più severa e ligia alle regole del convento, aveva lo stesso spirito altruista e libero di Suor Angela, e rivedeva molto di se stessa in lei.
L’Angolo Divino era in subbuglio, Margherita ed Emilio stavano per partire per il loro viaggio di nozze: avrebbero visitato Roma, la città eterna. Quello che aveva sempre sognato la ragazza, anche se in un modo diverso da quello che si aspettava, adesso ce l’aveva: un ragazzo che l’amava e quell’amore che pareva invincibile. Era giunto il momento dei saluti: Nina li salutò col suo solito modo sbrigativo, non era certo per lei tutto quello zucchero, mentre Chiara augurò ai novelli sposini ogni bene e rivolse a Margherita un enorme sorriso. Tante volte si era immaginata il momento della partenza sua e di Riccardo, il loro viaggio di nozze, suo padre che le avrebbe telefonato ogni giorno. Invece il destino le aveva riservato qualcosa di diverso; pochi giorni dopo avrebbe iniziato il percorso per diventare una novizia e l’idea di poter aiutare gli altri la esaltava.
- Coraggio Margherita, adesso comincia la nostra vita insieme! – Emilio era raggiante.
- Non posso partire senza prima aver salutato Suor Angela e Azzurra!
In quel momento arrivò al bar la prima delle due donne che aveva nominato. Per ben due anni non era stata soltanto una delle suore che l’ospitavano al convitto, ma una seconda mamma, comprensiva e generosa. L’aveva aiutata nei momenti più difficili, in quei momenti dove aveva desiderato di mollare tutto, ed anche rimproverata quando commetteva errori; proprio come un genitore.
- Margherita, divertitevi e tornate presto, non vedo l’ora di riabbracciarvi, mi mancate già. – esclamò suor Angela commossa mentre abbracciava la sua dolce dottoressa.
- Anche voi mi mancherete tanto! – Margherita era sicuramente la più espansiva nei sentimenti di tutte le sue ragazze. – Ma Azzurra dov’è? Devo salutarla!
- Beh dovrebbe essere con… Guido! – l’uomo era appena entrato nel bar.
- Ah no suor Angela, questa mattina mi sono svegliato e Azzurra non c’era. Non so dov’è, magari lei con il suo intuito da Sherlock Holmes…
- Ma cosa ne posso sapere io!
Guido si avvicinò al bancone e per una volta riuscì a bere un caffè senza che qualcuno all’ultimo momento lo bevesse al posto suo. Ma non un qualcuno generico, ma quel qualcuno, Azzurra. Quella notte l’avevano trascorsa insieme, ed era stato tutto perfetto, se non fosse che quella mattina al risveglio si era ritrovato solo; solo come quando aveva lasciato Manuela, solo come ogni mattina che si risvegliava accanto a Beatrice.
Immerso nei suoi pensieri non si accorse dell’arrivo di Davide: - E Azzurra dov’è?
- Eccomi qua! Sono certa di essere mancata a tutti, ma non poteva perdermi il gusto di vedere l’espressione di Margherita quando avrebbe visto questo. – il volto e quasi tutto il corpo di Azzurra era coperto da un grosso cane labrador di peluche che stava trasportando allegra. – Questo è per te.
Il cucciolone passò tra le braccia di Margherita: - Oh mio Dio, è stupendo. È quello che avevamo visto in quel negozio che mi piaceva tanto, grazie! – se qualcuno chiedesse che cosa sia la gioia in quel moment l’avrebbe scoperto osservando gli occhi di Margherita mentre stringeva il suo regalo.
 
- Che bello il cucciole che hai regalato a Margherita. – diceva Davide mentre Azzurra finiva di vestirlo.
- Si nano era davvero un bel peluche, ma noi abbiamo di meglio!
- Cosa vorresti dire? – il bambino guardò incuriosito la tata mentre si sistema gli occhiali rotondi.
- Avremo un cane vero. Non mi ringraziare, l’ho sempre desiderato anche io, e adesso è arrivato il momento di prenderlo. – disse Azzurra decisa e soddisfatta mentre il bimbo la osservava stupefatto.
- E cosa dirà suor Costanza? Non credo accetterà anche che un animale viva in convento…
- A forza di stare con Guido stai invecchiando prima del tempo sai? – rispose Azzurra ironicamente contrariata – non ci sarà alcun bisogno di chiedere a suor Costanza, il cane vivrà in casa con te e Guido!
- E Guido è d’accordo?
- È il nostro segreto!
 
[Spazio Autrice]
Il prologo è solo un assaggio di quello che avverrà tra le mura del convento degli Angeli Custodi.
Vi aspetto numerosi, recensite!
Un bacio




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