Both
Le loro lingue si
sfioravano con sempre più passione regalando loro dolci vibrazioni ma un bacio,
per quando atteso, non può durare per sempre. Separate le labbra
le loro fronti ancora si sfioravano e ancora occhi dentro occhi, Akane
sfogò tutta la rabbia e la frustrazione di quei mesi con un pugno deciso alla
bocca dello stomaco del suo adorato Ranma, fortunatamente non così forte da farlo
volare via.
”Baka ce ne hai messo di tempo” urlò
con aria arrabbiata poi, senza pensarci due volte, sorrise e aggiunse
teneramente “…non sai quanto sono felice”
Ranma
scombussolato si massaggiava l’addome dolorante “Questa situazione mi ha reso
un uomo migliore, ma tu rimani la ragazza violenta di sempre”
Invece
anche lei era maturata e aveva finalmente preso coscienza di sé “Dolcezza, ne
vuoi un altro!?”
I
presenti li guardavano rimasero sconcertati dai bizzarri atteggiamenti di
quella giovane coppia.
“Allora
vuoi litigare” rincarò lui “di già? Mi
deludi…” provocante e molto divertito. Sembravano proprio una coppia di
coniugi collaudata negli anni.
“No, no. Ma che dici!” si arrese Akane di fronte a
quello che finalmente era diventato il suo ragazzo a tutti gli effetti.
“Dai!! Sto scherzando.” E, ancora un po’ insicuro e tentennante,
le chiuse le labbra con un altro dolcissimo bacio. Era bello vederli impacciati
eppure così sicuri del loro amore. Infondo l’amore
non è bello se non è litigarello.
Shin, questo era il nome del nuovo ragazzo di Akane, fu costretto a
interrompere lo spettacolo
data la calca formatasi intorno ai piccioncini che impediva
l’accesso al locale di Ucchan.
Ranma
finalmente ripresosi dalle forti emozioni cominciò a
prestare attenzione al nuovo arrivato mettendosi subito in guardia: “Vile,
fatti da parte o combatti; se ne sei in grado.”
Questa volta fu Akane a porsi tra i due combattenti
“Fermo! Sei sempre così
impulsivo lasciami spiegare”
…
…
…
“E questo è tutto.”
Terminato il
racconto Akane si era convinta che tutto sarebbe
filato per il meglio, invece dovette ricredersi.
“Bene” dichiarò
Ranma “allora, essendo tu un artista marziale, da quanto ho capito molto forte,
mi sembra giusto sfidarti. Chi vincerà avrà Akane tutta per sé.”
Sia a Shin sia a Ranma brillavano gli occhi in
quanto la sfida si preannunciava interessante. I loro spiriti di artisti
marziali erano decisamente affini anche se
caratterialmente Shin si presentava molto più
tranquillo e maturo. A questa proposta quindi il ragazzo non seppe tirarsi
indietro. “Ci sto!”
“Ma
io qui non conto nulla?” si sbracciava Akane non molto sorpresa
dall’atteggiamento dei due.
“Darai
il meglio di te?” chiese Ranma, sapendo quale cuore volesse conquistare il
nuovo amico.
“Certamente, come
ogni artista marziale che sia degno di tale nome. Non
dubitare di me.”
“Ehi! Ci sono anch’io!” Akane continuava ad essere completamente ignorata.
“Fra tre giorni al dojo. Ci vediamo lì dopo scuola. Shin…”
il codinato prese coraggio e continuò “sappi che ti
stimo molto e… grazie per esserti preso cura di lei mentre non c’ero. A presto Akane.”
“Ranma sei il
maschio egocentrico e borioso, altro che maturato!” gridò Akane mentre lui si
volatilizzava fra i tetti di Nerima. Come al solito
era fin troppo sicuro di sé.
Akane intanto era
pensierosa e preoccupata per la sfida tra i due giovani. Si chiedeva fin dove si sarebbe spinto Shin.
Non avrebbe di certo perso un incontro per farle un favore. Ne andava del suo
onore di artista marziale. Avrebbe di certo dato il massimo. La ragazza si
morse le labbra e fece ritorno con la mente a pochi istanti prima quando quelle
labbra erano finalmente diventate sue.
Ormai era calata la
sera da un po’e le prime chiare stelle accendevano il cielo di quella pungente
giornata di dicembre mentre Akane e Shin camminavano
lentamente sulla via di casa, sotto lo stesso ombrello per ripararsi dalla
tempesta di neve che ormai imperversava. Akane immersa nei suoi pensieri
contemplava il terreno innevato sul quale i suoi lievi passi lasciavano candide
ed effimere impronte.
“Non ti preoccupare si vede che è forte, mi
darà del filo da torcere, non credo che vincerò, ti ama troppo per arrendersi. E poi come tutti dicono lui è il
famosissimo e invincibile Ranma Saotome erede della omonima scuola di arti indiscriminate.” La buttò sul
ridere Shin.
“Ma
se dovessi vincere tu lui sparirà per sempre dalla mia
vita…non lo conosci…lui ne sarebbe capace.”
“Se
mi sta chiedendo di fargli uno sconto hai sbagliato persona. Gli ho promesso di
non trattenermi e così ho intenzione di fare. È tutta qui la fiducia che riponi
in lui?”
Shin la invitò a farsi un esame di
coscienza.
No,
questo era certo, lei si era sempre fidata di Ranma e non era sicuramente
quello il momento di cominciare a dubitare. A qualche passo dall’ingresso del dojo Akane smise di fissare i suoi piedi e cominciò a
correre a più non posso per dare la notizia alla
famiglia.
“Papà,
Kasumi, Nabiki , Genma …Ranma è tornato!”
“Figliolo
dove sei?” gridò un Genma tutto contento alla ricerca
del figlio. Finalmente aveva un buon motivo per continuare a vivere a scrocco a
casa Tendo.
“E
ora come la mettiamo con Shin.”constatò
un alquanto imbarazzato Soun. Infondo lui preferiva
Ranma, ma solo per assicurarsi la compagnia di Genma.
Nessuno
prese in considerazione la volontà di Akane. Perché affidare una decisione così
importante per il proprio futuro alla diretta interessata?!
“Non
si preoccupi Soun. Io e Ranma ci scontreremo qui fra tre giorni, il vincitore
sposerà Akane. Lui per ora ha deciso di non tornare, deve allenarsi ed io non
gli concederò tanto facilmente questa vittoria”
Soun piangeva di gioia, sollevato del macigno che gravava sul suo
petto, e Genma-panda si mangiava le unghie implorando
mentalmente il figlio di vincere altrimenti gli sarebbe toccato sloggiare.
“Akane sei contenta?” chiese ingenuamente Kasumi.
“Si
Kasumi, si…” rispose con uno sguardo pieno di
tristezza.
In
camera Akane si era buttata sul letto in lacrime. Non era il tipo da piangere
per un ragazzo, ma infondo lei prima di Ranma non aveva mai amato nessuno con
tutta se stessa. Quella per il dottor Tofu era solo un infatuazione
per un uomo che le sembrava ideale. Quindi non conosceva
neppure il motivo delle sue lacrime; ora sapeva che Ranma teneva a lei, però
temeva che l’amore non bastasse per battere un nemico più forte di lui.
Stringendosi al cuscino si addormentò e sognò la felicità: lei e il suo Ranma
abbracciati stretti stretti
dopo la vittoria contro Shin e finalmente un altro di
quei baci, lì davanti a tutti, a sancire pubblicamente il loro amore, per
sempre.