Nana
Desperated Wish
E all'improvviso, come se tutto mi fosse sfuggito tra le mani, tu non
c'eri già più.
Takumi, il bambino, il fatto che volessi sposarti con lui... Nana,
è davvero quello che desideri?
Sapevo che volevi qualcuno accanto. Ma non pensavo che saresti arrivata
ad assecondare un amore regalato. Solo perchè c'era di mezzo
una creatura che per istinto, volevi far nascere?
A cosa pensavi mentre Takumi, mi feriva con le sue parole, seduti a
quel tavolo?
E all'improvviso, come se tutto mi fosse diventato estraneo, tu non eri
più tu, Nana.
Non volevo assolutamente credere, che quella busta lasciata sul tavolo,
fosse la tua lettera d'addio.
Appena l'ho vista mi sono arrabbiata.
Le buone amiche si parlano e si confidano tutto... Ma mi chiedo: siamo
mai state vere amiche? O sono io che, ancora una volta, non mi sono
comportata come si deve?
Vedevo sempre il nostro legame come un filo che più di una
volta, ha visto la distruzione totale.
Tutti gli ostacoli che abbiamo affrontato, avrebbero dovuto rinforzarlo.
Ma gli eventi sono più forti di qualsiasi altra cosa...
Infrangono illusioni,
Separano persone.
Guardo la pallida luna, avvolta dalla sua benevole luce bianca, che
illumina la tua stanza vuota, Nana.
Mi sembra così grande, adesso...
Dove una volta c'era il tuo letto, ho la sensazione di essere attratta
da un baratro. Un grande baratro da cui mi devo allontanare, per non
precipitare in quelle che sono le mie paure...
Solitudine...
Abbandono...
Nana... Ho l'impressione che sei diventata una traditrice. Come Ren e
mia madre. Ma non mi hai promesso un tuo ritorno, una visita a casa. Se
prima tu rincorrevi me, ora sono io che non riesco a tenere il tuo
passo.
Takumi ti ha portata via, e con te anche tutta la gioia che mi faceva
stare bene.
Mi siedo al centro della stanza e un dolore mi sopprime il petto.
Vorrei solo sapere, se sei stata costretta.
Se è stata una tua scelta.
Perchè non mi hai parlato?
Perchè non hai detto nulla, Nana?
Mi rendo conto che il mio è puro egoismo. Ma davo per
scontato che lo facessi, perchè eri tu, quella che reggeva
in piedi la nostra amicizia.
E io prendevo tempo, affinchè un giorno, avrei potuto
raccontarti tutto con orgoglio, con tristezza, con affetto...
Vorrei chiamare un solo nome.
Non Ren, non Yasu, non Nobu, non Shin...
Vorrei vederti ogni mattina seduta al nostro tavolo, sorridente con i
tuoi sogni per il domani.
Vorrei vederti usare il bicchiere con le fragole.
E cantarti le mie canzoni al calore del sole vicino al fiume, Nana.
OWARI
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