CREDITS: 1 e 2
Because I love him
and I can't make him happy.
Zayn non ci pensa un secondo, stringe la mano destra finché le nocche non
gli si sbiancano, finché le unghie non si conficcano nella pelle tenera del
palmo. Entra nell’appartamento senza troppe cerimonie e come una furia afferra
il colletto della polo del ragazzo e la stringe, sollevandolo un po’ da terra.
Lo spinge contro il muro e gli avvicina
il viso all’orecchio, sussurrandogli: «Non voglio mai più vedere la tua faccia
da stronzo, hai capito?». L’altro non fa in tempo a fare altro se non a
sbarrare gli occhi, poi Zayn lo lascia andare e subito dopo sferra un pugno con
la mano destra, raggiungendo la mascella
del ragazzo. Quello barcolla per un attimo e poi cade a terra e rimane a
guardarlo con astio, una mano sullo zigomo sanguinante. Zayn è ancora immobile,
in silenzio, l’espressione dura, una statua di marmo, continua a stringere le
mani a pugno lungo i fianchi mentre il petto fa su e giù a ritmo col suo
respiro affannato. Cazzo, che male. Sente le dita della mano destra diventare
incandescenti nel punto in cui hanno toccato la guancia dell’altro. Non ha mai
fatto a botte, non è nel suo stile, ma
soprattutto non ha mai avuto un motivo per farlo. Ma è questo che si merita quel
tipo.
***
Qualche ora prima
Zayn capisce che c'è qualcosa che non va quando si accorge
che Liam non risponde alle domande delle fan. Di solito è il più gentile e
disponibile di loro cinque, di solito si ferma con tutte le ragazze che gli
chiedono un autografo e quasi fa conversazione con tutte, di solito sorride. Stavolta
invece si è avvicinato alle transenne con lo sguardo basso e si limita a fare
qualche veloce sorriso al volo e a scarabocchiare la sua firma su qualche
quaderno a caso. Nessuna fotografia. Quando le fan gli chiedono qualcosa si
limita a spostarsi di qualche passo, ignorandole. Zayn è rimasto un attimo
interdetto, fermo immobile a fissarlo, senza accorgersi che una ragazza lo sta
tirando per la manica da mezz’ora per fare una foto con lui. Sorride quindi e
si mette in posa, ma appena il flash scatta si gira di nuovo verso Liam e
continua a osservarlo di sottecchi mentre firma distratto qualche foglio e
anche qualche braccio. Quando la sicurezza fa loro segno che è ora di
rientrare, Zayn riesce ad avvicinarsi un po’ di più a Liam appena dentro la
porta: gli mette una mano sulla spalla, lo fa fermare per rimanere un po’
indietro rispetto agli altri e chiede: «Tutto bene, Lee?»
Il ragazzo fa un sorriso poco convinto e annuisce,
guardandosi le scarpe.
«Liam.» dice lui di rimando, con fare quasi minaccioso.
Quando l’altro alza su di lui gli occhi lucidi di lacrime e
una smorfia triste sulle labbra, Zayn si sente morire. È come se gli avessero
trafitto lo stomaco e per un attimo non riesce più a respirare.
«Cosa…?» inizia con un filo di voce, tutta quella che riesce
a trovare, ma l’altro lo interrompe: «Non è niente, non preoccuparti. Passerà»
dice con un sorriso mesto. Liam, che deve essere sempre forte e rassicurare gli
altri, anche se dentro sta crollando. Liam che si preoccupa sempre per tutti ma
che non vuole che gli altri si preoccupino per lui. Liam che fa di tutto per
nascondere che sta male, anche al suo migliore amico.
Zayn non sa che dire, perciò stringe più forte la spalla
dell’amico e poi lo lascia andare e prende a camminare in silenzio dietro di lui nel corridoio
vuoto, nonostante la testa gli scoppi, nonostante vorrebbe fare mille domande,
scucirgli la verità dalla bocca a forza e poi rimettere tutto a posto, solo per
lui. Ma non lo fa, rispetta il suo silenzio, la sua riservatezza, il suo
bisogno di soffrire da solo, anche se è una delle cose più dure che abbia mai
dovuto fare. Cammina con passo pesante fino all’altra stanza e poi va verso il
mobile dove sa che ci sono i superalcolici e si versa qualcosa, non guarda
nemmeno l’etichetta, in un bicchiere. È al terzo sorso che gli brucia la gola,
quando Harry gli si avvicina.
«Non è un po’ presto per darsi all’alcool?» dice indicando
il bicchiere con il mento e spalancando
i suoi occhioni chiari e innocenti su di lui. Il suo sorriso malizioso tradisce
un po’ la sua vera natura, per niente innocente.
«Forse» risponde l’altro, enigmatico. Poi, gli viene un
dubbio: «Tu sai che cos’ha Liam?» chiede piatto senza guardarlo, con lo sguardo
fisso sul ragazzo che, sprofondato da solo su uno dei divani beige, maneggia il
proprio cellulare con aria triste. La risposta di Harry lo coglie di sorpresa:
«Uhm, in realtà sì».
Una stilla di possessività si impossessa degli occhi di
Zayn, che finalmente lo guarda come se avesse bestemmiato. Perché Liam ne ha
parlato con Harry e non con lui?
«Be’, quindi?» dice secco, con molto più autocontrollo di
quanto non se ne senta.
«Uhm, ecco…» fa l’altro arricciandosi un riccio sul dito «Dan…
conosci Dan, no? Il ragazzo di Liam…»
«Hazza, certo che conosco Dan» sbotta tra i denti Zayn.
Certo che conosce Dan, il biondo, simpatico, socievole, perfetto, Dan. Lo
conosce fin troppo bene, più di quanto vorrebbe. Sa benissimo chi è, cioè tutto
quello che Zayn invece non è. «Arriva al punto, cazzo» intima all’amico, che pur
essendo abituato ai modi non proprio gentili del ragazzo, sobbalza per il tono
oltremodo serio della frase.
«B-be’» inizia titubante Harry, ma proprio in quel momento
alle sue spalle arriva Louis, dando una sonora manata sulla spalla del primo ed
esclamando: «Cosa confabulate, ragazzine?»
Zayn alza gli occhi al cielo infastidito dall’ennesima
interruzione, mentre Harry guarda il nuovo arrivato con gli occhi sbarrati,
come per avvertirlo di darci un taglio: «Stavo appunto spiegando a Zayn cos’ha
Liam e…»
«Ah, state parlando di quello stronzo di Dan! Chi se lo
sarebbe aspettato da un ragazzo così? Certo, una scappatella si può anche
perdonare, ma da lui non…»
«Che cazzo ha fatto?»
La voce di Zayn risuona quasi come un ringhio e fa girare
gli altri due nella sua direzione come se fossero stati colpiti da un fulmine.
«Scusa, pensavo che lo sap…» inizia a dire Louis con voce flebile, il volto
pieno di rammarico e di sorpresa. Fa per allungare una mano verso di lui, ma
Zayn è già partito a passo spedito verso la porta d’ingresso e prima che possa
concludere la frase è già sparito dalla loro vista.
Era sempre stato scettico sul fatto che esistesse qualcuno
che meritasse Liam. Lui stesso era certo di non esserne degno, con i suoi modi
di fare spesso bruschi e i suoi cambiamenti d'umore repentini, con la sua
attitudine a non dire mai tutta la verità. Erano così diversi. Poteva quindi
sopportare di dividerlo con qualcuno solo se questo qualcuno fosse stato degno
di lui, della sua generosità, della sua bontà d'animo, della sua limpidezza. Il
solo pensiero che quello stupido di Dan abbia ferito Liam lo fa tremare di
rabbia dalla testa ai piedi. Senza neanche sapere come, si ritrova davanti alla
porta dell’appartamento di Dan, dove una volta lui e Liam avevano organizzato
una festa. Al solo pensiero di Liam felice tra le braccia di quell’idiota lo
stomaco gli si rivolta. Bussa con forza e al di là della porta sente dei rumori
di qualcuno che si avvicina. Chiude gli occhi e conta fino a dieci, cercando di
tranquillizzarsi. Poi, la porta si apre.
***
Non ha mai fatto a botte Zayn, ma è questo che si merita chi
ferisce Liam. Chi lo tradisce, gli mente e lo ferisce, dopo averlo avuto. Dopo
aver avuto la stramaledetta fortuna, quella per cui Zayn darebbe tutto, di
averlo avuto per sè.
N.d.Summer
Dovrei fare altro, invece di riempirmi
la testa di [@££@#& e scrivere queste cose
e invece eccomi di nuovo qui! Spero vi sia piaciuta questa OS, magari avete
pure capito dove ho preso il titolo (ebbene sì, è una citazione, anche se al
maschile invece che al femminile… ma ho già detto troppo!)… Comuuuunque, se
voleste lasciarmi un commento, una critica o anche una lode sperticata :P sarei
felicissima! Se poi voleste passare anche a vedere le altre cose che ho scritto sempre in questo
fandom (non so, Numero sbagliato o Colorblind o Tattoo), ancora più felice! Ho proprio bisogno di qualche consiglio ;)
Baci, Sum