Mi chiamo Roberto per gli
amici Rob, attualmente ho 19 anni e sono un cantante in una rock band,
i Memes. Non avrei mai pensato tre anni fa di essere il cantante di un
gruppo rock perchè anche io, come moltissima gente nella
città in cui vivo, avevo pregiudizi sul genere musicale in
questione. Quando si parla di rock, la gente pensa all' estremo, alla
pazzia, follia, fino ad arrivare addirittura ad accostarlo ad un genere
per l' adorazione del diavolo. La gente non capisce. Il rock
è per chi ha dentro ha forti emozioni, chi ha qualcosa da
dire in modo forte e deciso, chi ha bisogno di tirare fuori dolori
indescrivibili facendoli diventare una vera arte, una vera canzone, una
musica seria. Bè io ho trovato la mia pace nel rock e vi
racconterò come ho fatto, mettendo a nudo aspetti
imbarazzanti della mia vita ma del resto, per una giusta causa.
Estate 2009, come ogni
anno, quando arriva il mese di Luglio, i miei cugini Claudio e Beppe
invitano me e mio fratello Carlo a passare qualche giorno nella loro
villa a Torre canne. Torre canne, un posto da sogno, un posto dove
essere felici, spensierati, tranquilli, a volte anche troppo. Quell'
anno però, ci andai solo io e in quella prima settimana
stetti solo con Claudio e i suoi genitori, i miei zii, che considero i
miei secondi genitori, Enzo e Annamaria.
La villa dove stavamo
all' esterno, era molto accogliente con un grande spazio per giocare a
pallone magari, con la solita doccia all' aperto e un muro di siepi che
veniva usato come porta da calcio. All' interno era piccola ma carina;
l' ingresso era praticamente il soggiorno, c' erano due camere da
letto, un bagno molto angusto e una piccolissima cucina la cui ha
partecipato a molte "battaglie". Mio zio Enzo è un tipo
pieno di vita a cui piace mangiare cibo di ottima qualità,
non si accontenta mai di un semplice panino del McDonald o di un fast
food, no, lui per il suo palato vuole sempre il meglio,
perciò nella villa il cibo non mancava mai.
Mia zia Annamaria, che io
chiamo semplicemente zia Anna, è una cuoca pazzesca, persino
i piatti che non mi piacciono lei li fa diventare deliziosi. Ama
cucinare e ama soddisfare la gente con la sua cucina, soprattutto mio
zio, insomma, una coppia perfetta.
Purtoppo il residence
dove era situata la villa non era molto divertente e di giovani della
nostra età ce n' erano ben pochi, perciò in
quella prima settimana eravamo sempre e solo io e mio cugino. Non c'
era molto da fare e il divertimento si riduceva a poco come giocare ai
videogames, fare qualche tuffo a mare e giocare un pò a
pallone. Fare solo queste cose non è il massimo del
divertimento. Così, un pò annoiato, speravo di
tornare presto a casa mia, a Torre a mare, dove avevo tutti i miei
amici.
Arrivò l'
ultima sera della settimana, il giorno dopo sarei dovuto tornare a casa
ma prima dovevo superare un' ostacolo molto duro per il carattere che
avevo allora. Una cena in compagnia di amici di parenti dei miei zii.
Ero totalmente sicuro che sarei stato nell' imbarazzo totale tutta la
sera e io odio essere in imbarazzo ma non avevo scelta, mi feci
coraggio e andai alla cena con il pensiero che il giorno dopo sarei
tornato a casa.
Quando arrivai nel
residence dove si doveva tenere la cena, respirai già all'
entrata un' aria diversa da quella del nostro residence. Vedevo bambini
sulle biciclette che giocavano felici, gente che comunicava da una
villa all' altra come buoni vicini ma anche qui di coetanei, neanche l'
ombra. Il fatto che tutti si conoscevano ed erano gentili tra loro
poteva essere una buona cosa, ma per me la vedevo ancora più
dura. C' era da aspettarsi di partecipare ad una cena con miglioni di
sconosciuti. Probabilmente non avrei neanche avuto il tempo per farmi
gli affari miei, perchè dovevo essere troppo impegnato per
dare l' immagine del ragazzo educato. Le mie aspettative furono
premiate. La villa dove si cenava era stracolma di gente che rideva con
il cibo in bocca, che gridava in dialetti incomprensibili e che si
preparava per una gara a chi mangiasse di più. Mi sembrava
di stare nell' inferno Dantesco nel girone dei golosi, tuttavia
sembravano tutti molto simpatici. Temevo per la mia
incolumità quella sera quando all' improvviso, una visione
quasi angelica cambiò la mia prospettiva.
|