Mi manchi.

di Salice_
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Mi manchi.  

Mi manchi.
Quando giunge il tramonto e tinge di rosso il cielo; quando l’oscurità cala sulle case e mette a riposo le persone. Tutte, tranne me, che, stanca ma insonne, passo notti in bianco rivedendo il tuo dolce sorriso, con un nodo alla gola che ha tutta l’aria di voler strangolarmi.
Mi manchi.
Mi mancano i tuoi sguardi incoscienti; le tue parole, che sapevo benissimo essere bugie. Mi manca tutto di te. Sei l’ombra che si proietta sotto di me con il calar del sole, che non ha intenzione di abbandonarmi, mai.
Mi manchi.
Un sorriso falso e amaro sulle labbra, mentre il mio cuore sanguina inesorabilmente. E ora capisco quanto ero fortunata a condividere il mio letto con te, a sentire il tuo respiro tiepido sulla mia pelle; lo capisco, ora che non ti ho più con me.
Mi manchi.
E potrei avere mille altri uomini, ma a cosa servirebbe? Soffocare tutto il mio amore per te per passare un paio d’ore determinate dal desiderio carnale? No, sarebbe un insulto a me stessa e alla nostra storia, ormai finita. Il passato non si cancella con l’immediata introduzione nel presente di una terza persona: il passato, e la persona che ti ha cambiato la vita, sarà sempre pronto a bussare alla tua porta.
Sei il freddo che avverto dentro alle vene, come se il sangue si fosse congelato, i brividi lungo la mia schiena al mattino presto quando esco di casa. Sei un fenomeno naturale, la pioggia, il vento, la grandine, che imperversa su di me senza sosta. Non mi lasci andare mai, nemmeno durante la notte.
Anzi, forse è proprio durante la notte che ti sento più vicino a me.
Mi manchi.
  

 
Ispirata alla canzone “Mi manchi” di Fausto Leali.




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