Una mattina
imbottigliato per le scale
Il ragazzo con i capelli corvini e gli occhi verdi si fermò
sulle scale, dato che queste parevano aver deciso di voler fare un po’ di
movimento. In senso letterale, s’intende.
Harry Potter guardò stancamente
l’orologio da polso, ma si ricordò che questo era fermo da
quando, un paio di anni prima, si era tuffato nel lago per la seconda
prova del Torneo Tremaghi. Sapeva che sarebbe stato
inutile prenderne uno nuovo…Dopotutto, quell’enorme
somma di denaro in banca, di oscura provenienza ( Il Dipartimento per la Magia Fiscale, comunemente
chiamato il Dipartimento dei Succhiasangue-senza-canini,
stava ancora indagando se per caso il patrimonio che i genitori di Harry gli
avevano lasciato non provenisse da un riciclaggio di denaro sporco delle cosche
dei Goblin), tutto quel denaro, dicevo, doveva
rimanere intatto e inusato, salvo che per comperare i libri di scuola. Quant’altro servisse, dai vestiti babbani allo spazzolino da denti, doveva essere procurato
in altro modo. Gli occhiali, per esempio. Harry era della convinzione che non
esistessero altri occhiali all’infuori di quelli rotondi, i quali, lasciatemelo
dire, sono i veri eroi di questa storia: avevano resistito ai numerosi attacchi
di Vold….. scusate,
Colui-il-cui-nome-scandalizza-i-maghi-e-le-streghe-che-preferiscono-perdere-sette-righe-per-chiamarlo,
dei suoi Mangiamorte (fra i quali spiccano
Mangiafuoco, MangiaLumache e MangiaBalle),
nonché di tutte le volte che il ragazzo con i capelli corvini e gli occhi
verdi, preso da smania di suicidio, si era buttato nella mischia. Qui, in senso
figurato stavolta.
Le scale di fermarono.
“Alla buon’ora”. Harry si voltò.
Avrebbe riconosciuto quella voce fra mille….Quella magica, magnifica voce
apparteneva a Ginny Weasl…..No, un attimo….Dovevano essere gli occhiali, forse era
finalmente giunto il momento di cambiarli….quello che vide non fu la sua
adorata Ginny Weasley, dea del Quiddicth e del suo cuore ma…..il viso del famoso ragazzo
con i capelli corvini e (completate voi la frase) si contorse in una smorfia orripilata….Emily Bulstrode….la brufolosa, enorme Serpeverde Emily Bulstrode. Come era
potuto accadere??? Confondere la sua bellissima,
astutissima, coraggiosissima Ginny con quel Troll? Harry e il suo migliore amico, il povero e rosso Ron Weasley avevano discusso
tante volte della mostruosa Serpeverde. Secondo Ron infatti dovevano esserle
grate, per aver attaccato, al loro primo anno, nel giorno di Halloween, Hermione mentre si
trovava nel bagno delle ragazze al primo piano. Grazie a Emily,
come tutti voi saprete di certo, quel giorno nacque il Trio che tutti noi amiamo.
Harry torno alla realtà. La Bulstrode
lo aveva superato, ma le scale avevano ripreso a muoversi.
“Sogni i Dissennatori anche di
giorno, sfregiato?” la melliflua e fredda voce del giovane Draco
Malfoy gli giunse dalle spalle. Harry stavolta non si
voltò. Magari non riconosceva la voce di Ginny, suo
adorabile tesoro,origine e fine di tutti i suoi pensieri(
Mr Riddle a parte), ma la
voce di Malfoy la conosceva bene. Draco
Malfoy, nonostante il nome molto virile, aveva un
enorme complesso di Inferiorità, di cui erano a conoscenza tutti tranne lui
stesso, naturalmente.
“Ehi, Potter sei sordo?” stavolta
Harry si voltò. Contemporaneamente accaddero però
diverse cose, per cui il nostro sveglio protagonista non poté far nulla: egli
fu abbagliato dalla luce riflessa dagli ossigenati capelli di Malfoy, le scale si fermarono di nuovo, Malfoy
e i suoi fidi e brillanti scagnozzi, intelligenti quanto uno schiopodo sparacoda può essere
simpatico, lo superarono spingendolo e le scale ripresero a muoversi.
“E che puffola pigmea!” esclamò stavolta Harry. Ormai la
colazione nella sala Grande starà finendo….Ron ed Hermione saranno in pensiero per lui…. Questi i pensieri
del nostro eroe, il quale ignorava che i suoi due migliori amici, fra un
insulto e l’altro, si lanciavano languide occhiate d’affetto, segni d’un amore
inconscio che, di questo passo, sboccerà quando io e voi saremo molto molto molto
molto vecchi.
I due comunque non sapevano che Harry era imbottigliato nelle scale e
neppure se ne chiedevano la fine.