Salve
a tutti… questa è una Draco/Hermione, è la mia prima ff su Harry Potter e anche
se mi ero promessa di finire “In the Summertime” prima di cominciare questa
tuttavia ho avuto uno slancio creativo sotto la doccia e la voglia di
cominciare questa nuova ff è stata più forte di me… quindi vi prego di non
avermi fatto perdere il mio tempo sotto la doccia inutilmente e che questa
storia sui due piccioncini Draco e Hermione vi piaccia… inutile dire che avrò
bisogno di molti molti molti molti molti molti molti molti molti molti molti
molti commenti… a presto, @matrix@
Salve a tutti! Come chi sono io??? Non sapete chi sono
io??? Ma dico, io, li leggete i giornali sì o no??? Ah, la gioventù di oggi… va
bene, nella mia immensa magnanimità vi darò alcuni indizi: bello, affascinante,
intelligente, conquistatore… vi dice niente? Ancora no??? Ma siete beoti!!!!!
CRUCI… no, devo mantenere l’autocontrollo. Io sono Lord Voldemort!!! Non vi
viene da tremare a sentire il mio nome? No? Allora siete proprio stupidi…
comunque mio giovane pubblico di… giovani… quella che sto per narrarvi è la
storia di come raccontai ai miei nipotini la nascita della storia d’amore tra i
loro genitori…
C’era una volta…
… una cosa tipo una settimana fa, quando stavo appunto
leggendo le notizie sul giornale.
-
Ah… - borbottai deluso. – Da quando io mi sono ritirato non
c’è più nessun conquistatore del mondo che sia degno del mio nome. – stavo
appunto pensando a quanto questa gioventù fosse sprecata quando vidi appunto i
miei 3 nipotini di 6, 7 e 5 anni scorrazzare intorno alla mia comoda poltrona
rossa. – Lucius, Sirius, Minerva… - chiamò i nipotini. Minerva era la più
piccola. Lucius era di età media e Sirius era il più grande… aveva 7 anni… l’ho
già detto? Dimenticanze di un vecchio.
-
Ciao nonno ET!!! – mi salutò Minerva saltandomi sulle ginocchia.
Eh, sì… mi chiamavano nonno ET (Eterno Terribile Signore Oscuro!!! Buahahahahah!!!…
ma a loro era rimasto impresso solamente la sigla ET… sigh… mi paragonano a
quell’essere verde con le antenne...).
-
Min, lascia fare il nonno. – la rimproverò Lucius.
Purtroppo la piccola Min non aveva ben capito il saggio
significato della frase “lascia stare il nonno”, e cominciò a chiedermi di
narrar loro di come i loro genitori si erano innamorati, perché la trovavano
una storia immensamente buffa… anche Hermione e Draco ridevano quando sentivano
che la raccontavo ai miei “nipoti” adottivi… per me invece era solo una
sofferenza ripetere quella storia d’amore… ma vi rendete conto??? Io una storia
d’amore??? Anche se era divertente e tutto, però sempre di amore si trattava…
comunque, pur sentendo la mano che cercava di andare verso la bacchetta mi feci
forza e cominciai a raccontare. C’era una volta…
… - Finalmente ci scontriamo Potter! – esclamai con negli
occhi la vittoria.
Quel misero mollusco di Potter era davanti a me, con la
bacchetta sguainata e io ridevo nel vederlo così… non avrebbe mai vinto contro
di me, e questa volta non ci sarebbe stato nessun evento fortunato che avrebbe
salvato la vita a mr “sono-il-salvatore-del-mondo”… non ci sarebbe stato un
intervento di Silente, perché Silente era lontano… non potevo certo immaginare
che proprio in quel momento sarebbero entrati i miei Mangiamorte, che a volte
sanno proprio come essere idioti… poveretti, è per questo che hanno bisogno di
un padrone, non saprebbero fare nulla altrimenti… dicevo, proprio in quel
momento irruppero i miei Mangiamorte e con loro quelli dell’Ordine del Tacchino…
come? È della fenice? Fa lo stesso, sempre animali sono… ma la smettete di
interrompermi??? Siete peggio dei miei nipoti… allora dove ero rimasto? Ah sì,
insomma non faccio neppure in tempo a lanciare la mia super risata diabolica
(rabbiaaaaa!!!) che si scatena la battaglia, e allora quello che mi interessava
era di fare prigionieri. La battaglia fu veramente tremenda. Ovviamente non
tanto per me, che tra tutti ero il migliore (e quando arrivo a questo punto di
solito mia nipote Minerva si mette a saltare e cantare… manco fosse una
cheerleader… ma stendiamoci sopra un velo pietoso), quanto per tutti gli altri
poveri mortali, che non possono compere con la mia grandezza… modestamente…
Contro ogni mia previsione un prigioniero, o meglio
prigioniera, fu preso da una mia nuova recluta, un ragazzo biondo, non ancora
maggiorenne, che rispondeva al nome di Malfoy… Draco Malfoy… alto, biondo, lo
sguardo grigio, il sorriso spavaldo, tipico di quelli che vogliono concludere qualcosa
nella vita. E poi che prigioniera che fece… la migliore amica del Pentolaio…
-
Portala via Draco! – gli ordinai, con voce che non voleva
sentire storie.
-
Sì, mio signore. – Draco afferrò la scopa e ci mise sopra
quella Mezzosangue della Granger… era una so tutto io… antipatica!!!
-
Mettimi giù Malfoy! – sbraitò.
-
Hermione! – questa era la voce del suo amichetto Ron Weasley.
Mandai su di lui l’Avada Kedavra, ma nel mezzo si mise un incantesimo di
protezione mandato da quella specie di lupo spelacchiato di un Remus Lupin…
Draco, però, da bravo, aveva già preso il volo,
abbandonando la battaglia, con la Granger che si dimenava.
-
Insomma Granger, vuoi smetterla di fare l’anguilla? – domandò Malfoy.
-
Lasciami! – esclamò lei.
-
Siamo a metri e metri da terra, se cadi non ho nessuna
intenzione di venire a riprenderti! – cercava di reggerla, e di tenere il
controllo della scopa.
-
Non capisci! – gli disse lei. – Ho paura di volare! -.
Draco la guardò con astio negli occhi… quella ragazza era
proprio una Mezzosangue. Draco rallentò, un po’ perché ne aveva abbastanza
degli urli a scimmia della ragazza un po’ perché non riusciva a vedere molto
con quella tempesta. – Dove siamo? – domandò Hermione.
Quella domanda preoccupò Draco… come risponderle che non
ne aveva la più pallida idea? Non ce ne fu bisogno, la ragazza era Mezzosangue,
ma era anche molto intelligente, quindi capì da sola… ricominciò a dimenarsi e
quella volta Draco non ce la fece a tenerla. La Granger cadde dalla scopa… ora
io l’avrei anche lasciata cadere, ma visto le sue condizioni Draco pensò che il
cervello della Granger avrebbe potuto essere d’aiuto.
-
Granger! – urlò, precipitandosi proprio dove lei era caduta. Poi
un fulmine colpì la sua scopa, e fu sbalzato via… credeva che sarebbe morto,
mentre lentamente precipitava nel vuoto, e le tenebre lo inghiottivano, dietro
ad una ragazza dai lunghi capelli crespi…
Ok, adesso basta che i bambini devono andare a letto… scommetto
che vi ho lasciato con la curiosità di sapere cosa succederà ai due piccioncini
vero??? Eh? Eh? Eh? Eddai,
datemela un minimo di soddisfazione... altrimenti la mia tremenda vendetta si
abbatterà su di voi, quando i miei successori conquisteranno il mondo!!!
Buahahahahahahah… cofcofcof… scusate, dentiera che mi stava per andare di
traverso… ehm… allora buonanotte, e alla prossima puntata di “I racconti di
nonno Voldy”!