Odissea, moderna

di Doppia C
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Era da nove sere che stava in quella Discoteca, la discoteca Calipso. La macchina gli si era rotta e cosi Odisseo nella sua casa non poteva tornare. Calipso era la discoteca più bella che si potesse trovare.  Le canzoni erano di una nuova cantante emergente, che si dice, prima tesseva per una famosa marca di moda. Un odore di droga rigoglioso cresceva intorno alla discoteca: sigarette e canne odorose. Per l’uccello potevi trovare eccitazione, dovunque guardassi, sia se eri gay o etero. Intorno era piena di sbarre che erano fiorite di donne in minigonna. Quattro uomini pisciavano in fila con limpida acqua, vicini tra loro e rivolti in parti diverse. V’erano intorno morbide erbe, piene di marijuana. Arrivato in quel luogo anche un uomo sposato, avrebbe scopato eccitato. Odisseo stava da un lato e guardava il fumo infecondo, vomitando, ogni tanto, per gli effetti della droga. Un uomo gli si avvicino e li porse, a basso prezzo, una delle droghe più forti mai provate: Ermes. Ulisse accettò, infelice com’era, e dopo un tiro subito svenne. Venne preso da un ambulanza e portato verso l’ospedale più vicino: l’ospedale di Alcinoo.
 





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