Tra cavalieri, banditi e principesse di WarriorGirl (/viewuser.php?uid=117789)
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Ero nelle mie stanze a lucidare la mia spada quando sentì bussare alla porta, sicuramente era uno dei lecchini del sovrano venuto a dirmi che il Sui Re non voleva che la sicurezza della principessa fosse nelle mani di una donna ,cosa che a me non avrebbe cambiato sicuramente la vita.
-Entrate !- dissi con voce svogliata
Un uomo magro e alto con dei baffetti orribili entrò nella stanza tutto impettito e rigido, lo guardai da capo a piedi aspettando che mi dicesse ciò per cui era venuto a disturbarmi.
-Con sua grande fortuna il sovrano a deciso di affidarle la sicurezza della principessa ,ma ci saranno delle condizioni-
Il mio volto a quelle parole si incupì – delle condizioni?!- l’avere delle condizioni non era mai una buona cosa.
L’uomo battè le ciglia velocemente e mise le braccia dietro la schiena rendendosi ancora più ridicolo di quanto già non fosse.
-Esatto Si..gnora…Cava..liere- cominciò con una attimo di esitazione non sapendo come avrebbe dovuto chiamarmi
Alzai un sopracciglio – Lopez, semplicemente Lopez- dissi fermando il suo balbettio – allora quali sarebbero le condizioni?-
-La principessa ha subito molti tentativi di omicidio e dunque lei dovrà stare giorno e notte con lei,ma non essendo purtroppo un uomo non potrà farle da accompagnatore dunque sarà la sua dama da compagnia insieme a Rachel,che la istrurà a dovere su come comportarsi così da non destar alcun sospetto-
La mia faccia molto probabilmente mostrava quanto fossi in disaccordo con le condizioni che mi erano state date e quando quella che doveva essere Rachel o un nano da giardino entrò con un abito lilla la mia faccia doveva essere il disgusto in persona .
-Bene vi lascio con Rachel- disse quella sottospecie di omuncolo uscendo
-Non dovrò indossare quel coso vero?!- le chiesi con disgusto ,sottintendendo che non l’avrei mai e poi mai indossato
Posò l’abito sul letto – Si invece, probabilmente non è il tuo genere, anzi – guardandomi- non è il tuo genere, ma lo dovrai indossare –
Sbuffai e indossai quello che definivano abito con non poca difficoltà, mi stringeva e quella gonna lunga mi impediva
di muovermi liberamente, era dannatamente scomodo più della cotta di maglia.
-Vieni ti accompagno nelle stanze della principessa-
Non risposi e la segui con il broncio
-Dovrai starle sempre accanto e servirla così da sembrare una vera dama da compagnia ,cerca di essere gentile e delicata – disse con tono superiore
-ehi nanetta chi ti dice che io non sia gentile e delicata!- chiesi irritata mentre camminavamo per il lungo corridoio che portava alle stanze della principessa
Rachel mi guardò con superiorità – ecco un’altra cosa, cerca di cambiare linguaggio e di essere più servile – disse per poi fermarsi davanti a una porta
-Principessa sono Rachel posso entrare?- chiese
-Certo entra pure- la risposta arrivò da dietro alla porta
Entrammo nelle stanze della principessa, lei era voltata verso lo specchio e si spazzolava i lunghi capelli biondi
-Ho portato Santana,il cavaliere- disse mentre io ero dietro di lei
La principessa si voltò posando la spazzola , mi sorrise e disse a Rachel che poteva andare.
-Ti dona il lilla – mi disse ridacchiando mentre si avvicinava
- Non mi prenda in giro, principessa, si ricordi che la sua sicurezza è nelle mie mani e non penso che con questo coso addosso riuscirò a muovermi a sufficienza –
-Chiamami Brittany e per il vestito tranquilla dirò alla sarta di fare alcune modifiche – disse gentilmente
Notai un taglia carte sul tavolo- Non serve scomodare la sarta- disse andando a prenderlo e mostrandoglielo- con il vostro permesso, posso fare anche da sola- dissi girando tra le dita il tagliacarte
Brittany annui,sorridendomi e io velocemente tagliai le spalle a sbuffo, aumentai la scollatura,creai uno spacco alla gonna lunga e tolsi tutti i fronzoli e fiocchi che rendevano quel vestito un obrobrio rendendolo vicino all’accettabile. La principessa o meglio Brittany mi guardava con la bocca aperta.
-Wow ma sei bravissima , mi insegnerai a farlo anche a me vero?! –mi chiese come una bambina e io non riuscì a non sorridere a quell’espressione così dolce.
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