-Giulia!! Svegliati
avanti, Valeria sarà qui tra poco!-
La ragazza sbuffò sotto il cuscino. Erano già 10
minuti che la stavano chiamando con insistenza, ma lei opponeva una
fiera resistenza. E poi, a che scopo alzarsi subito, tanto sapeva
già che l’amica sarebbe arrivata in ritardo. La
conosceva da una vita e mai, mai era riuscita a rispettare un orario.
Quindi perché privarsi di minuti preziosi di sonno?
-Giulia sei una scema! Adesso ti butto giù dal letto-
-Marta non ci provare!-
La ragazza aveva finalmente alzato la testa e ora guardava la sorella
con aria di sfida. Marta dal canto suo, ghignava divertita; aveva
raggiunto il suo scopo.
-Alleluia, la principessa s’è destata. Buongiorno
maestà.- la prese in giro.
Senza degnarla di una risposta, Giulia si avviò al bagno.
Era stufa del comportamento della sorella; ma perché non era
figlia unica?
Arrivata davanti allo specchio una 13enne con arruffati capelli biondi
e due luminosi occhi azzurri ricambiò il suo sguardo
arrabbiato. No, non era stufa solo della sorella, ma di tutta la sua
vita. Pensò che avrebbe fatto molto meglio a rimanere per
sempre con la testa sotto il guanciale.
Si preparò in fretta, senza particolare attenzione a quello
che indossava; in fondo, doveva solo andare a scuola.
-Giulia sei pronta?-
-Si mamma-
-Beh allora scendi, Valeria sarà già sotto.
Forza, rischi di perdere il pullman-
-Si mamma…- non replicò che Valeria in quel
momento era sicuramente impegnatissima a scegliere l’abito
più adatto alla stagione.
Scese mesta le scale. Ovviamente, Valeria non c’era. Nulla di
strano. Si avviò alla fermata, troppo immersa nei suoi
pensieri per notare che la strada era insolitamente deserta.
-Eccomi, eccomi! Sono qui! Ehi aspettami!-
Una ragazzina dai ricci castani e la carnagione pallida
riuscì all’ultimo secondo ad infilarsi tra le
porte semichiuse del pullman.
Giulia le rivolse uno sguardo torvo.
-Beh perché questa faccia? Sono arrivata in tempo no?- disse
Valeria sistemandosi l’acconciatura.
-Sei in ritardo, ancora…-
-Che dici ho fatto bene a non farmi la piastra oggi? Così
risalta di più l’ombretto…Dai
Giù smettila, ti ho già chiesto scusa mi pare!-
-No, non l’hai fatto…- replicò la
bionda seccata.
-Ah no? Scusa allora...- disse svogliata la ragazza, controllandosi
allo specchietto.
“E’ già qualcosa...”
pensò Giulia.
Elisa era in piedi davanti al cancello della scuola. Il 13 delle 8 meno
5 era già passato, ma delle sue amiche non c’era
traccia. “E certo, tanto loro sono insieme…Chi
deve aspettare sola e al freddo sono sempre io!”
pensò la ragazza.
Decise di passare alle misure drastiche: mandare un messaggio a Giulia.
-Ely!!-
Una mora si era avvicinata di corsa a lei.
-Diletta, menomale! Stavo incominciando a pensare di aver sbagliato
scuola!- disse la ragazza rincuorata. Guardò indecisa il
cellulare. “Ma si, il messaggio glielo invio lo stesso.
Magari, così si muovono…”
pensò. Poi scosse la testa divertita. “Valeria,
muoversi…mi sa che ho mangiato troppo a
colazione…”
Il telefono di Giulia squillò.
-Buon giorno! Allora dove siete? Vi sto aspettando al cancello da 10
minuti...Forza muovetevi, devo dirvi una cosa importante! Baci-
“Probabilmente sarà uno dei suoi progetti
strampalati” pensò Giulia.
Elisa era molto creativa e aveva sempre un sacco di idee. Non badava
troppo a quinsquilie come la moda, e la ragazza dubitava si fosse mai
avvicinata a più di un metro di distanza a un bauty case.
Insomma, l’esatto contrario di Valeria. Eppure loro tre erano
amiche per la pelle. Anche lei aveva gli occhi azzurri e i capelli
biondi, per questo giocavano a essere mamma e figlia. Sorrise al
pensiero.
-Arriviamo-
Alzò la testa perplessa. Ci stavano mettendo un
po’ troppo per arrivare a scuola, sarebbero dovute essere
lì già da un pezzo.
-Ma questo non è la strada che facciamo di solito. Vallie!-
La riccia riemerse dalla sua borsetta con l’aria di una che
è appena caduta dalle nuvole. La sua espressione normale,
quindi.
-E’ vero...dai Giù non preoccuparti
sarà una scorciatoia-
-Ma abbiamo saltato tutte le altre fermate!-
-E cosa vorresti fare?-
-Aspetta, vado a chiedere-
Ma non fece in tempo ad alzarsi che un fortissimo scossone la
scaraventò nuovamente sul sedile. Improvvisamente tutto
divenne sfocato, e vennerò risucchiate in incredibile
turbinio di luci e colori, verso un avventura che nessuna di loro
avrebbe mai più scordato.
ammetto di aver avuto non pochi problemi a postare questa ff...spero
vi piaccia almeno un pochetto...=)
ciauz
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