La
ragazza nuda sul letto bianco mosse lievemente la bocca. Non doveva
muoversi, altrimenti lui si sarebbe arrabbiato.
Lui
aveva occhi di un glaciale blu mare. Una tonalità mai vista
prima.
Quando
si posarono nuovamente su di lei, gli occhi le perforarono l'anima per
l'ennesima volta tanto da farla sentire in pericolo... come se un lupo
bianco fosse pronto a ghermirla.
strinse
lievemente le mano contro la coscia e tornò a guardare fisso
l'uomo.
Lui
spostò il suo sguardo dalla tela alla ragazza.
Era
bella.
Il
corpo nudo era steso nel letto bianco. aveva le gambe incrociate e
piegate, una mano sulla coscia destra, l'altra sopra la fronte, in modo
da metterle lievemente in ombra il viso.
Il
suo sguardo lasciava trasparire ansia e paura. Il cuore di lei batteva
all'impazzata.
Lui
lavorava velocemente, muovendo la matita da una parte all'altra del
foglio, intensificando le zone in ombra, evidenziando quelle in luce.
Tutti i suoi movimenti erano fluidi, veloci e precisi, come se la sua
mano stesse danzando invece di disegnare. Era bellissimo e anche se
aveva un viso d'angelo le metteva paura.
C'era
qualcosa di sbagliato in quei occhi.
Tutto
ciò che lui voleva era dipingere questa sua inconscia paura.
Posò
la matita e con sguardo critico studiò i dettagli del
disegno.
Era
perfetto.
Mancava
solo una cosa, un'unica luce.
-Puoi
vestirti, ho finito-
La
voce era cristallina, unica ed indimenticabile. La ragazza si
vestì in fretta, per poter fuggire il prima possibile da
quella stanza. Mentre si infilava la maglia aderente e la gonna corta,
sentì una presenza che non le piacque alle spalle. Quando si
voltò non vide l'uomo che l'aveva ritratta nuda, come si era
aspettata, bensì la sua ombra, nera e spaventosa.
aveva denti aguzzi a mani affilate. L'unico tono di luce erano gli
occhi, di un blu profondo, troppo profondo. La inghiottirono prima
ancora che l'ombra potesse divorarla.
Quando
le sue zanne le perforarono la pelle quasi non sentì dolore,
nei suoi occhi erano impressi gli occhi dell'ombra, e vi rimasero per
sempre, stampati come una fotografia sotto le palpebre.
Tutto
era perfetto e il suo quadro era terminato.
Le
lenzuola bianche sporcate di rosso erano in perfetto contrasto, la
bambola senza vita, l'involucro dell'anima della ragazza, giaceva sul
tappeto ai piedi del letto, un'unica scritta sul muro, firma del
magnifico autore citava:
Chi
non si accontenta, percorre adagio il regno dei sogni.
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