Il marchio della morte

di Mickyivy
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Il marchio della morte


Hai mai visto qualcuno morire? Come diventa man mano più leggero? E tu preghi che se ne vada in fretta, affinché non soffra più...
Ma solo quando cala l'ultimo respiro, quello per cui avevi pregato, è allora che ti accorgi che quella persona, finalmente libera, non potrà mai più tornare.

Questa è la morte.

Il tempo passa, ma non te ne accorgi, perché all'inizio non se ne parla, non ci si pensa e si vive come niente fosse successo. Anche se sai che non è così, perché qualcosa manca.
In ogni caso, la morte ti lascerà una cicatrice: una cicatrice invisibile a chi non ha mai visto né la morte né il suo arrivo, ma ben percepibile a chi l'ha conosciuta.
Tutto questo affinché ci si riconosca gli uni con gli altri, come un marchio che segna che prima o poi, tutti ce ne andremo.
 
Ma non solo la morte, anche il dolore ha il suo segno. Un odore, che solo chi ne è vissuto immerso può comprendere e che attira chi l'ha sentito almeno una volta, poiché inconfondibile. La sofferenza,  la malinconia profonda, la rabbia repressa, ricoprono il capo con un velo: non vogliono essere riconosciute. Chi le ha provate però, le vede. E anche qui se ne viene attirati come il polline per le farfalle.
 
Un filo invisibile lega tutti coloro che vivono con queste emozioni, che lo si voglia o no, che lo si riconosca o meno, che se ne sia consapevoli o si preferisca ignorarlo, sta di fatto che quando la morte passa accanto o quando la vita mette a dura prova, tutti i protagonisti vengono collegati indissolubilmente.
 




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