- Sei solo un gran
bastardo!! -
- E tu una sporca
Mezzosangue!! -
- Cambia disco Malfoy,
ormai sei datato! -
- E tu deciditi a darti
delle sembianze umane Granger, sei talmente brutta da far spavento! -
La riccia stinse i
denti.
- Fottiti Malfoy.
-
Lui ghignò, un gesto che,
dopo sette anni a Hogwarts, era diventato il suo marchio di fabbrica.
- Che c’è Granger? Ho detto
qualcosa che ti ha turbata? - la schernì.
Hermione ridusse gli occhi
a due fessure: - Credevo ci potesse essere del buono in te, dopotutto.. ma mi
sbagliavo. -
- Incredibile, la
Miss-So-Tutto-Io per eccellenza si è sbagliata, non ci credo!! Credevo che tu
non potessi mai sbagliare, i tuoi libri non dovrebbero fornirti sempre tutte le
risposte giuste? O forse, persino la carta si rifiuta di aiutare una Sangue
Sporco come te? -
- Sei banale Furetto.
-
- Ma davvero? E perchè,
sentiamo! -
Hermione gli sorrise: -
Perchè dici quello che dicono tutti. -
- Però ogni volta fa male
come se fosse la prima, non è vero Granger? -
Hermione spalancò gli
occhi, confusa: - Tu.. cosa.. come.. -
Draco ghignò ancora: - Non
serve essere un genio per leggerti dentro Granger. Basta solo un pò di spirito
d’osservazione. -
Le passò accanto, con un
sorriso vittorioso, quando la voce di lei lo fermò.
- Dici di avere spirito
d’osservazione? Allora osserva questo Malfoy: non sei più nella posizione di
atteggiarti a signore e padrone. Nè tu.. nè nessun altro. -
Draco era disteso sul suo
letto, a ripensare alla conversazione avuta con la Mezzosangue quel
pomeriggio.
Odiava ammetterlo.. ma
aveva ragione. Non poteva più comportarsi come prima.. non poteva più
passeggiare per i corridoi di Hogwarts circondato dai suoi amici e sentirsi il
padrone del mondo, non poteva neanche più insultarsi col suo rivale di sempre,
la sua nemesi, Harry Potter.
E questo perchè Potter era morto. E con lui,
era scomparsa anche l’ultima speranza di vittoria sulle forze oscure di
Voldemort. Il Male aveva vinto. E con quella vittoria, aveva fatto calare le
ombre su tutta la comunità magica.
Scese dal letto, a torso
nudo, con addosso solo un paio di boxer neri, e si affacciò fuori dalla
finestra: il Marchio Nero splendeva su Hogwarts, una volta Scuola di Magia e
Stregoneria, ora quartier generale di Voldemort e seguaci.
Quasi tutti gli insegnanti
erano morti in una delle tante battaglie, e anche numerosi alunni: Potter,
Paciock, Lovegood, McMillan, Chang.. erano morti per mano dei Mangiamorte,
tranne Potter, morto per mano di Voldemort stesso.
E lui.. lui si era unito
all’Ordine della Fenice pochi mesi prima della battaglia finale, e ora ne stava
pagando le conseguenze.
Oltre a lui, i pochi
sopravvissuti scontavano la loro pena a Hogwarts: Weasley, Granger, le due
Patil, Thomas, Finnigan.. erano stati resi schiavi proprio come lui.
E i suoi amici di
Serpeverde.. Pansy, Tiger, Goyle, Millicent, Daphne.. loro avevano deciso, per
paura, di rimanere schierati dalla parte del Signore Oscuro.. e ora, si godevano
tutti i benefici derivanti da quella loro scelta.
L’unico a essergli rimasto
accanto senza farsi troppo notare, era il suo amico di sempre, Blaise.. ma era
rischioso per il moro farsi beccare in atteggiamenti troppo amichevoli con il
biondo, o con qualunque altro degli schiavi: loro erano feccia, e non potevano
mischiarsi con i potenti.
- Dici di avere spirito
d’osservazione? Allora osserva questo Malfoy: non sei più nella posizione di
atteggiarti a signore e padrone. Nè tu.. nè nessun altro. -
La Granger aveva detto una
grande verità: era finita l’epoca dei giochi, della speranza.. i buoni avevano
perso, e i cattivi avevano vinto.. come in una favola al rovescio.
Scosse la testa, passandosi
una mano tra i capelli, mentre un lieve sorriso gli increspava le labbra: tutto
era andato perduto.. ma, se non altro, non avrebbe mai smesso di punzecchiarsi
con la Granger, quello era sicuro.
E, con quel pensiero, si infilò sotto le
coperte e si addormentò profondamente.