Canti di pioggia
Nei canti di pioggia
Nei canti di pioggia
fuggiamo indistinti
caliamo il sipario
bagnato del cielo
corriamo al riparo
tra i volti rapiti
e carte bagnate
di ben altre piogge
arcane malie
ordite, intessute
dall’acqua
e le foglie
nel sogno inaudito
di un canto eleusino
seguiamo
nell’ombra
in un’alba
vermiglia
che sfuma nel tempo
Volano passeri
in mezzo alle gocce
e piove sui rami
sugl’eburnei fiori
ciliegi e giunchiglie
sorpresi
corriamo
nell’ombra
accogliente
dell’alba
scappiamo
dall’acqua
nell’acqua
dal mondo
nel mondo
la pioggia
è
un’artista
che danza tra i rami
e pensieri lontani
Lontano risuonano
notti infinite
e buie ragioni
le voci corrotte
e il pesante avvenire
fuggiamo,
nell’acqua
che canta
fuggiamo
nell’ombra
indistinta
fuggiamo nei fiori
d’aprile,
ci segua la notte
e l’amor
dei poeti
tra i rami nel cielo
grondanti di stelle.
Note
di Tawara: allora,
non sapevo nemmeno se metterla questa poesia. È nata da
alcuni
versi sparsi scritti in tutti questi mesi, che però non
sapevo
bene come coniugare. Erano tutti importanti e sentivo che c'era un filo
comune, però faticavo a trovarlo. Qualche giorno fa per una
serie di sfortunati eventi mi sono trovata sotto un acquazzone senza
ombrello,
e un ringraziamento speciale va a Trenord che con uno dei suoi
meravigliosi ritardi mi ha lasciata sotto la pioggia per più
di
mezz'ora :D Ma tutto ciò è stato provvidenziale,
perché in mezzo al diluvio mi sono messa a osservare gli
alberi
pieni di fiori bianchi, l'erba schiacciata dall'acqua, e perfino la
campanella della stazione per qualche istante ha assunto un che di
lirico... xD Ma seriamente, ripensando a un po' di cose che mi sono
successe di recente, non si sa come ho collegato tutto ed è
uscito questo. Lo so che già un
altro tizio
ha scritto una poesia in verso libero sulla pioggia, la bella Ermione
ecc., e che non sarò certo io ad andarci nemmeno
lontanamente
vicina, non lo ambisco nemmeno. :) Questo non è neanche
degno di
essere un tributo, semmai è un risultato piuttosto scadente
della sua influenza xD (almeno, nel motivo della pioggia) .
Ah, l'assenza di
punteggiatura
è voluta [idem le -numerose- ripetizioni]. Provate voi a
mettere
dei segni di interpunzione nella pioggia di primavera. Non si
può, è impossibile, è praticamente una
tentata
violenza che tanto non può portare a nulla :) E, come al
solito,
sarei curiosa di sentire le vostre interpretazioni personali! ^^
L'unica cosa che preciso è che tutti i verbi alla prima
persona
plurale sono da intendersi come imperativo, non come presente
indicativo.
Spero
che vi sia piaciuta,
almeno un pochino, e anche se vi ha fatto altamente schifo sarei
felicissima di leggere la vostra opinione! Non mi avrete sulla
coscienza, giuro, e non mordo :D
Un saluto e tanti applausi a chi è arrivato a leggere fino
qui!
Tawara
|