Oh,
take me back to the start.
-Mio signore, c'è una cacciatrice di Artemide che vuole
vederla-
Increspai le sopracciglia facendo cenno all'empusa di farla entrare,
chi poteva essere? Quale cacciatrice srebbe così coraggiosa
da venire al mio cospetto? Accavallai le gambe seduto sul mio trono
mentre ascoltavo il rumore di passi sempre più forte, la
porta si spalancò e davanti ai miei occhi si
posizionò una ragazzina, con gli occhi elettrici e carichi
di emozioni, che riconobbi come Thalia Grace, figlia di Zeus. Per tutti
i mostri del Tartaro, cosa ci faceva lì?! Il corpo del
ragazzino nel quale mi ero stabilito ebbe un fremito, la conosceva e i
ricordi che gli passavano nella mente mi fecero venire i conati di
vomito.
-Figlia di Zeus, qual buon vento?-
Vidi le labbra della giovane tremare e gli occhi farsi lucidi, colmi di
lacrime. Abbassò lo sguardo mentre un imperativo
risuonò nella mia testa, che in realtà era quella
del ragazzo. Guardami.
Fu come se fossi stato messo da parte.
Luke sentì una forte fitta alla nuca prima di rendersi conto
che aveva ripreso stranamente il controllo del suo corpo, succedeva
così raramente che ormai si sentiva morto. Ma la causa del
suo momento di vita era davanti ai suoi occhi, con la testa china e le
ginocchia tremolanti, non aveva mai visto Thalia in quello stato e ne
avevano passate tante insieme. Stava per dire qualcosa ma fu bloccato
dallo scatto della testa della ragazza, conosceva bene
quell'espressione, era un misto di delusione, rabbia, confusione.
-Volevo solo vedere che razza di mostro sei diventato! Luke, dove sono
finite le tue promesse? Dove sei finito tu? Non ti riconosco. So che ci
sei ancora sotto quell'armatura, sotto quella maschera. Riesco a
sentirti ma tu...tu mi hai lasciata da sola.-
Era così strano non sentirla urlare e agitarsi, che non
sembrava nemmeno la Thalia che aveva conosciuto tempo prima, la sua
espressione lo fece morire dentro, per quel poco che era rimasto.
-Io sono qui, Thalia. E sarò sempre al tuo fianco se verrai
dalla mia parte, saremo invincibili...-
Fu felice del fatto che la sua voce non era metallica, ma la sua
richiesta suonò più come una supplica. La risata
isterica dell'amata era talmente tagliente che si congelò
sul trono. Continuava a fissare il vuoto, non si era soffermata nemmeno
una volta a guardarlo, da una parte era felice, almeno non sarebbe
affogato nei suoi occhi blu, come succedeva sempre. La vide
avvicinarsi, sempre di più, fino a che non se la
trovò di fronte.
-Dalla tua parte? Spero che tu stia scherzando! Sei un mostro Luke! E
la cosa più assurda è che continuo ad amarti come
una matta, per Zeus...-
il rumore di un tuono in lontananza la fece bloccare e si rese conto di
quello che aveva appena detto, si coprì la bocca con una
mano e alzò, finalmente lo sguardo puntando quegl'occhi blu
in quelli di Luke, che sussultò. Mai aveva provato tanto
dolore nel perdersi in quel mare elettrico, non aveva mai desiderato
Thalia come in quel momento. Si soffermò su ogni dettaglio
della ragazza: il diadema delle cacciatrici, i lunghi capelli, il naso
un po' all'insù, le labbra rosee e piene, i muscoli tesi, il
trucco pesante intorno agli occhi.
-Luke, sono venuta fino a qui per guardarti, per vedere con i miei
occhi cosa sei diventato perché sapevo che se non l'avessi
fatto non lo avrei mai accettato, io amo quel Luke che raccolse me ed
Annabeth dalla strada, quel Luke con il sorriso un po' sghembo, quel
Luke che provava di tutto per proteggermi.-
Le lacrime le scivolavano veloci sulle guance arrossate, Luke per un
attimo fu spinto dalla voglia di stringerla a sè, come da
bambini ma aveva il terrore di farle del male, non era del tutto
padrone del suo corpo. La fissava, fotografando con la mente tutti i
particolari, fermandosi come sempre nei suoi occhi, quegli occhi che lo
avevano rapito, fatto innamorare, era meno doloroso essere feriti da
una spada che avere la consapevolezza che quella sarebbe stata l'ultima
volta che l'avrebbe vista. Era come se le labbra si fossero incollate
fra loro, non riusciva a parlare, non riusciva a gridarle quanto
l'amasse e si sorprese quando la vide scaraventata davanti al grande
portone, Crono stava riprendendo il controllo dentro di lui. No!
Gridò dentro di sè. troppo tardi, non le avrebbe
mai detto quanto immenso era il suo amore per lei, per i suoi grandi
occhi blu, fermi nella sua mente pronti a ricordargli la sua piccola
Thalia per il resto di quella profonda agonia. Perché non
poteva tornare all'inizio? Perché non poteva tornare ad
essere il Luke di una volta?
Thalia invece, era accovacciata sul pavimento freddo della sala del
Trono, le lacrime avevano cessato la loro corsa sulle sue guance e
l'unica cosa che sentiva era il forte dolore al fianco destro. Non
riusciva a credere di aver perso per sempe il suo Luke, si
alzò a fatica, delusa dal fatto che lui fosse rimasto in
silenzio. Sperava che anche lui provasse amore per lei, ma si
sbagliava, forse non era nemmeno più capace di provare
emozioni, sensazioni, non era più vivo. Scappò da
quella stanza per cancellare quel terribile momento, così da
poter conservare i ricordi belli del suo amore, così da poter tornare
all'inizio.
Spazio autrice:
Bene, bene, bene! Non so cosa sia questo
obbrobrio! HAHAHA sinceramente, mi è venuta voglia di
scrivere tu Thaluke e boh, questo ne è uscito, spero vi
piaccia. La prima parte è in prima persona così
da far capire che è Crono a raccontare, poi esce di scena
lalal.
I miei sentimenti soffrono per questi due, srsly.
Buona lettura, recensite! Pls!
Baci,
Liiils.
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