Beautiful vendetta

di missRosa
(/viewuser.php?uid=329607)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Tre settimane dopo
-Accidenti papà diceva sul serio quando ha annunciato che voleva rimodernare la sede centrale- disse Rick percorrendo i corridoi
Ora gli interni erano puliti e moderni, pavimenti di pregiato marmo bianco, muri lisci con quadri astratti dai colori vivaci alle pareti, vasi di orchidee qua e la, divanetti bianchi in pelle e acciaio nei corridoi. Faretti e luci nuove facevano il resto.
-Sembra che abbia rinnovato anche i parcheggi, e anche gli addetti alla sicurezza- disse Hope notando una guardia che passeggiava nei corridoi- mi hanno chiesto i documenti prima di entrare e fatto firmare un registro
-Anche a me- disse Rick
-Ma tu sei il presidente!
-Sai la sicurezza è sempre stato un problema,non possiamo permetterci un altro furto di modelli. Credo che papà l’abbia capito e io penso sia meglio che gli addetti siano scrupolosi piuttosto che pigri e imprecisi. Comunque mi chiedo se devo mandare una nota alla sicurezza, sai non vorrei che lo zio Thorne fosse lasciato fuori dall’edificio!
Hope e Rick risero di gusto
-Sei tremendo, povero Thorne!- lo rimproverò divertita Hope
Le porte degli uffici non erano più in legno scuro ma in vetro satinato e le maniglie in acciaio, le scrivanie di legno e i pesanti arredi erano stati sostituiti da moderni complementi d’arredo.
-Si respira un aria molto più fresca!- considerò emozionata Hope mentre passeggiava per i corridoi con il fratello
I due raggiunsero la sala riunioni, Eric, Thomas e Steffy erano già li e sembravano nervosi.
-Ho eccovi qua- disse Brooke vedendo i suoi figli- non è tutto meraviglioso?!
-Già, questa sala riunioni è pazzesca!- disse Rick osservando l’enorme tavolo di vetro e i quadri alle pareti
-Thorne tu che ne pensi?- chiese Marcus
-Che ci sarà costato un occhio della testa fare tutto questo in così poco tempo
-Non essere il solito negativo, inoltre scommetto che la muffa era un serio problema nel tuo ufficio, la giù deve essere molto umido!- disse Rick prendendosi gioco di lui perché il suo ufficio era uno scantinato
-Tu sei il presidente Rick, ma di queste cose dovresti discuterne con tutti- disse Thorne irritato
-E’ stata una decisione di papà
-E’ vero papà?-chiese Thorne ad Eric
-E’ vero Thorne- disse lui con aria colpevole
-Non avevamo molta liquidità, abbiamo dei fondi  segreti o sei solo impazzito?
-E’ complicato Thorne- rispose sedendosi Eric
-Comunque possiamo iniziare la riunione ora che siamo tutti qui?- chiese Pam
-Giusto, che stiamo aspettando?- chiese Donna
-Me!- disse una giovane donna bionda entrando nella stanza.
Era alta almeno 1,75, aveva grandi occhi color nocciola e capelli biondi che le ricadevano sulle spalle in morbidi riccioli. Indossava un paio di pantaloni chiari, una camicetta scura ed era seguita da un’assistente che iniziò a distribuire a tutti una cartelletta con dei documenti.
Rick la squadrò da capo a piedi con lo sguardo rapace del predatore che ha individuato una preda.
-Jessica? Che ci fai qui?- chiese Hope sorpresa
-La conosci?- chiese Rick a sua sorella mentre la donna si sedeva a capo del grande tavolo di vetro della sala riunioni, il posto che Rick aveva intenzione di riservare per se.
-Ciao Hope, ti vedo in forma!
-Cosa succede qui?- chiese Brooke allarmata
-Sedetevi e vi spiegherò tutto- disse Jessica
Tutti presero posto al tavolo, Thomas, Steffy e Eric si scambiarono uno sguardo colpevole
-Il mio nome, come Hope sicuramente ricorda, è Jessica Penelope Ness
-E con che diritto sei qui? Questa è una riunione del consiglio- chiese Rick astioso percependo che qualcosa non andava- io sono il presidente e non ti ho invitata
-Io ne faccio parte , ho comprato le azioni
-Come ci sei riuscita Jessica?- chiese Hope
-Hope come la conosci?- chiese Thorne
-Eravamo a scuola insieme.
-Non puoi aver comprato le nostre azioni- disse Brooke- sono troppo costose per una ragazzina
-Vengo da una famiglia facoltosa, mio padre era un magnate del cinema, ricordi Hope?
-Vuoi dire il produttore di squallidi e immorali filmini per adulti- disse Hope sprezzante
-Questione di punti di vista, suppongo- disse Jessica cercando di non mostrarsi irritata da quelle parole
 -Cosa fai qui, cosa vuoi?- chiese Rick
- Io voglio diventare una stilista, mi sono laureata all’accademia della moda, ho fatto un tirocinio alla Forrester intenational e ho un master in economia- spiegò Jessica con aria annoiata- mio padre è morto e così ho liquidato la sua azienda, pensavo di fondare una casa di moda tutta mia, ma poi qualche settimana fa mi è capitata l’occasione e ho acquistato le azioni Forrester a un buon prezzo. Meglio che partire da zero, no?
-Da chi hai avuto le azioni?- chiese Thorne guardando suo padre - chi di voi ha venduto le sue azioni?
-Ho un accordo di riservatezza con il venditore, del resto non l’ho mai incontrato. Ho trattato con il suo intermediario e abbiamo parlato per telefono- lo interruppe Jessica- non so chi di loro abbia venduto e quando. Io ho comprato da un unico venditore
-Era un uomo?- chiese Thomas
-Si, ma che importa? Comunque è tutto legale, nel fascicolo di fronte a voi c’è tutto quello che dovete sapere
-Cosa sono questi altri documenti?- chiese Brooke
-Le vostre notifiche di licenziamento- disse Jessica come se fosse una cosa ovvia
-Non puoi farlo, il nostro statuto prevede che sia necessaria la maggioranza…- disse Rick
-E io ce l’ho. Forse non avete capito, io ho acquistato il 100% della Forrester non la maggioranza delle azioni. Tutto, azioni, sedi, brevetti, marchio. La Forrester è mia e io sono il nuovo presidente e vi voglio fuori di qui immediatamente!
-Stai scherzando!?- disse Hope
-Non direi. Questa azienda un tempo era sinonimo di classe ed eleganza, ora il marchio è ben conosciuto e ancora valido. Io ho rinnovato le sedi e ho intenzione di sfruttare il trampolino della Forrester per lanciare la mia linea di moda, perché diciamoci la verità: chi comprerebbe gli abiti realizzati dalla figlia del re del porno?
-E’ il tuo modo di rifarti un’immagine, ma lo fai a spese nostre- disse Hope
-Il mondo è ingiusto- disse Jessica ironicamente
-Non puoi cacciarci, noi abbiamo fatto tanto per l’azienda, senza di noi fallirai miseramente- disse Brooke
-Con tutto il rispetto Brooke, se avessi voluto lavorare a contatto di donne di dubbia moralità che vanno in giro in lingerie provocante  non avrei liquidato l’azienda di mio padre
Tylor non potè fare a meno di ridacchiare e anche  Steffy
-Come ti permetti!- disse Brooker rossa di rabbia
-Potete andarvene o se preferite vi faccio scortare fuori dalla sicurezza. Decidete voi- disse  Jessica
-Andiamo mamma, ma non finisce qui!- disse Rick
-Tu no Thorne, resta. Voglio parlarti
-Perché?- chiese Thorne mentre tutti gli occhi si fissavano su di lui
-Ho una proposta per te- disse Jessica
-Hai rubato la nostra azienda, licenziato tutti. Che proposta potresti mai farmi?
-Parla con lei Thorne, forse puoi farla ragionare- disse Brooke  avvicinandosi a lui con gli occhi lucidi. Tutto quello per cui aveva lavorato era appena andato in fumo.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1773855