Assassin's Creed - Reasons

di Noruwee
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Salve a tutti! Questa Fanfiction è nata dall'idea di utilizzare due personaggi che mi ispirano moltissimo e di cui si sa veramente poco, per poterli gestire e reinventare a mio piacimento come meglio credevo! Ringrazio moltissimo la mia amica Martina per il prompt, e ringrazio voi che avete cliccato la mia storia.

Titolo: Assassin's Creed – Reasons
Pairing: Doctor x Hellequin
Rating: NC15




Assassin
s CREED
Reasons


»Prologo


Un leggero fascio di luce, forse l'unico che riusciva a penetrare in quella stanza dal forte odore di erbe e veleno, filtrava dal vetro opaco della grossa siringa, disturbato da qualche piccolo graffio qua e là; lentamente, essa si riempiva di un denso liquido verdastro, compressa dalle dita robuste e guantate dell'uomo al quale apparteneva.

Non più di una dose e tre quarti.
Dovrebbe bastare, per anestetizzare il braccio.

Lo iniettò nella pelle diafana del paziente, già addomentato o svenuto, più probabilmente.
In effetti, la quantità di sangue che aveva perduto a causa dello squarcio che s'era provocato sull'avambraccio era ben notevole, e gran parte aveva macchiato guanti e tunica del cerusico, ora intento a suturare la sua ferita con una precisione e una cura che solo un medico avrebbe potuto possedere.

Venticinque punti.
Possibilità di infezione: altissima.
Probabilità di sopravvivere: meno del trenta percento.

Lui il suo dovere l'aveva fatto.
Tamponò con un panno imbevuto di aloe la ferita per poterla disinfettare, e fasciò con delle garze pulite il braccio dell'uomo.
C'era, per tutta la piccola stanza in penombra, un odore acre di sangue così forte, che avrebbe potuto far girare la testa al soldato più abituato al campo di battaglia.

Un mendicante derubato.
Questo mondo fa così schifo, che si cerca di togliere persino a chi non ha nulla.

Poco male.
Se fosse morto, il dottore avrebbe avuto un altro cadavere su cui sperimentare.
Un cadavere che nessuno avrebbe reclamato, su cui nessuno avrebbe pianto sopra, su cui nessuno avrebbe posto un fiore accanto alla croce di legno che gli sarebbe spettata.
Almeno quella.

Uno spasmo.
Due, tre. Convulsioni.
Riesco quasi a percepire il bollore di questo corpo attraverso le mie vesti.
Ha la febbre altissima, è chiaro. Un leggero rivolo di saliva esce dalle sue labbra, colando sino all'orecchio.
Sta morendo.

La maschera del cerusico si scosse, e da essa, fuoriuscì un criptico sospiro.
Siringa. La sua fedele amica.

La riempì di nuovo, stavolta del liquido di un'altra ampolla.
Non si preoccupò di togliere i residui d'aria che avrebbero potuto danneggiare le vene dell'uomo.
Gli alzò il braccio, e iniettò.

Requiescat in pace.




»S
equenza completata: 100% SINCRO








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