Damaged

di wilsbud
(/viewuser.php?uid=195717)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


chapter five



Mi infilai sotto le coperte, riuscii a percepire il calore del corpo di Ed nonostante fosse ad almeno dieci centimetri di distanza da me. Ero a pancia in su, con gli occhi rivolti verso il soffitto. Fissai il color giallognolo delle pareti, poi posai le mani sul viso.
Sentii Ed avvicinarsi sotto lo scricchiolare del letto, la sua mano gelida si posò sulla mia. Socchiusi leggermente le dita, lasciando scoperto l’occhio destro con cui vidi il sorriso dolce di Ed. Mi morsi il labbro e sorrisi come un’ebete. ‘C’è qualcosa che non va?’
Posai anche l’altra mano di fianco al mio busto, Ed era appoggiato su un gomito, mi guardava.
Mi soffermai sui suoi occhi azzurri, rimasi stregata dalla profondità di quello sguardo sincero e amorevole che era fermo su di me. Sorrisi nuovamente. ‘N.. no, va tutto bene.’
‘So che c’è qualcosa che non va.’
‘No, davvero, sto bene.’
Il rosso si mise a pancia in su, appoggiò la testa sul cuscino, passandosi una mano nei capelli.
Rimanemmo un po’ in silenzio, quando Ed si stese su un fianco. ‘C’è qualcosa che ti tormenta, Vivien.’
‘Tu non mi conosci, non sai quello che mi passa per la testa. Smettila di continuare ad insistere!’
Mi resi conto troppo tardi del tono rude che avevo usato con Ed, così gli voltai le spalle, cercando di nascondere le mie guance rosse.
‘Scusa, non avrei dovuto essere così invadente. Buonanotte.’
Sentii la figura di Ed girarsi dall’altro lato. ‘Buonanotte.’
 

Passai tutta la notte insonne. Mi girai più volte tra le coperte che si attorcigliarono attorno al mio corpo, lasciando Ed scoperto. Cercai di sistemare il casino che avevo combinato e quando finalmente avevo riportato la trapunta al loro suo stato naturale, alzai il busto e controllai l’ora sulla piccola sveglia elettronica appoggiata sul comodino. Le 5.40 del mattino.
Afferrai gli angoli delle coperte e le tirai sul corpo di Ed, mi misi a gattoni e cercai di tirarle il più lontano possibile, cosicché potessero coprirlo bene.
Finii e mi stesi di fianco al rosso, forse un po’ troppo vicino, e lo sfiorai.
Egli si girò e mi fece avvicinare di più a lui, mettendomi un braccio sul ventre e avvicinando il viso al mio orecchio. Il suo respiro arrivava sulla mia pelle e mi fece venire la pelle d’oca.
Posai la mia mano sulla sua e disegnai piccoli con l’indice, poi mi voltai , lasciando cadere il suo braccio sulla mia schiena. Il mio viso era di poco sotto il suo, all’altezza del collo, e lo abbracciai.
Una lacrima rigò la mia guancia e cadde sul materasso. Mi strinsi tra le braccia del rosso.
‘Mi dispiace’ Sussurrai. Si irrigidì.
‘Non fa niente.’
Non avevo capito fosse sveglio, ma a quel punto non m’interessava più. Avevo solo bisogno di un abbraccio, di una persona che mi capisse senza dare importanza a quanto tempo ci conoscessimo. ‘Sono strana, pensavo ci volesse tempo sia per conoscermi sia per capirmi, e di solito le persone non hanno tempo, ma tu..’
‘Non sono io, ma i tuoi occhi. È come se riuscissi a leggerti nel pensiero solo guardandoti negli occhi.’
‘Sai Ed, ho passato gli ultimi cinque anni a vaccinarmi contro tutto, a diventare forte. Poi arrivi tu, con la tua voce, con quelle parole e mi fai tremare le ginocchia.’
Ed mi baciò la fronte e mi strinse ancora di più a sé. ‘Capita di dover tacere per essere ascoltati e credo che tu sia stata già abbastanza in silenzio.’ 





Scusate tantissimo, davvero, mi dispiace un sacco per il ritardo, ma la scuola mi sta uccidendo in questo periodo.
Non so nemmeno dirvi se aggiornerò presto perché ho quattro materie insufficienti e dovrei cercare di recuperarle, quindi non avrò molto tempo per scrivere. 
Scusate ancora, non so più come scusarmi. Spero soltanto che non abbiate abbandonato la storia a causa del mio ritardo.
Ovviamente aspetto qualche vostra recensione per sapere cosa pensate di questo capitolo. So perfettamente che è corto, ma è quello che sono riuscita a fare.
Non ho davvero tempo in questo periodo. Okay, ho finito di annoiarvi.  Ciao

Un bacio, wilsbud.





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1779089