Frammenti.
(Prompt
scelti da Cris.)
Pioggia.
Louis
odia le giornate fredde, specialmente quando piove e deve uscire di
casa, perché ogni volta rischia di ammalarsi; e Harry
è peggio di
una mamma apprensiva quando si prende un semplice raffreddore,
figuriamoci quando è qualcosa di più grave. L'ha
costretto a
rimanere a casa mettendo il broncio per convincerlo, e adesso che
è
solo Louis non sa cosa fare. Accende la televisione per passare il
tempo, infagottato in mille coperte sul divano e con un pacco di
fazzolettini a portata di mano, e passa meno di un'ora prima che si
appisoli con la bocca spalancata contro i cuscini che si è
ammucchiato sotto la testa. Si sveglia solo quando sente la porta
d'ingresso aprirsi, e la voce di Harry annuncia che è
tornato prima
dal negozio, e soffiandosi il naso per l'ennesima volta,
trascinandosi dietro una coperta, si sposta nel corridoio per
accogliere il suo ragazzo. Harry si è appena tolto il
cappotto
bagnato, appendendolo dietro la porta, e ha i capelli fradici; lo
guarda con un sorrisetto, prima di scuotere la testa come un cane e
schizzare da tutte le parti solo per farlo ridere. Louis comincia a
tossire dopo pochi attimi, portandosi il pugno alle labbra per non
rischiare di sputacchiare in giro, e appena si riprende guarda storto
il ragazzo, dicendogli che non ha intenzione di pulire i suoi
disastri, prima di starnutire e voltare le spalle alle scuse
divertite di Harry e pensare che, alla fin fine, le giornate di
pioggia non sono poi così brutte se il suo ragazzo torna a
casa con
quel sorriso e quell'allegria fuori posto.
Lettore
CD.
È
sabato pomeriggio
quando decidono di andare a frugare negli scatoloni con tutte le loro
cose vecchie che hanno ammassato nella camera degli ospiti; Harry
scoppia a ridere quando Louis ritrova la giacchetta di pelle che
aveva usato durante la rappresentazione di Grease,
al liceo,
improvvisando You're the one that I want con una
vocina più
acuta del solito per le parti di Sandy, ma torna stranamente
silenzioso quando le sue mani si chiudono sul lettore CD che usava da
ragazzino; c'è ancora uno dei dischi che gli aveva
masterizzato uno
dei vecchi componenti del suo gruppo, i White Eskimo, prima che la
band si sciogliesse e i rapporti si facessero tesi e freddi. Louis
gli bacia dolcemente la tempia, quando l'altro sussurra che un po'
gli mancano quei ragazzi che hanno deciso di voltargli le spalle nel
momento in cui avrebbe avuto più bisogno di amici fidati, e
gli dice
che ha lui, adesso, che la sua famiglia lo ama e che Gemma gli ha
confidato di aver rigato le loro macchine appena ha scoperto cos'era
successo. Harry sbuffa una risata, asciugandosi con le dita due
lacrime, e alza appena il viso per baciarlo. Non vale la pena
di
piangere per gente così, mormora Louis sulle sue
labbra,
soddisfatto quando l'altro annuisce con un piccolo sorriso, prima di
tornare a frugare nel suo scatolone augurando agli altri ragazzi dei
White Eskimo tutte le sfighe del mondo.
Quaderno.
Harry
ha un
quaderno, nel cassetto del comodino, in cui da ragazzino ha annotato
le frasi più belle delle sue canzoni preferite; ogni tanto
lo tira
fuori e ridacchia al pensiero di quando il suo sogno era diventare
cantautore, dandosi dello stupido. Louis lo guarda sempre storto per
qualche minuto, quando è presente, prima di mollargli uno
schiaffo
sulla nuca e sbottare che non è mai stato stupido, e che
senza
dubbio avrebbe avuto possibilità di sfondare se avesse
coltivato
quella passione. Harry ogni volta gli sorride, scuotendo il capo
perché di certo il suo ragazzo non può essere
serio, e sotto le sue
insistenze tira fuori la chitarra classica che i suoi colleghi gli
hanno regalato al suo ultimo compleanno, mettendosi a strimpellare
qualche nota e cantare a bassa voce, solo per Louis, le loro canzoni
preferite. Solo quando finisce Louis ha di nuovo il sorriso sulle
labbra, e si sporge sempre a baciargli una guancia, dicendogli in un
sussurro che sarebbe il suo fan numero uno, se mai decidesse di
riprendere la strada della musica.
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