Martiri narcotici di genitali elettrici
e frangenti malfamati di salive roventi
sulle sponde infernali di lingue attonite
mutano sterni di sassi extra-urbani
e cardio-frequenze di piroette intermittenti.
Un covo petrolifero sputato su ghigni divaricati,
smussati da bottegai di catarsi nei naufragi trafficati
per tesori assiderati di compenetrazioni esecrabili,
usurati da raziocini contorsionisti
e depredazioni in agguato di masticazioni industriali.
Falci di aneliti transitori
e superfici lacerate da particelle in coagulazione
maledicono pugni di reiezioni abortite
e possedimenti cittadini dell’assoluto;
invasori di cefali circoncisi
generati da involucri mercuriali in eco,
di volti incisi da perturbazioni atomiche,
nel sordo baratro di un precipizio
che proclama natiche aromatiche in sordina.
Genuflessione tradotta in esecrazione interrotta
in quest'ancora terrena di flebo giubilanti
propagata da radiazioni di tergicristalli in calore,
introdotti nei canali marginali delle espulsioni
misantropiche di questi sofisticati adulteri rettificati.
Beep. Beep. Beep.
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