E’
una proposal!Klaine barra
songfic.
La canzone in questione
è Porcelain di Moby.
QUA potete
trovare il link della canzone. Capirete da soli quando iniziare ad
ascoltarla.
Ci
vediamo in fondo, buona lettura!
Porcelain
Da: Blaine
‘Fatti
trovare pronto alle 20.30 .
Passo a prenderti’
A: Blaine
‘Dove
andiamo?’
Da: Blaine
‘Sorpresa!’
Kurt rimase a guardare lo schermo
del suo
telefono perplesso. In quel periodo Blaine era strano. Dopo che la loro
relazione aveva fatto una fine peggio di quella del Titanic, i due non
si erano
più né visti né sentiti per quasi un
anno.
Avevano fatto entrambi i loro
sbagli, e
nonostante sentissero la mancanza l’uno dell’altro,
nessuno dei due aveva avuto
il coraggio di alzare la cornetta per chiamarlo, anche solo per sapere
come
stava.
O almeno, questo valeva per Kurt
che in
fondo non aveva mai smesso di tenere a Blaine. Quando lui aveva deciso
di
lasciarlo, Kurt si era sentito mancare la terra sotto i piedi. Potrebbe
sembrare un’espressione esagerata, ma lui avrebbe affidato la
sua vita a quel
ragazzo che amava più di qualsiasi altra cosa, e vederlo
sparire era come non
avere il salvagente in un mare in tempesta.
Cosa gli avrebbe impedito di
affondare, ora
che lui non c’era più?
La risposta arrivò
presto. La NYADA,
il
suo sogno più grande. Pur di dimenticarsi, anche solo per
qualche ora, della
persona che gli aveva spezzato il cuore e ci era salito sopra con un
carro
armato, Kurt si dedicò anima e corpo agli studi.
Presto divenne uno dei migliori
del suo
corso, alla pari con Rachel. Ma alla fine si era reso conto che nemmeno
avere
successo come cantante lo gratificava.
Non senza qualcuno con cui
condividere
quella gioia.
Non senza Blaine.
Quell’estate Kurt
l’aveva passata in uno
stato quasi comatoso. Nemmeno il perenne entusiasmo di Rachel riusciva
a
tirarlo su. Dentro di sé, Kurt sapeva di star esagerando, ma
non ne poteva fare
a meno.
Giovane com’era, non
poteva certo
aspettarsi che la sua relazione con Blaine durasse in eterno, come in
quei
romanzi rosa che tanto amava leggere. Non era né il primo,
né l’ultimo a essere
stato mollato dal proprio ragazzo, ma lui ci aveva sempre sperato.
Credeva in Blaine e nel suo
amore. Lui
l’aveva salvato, quando tutti gli altri facevano finta di non
vedere quello che
stava succedendo. Kurt aveva basato la sua vita sul suo amore per
Blaine.
Era l’unica cosa certa
che aveva, e proprio
quando si sentiva davvero felice dopo tanti anni, Blaine se
n’era andato.
Kurt non faceva altro che pensare
a lui,
alle parole che gli aveva rivolto l’ultima volta che si erano
visti, provando a
capire dove avesse sbagliato.
Tra un pensiero e
l’altro, nemmeno si
accorse che stava iniziando un nuovo anno scolastico. Spronato per
l’ennesima
volta dalla sua migliore amica, Kurt riuscì a rimettersi in
sesto – con qualche
chilo in meno e la pelle decisamente sciupata – per il primo
giorno di scuola.
Aveva passato tutta
l’estate a piangersi
addosso, ma non poteva buttare alle ortiche anche la sua carriera
scolastica.
I nuovi alunni erano quelli che
si notavano
di più. Invadevano i corridoi come se fossero a una fiera,
schiamazzavano, e si
guardavano intorno con gli occhi lucidi. Avrebbero dovuto imparare
molto prima
di avere la stessa compostezza degli studenti più grandi.
Alcuni, però,
nonostante la gioia di
trovarsi in una delle scuole più famose d’America,
erano più contenuti,
limitandosi a fare quello che gli veniva detto dai professori senza
farsi
notare troppo.
Tra questi particolari alunni,
Kurt non
poté fare a meno di notarne uno.
Lui alzò la testa e
incrociò il suo sguardo.
Rimasero a guardarsi da lontano,
ignorando
chiunque avessero intorno.
Poi Kurt lo vide fare un passo
nella sua
direzione, e poi un altro ancora.
In quel momento era come se il
suo peggior
incubo e il suo sogno più grande si fossero realizzati allo
stesso tempo.
Blaine lo raggiunse, e fu
così che tutto
ricominciò.
Non passarono due mesi che Kurt e
Blaine si
ritrovarono avvinghiati l’uno all’altro in uno
stanzino delle scope.
Kurt non dovette fare nessuno
sforzo per
perdonarlo. Dopo tutto quel tempo, non sarebbe riuscito a tenergli il
muso
nemmeno con tutta la forza di volontà che aveva. Non gli
sembrava vero riaverlo
di nuovo tra le sue braccia, e non aveva nessuna intenzione di
lasciarselo
scappare di nuovo.
Passarono gli anni, ma tra alti e
bassi,
Kurt e Blaine continuarono ad amarsi. Era proprio vero, il tempo vola
quando ci
si diverte. Ormai erano arrivati all’ultimo anno di scuola di
Kurt, e al
penultimo di Blaine.
Nonostante la loro
età, a New York si erano
già fatti un nome. Avrebbero avuto l’imbarazzo
della scelta una volta finiti
gli studi.
Ormai mancavano pochi giorni al
termine
dell’anno scolastico, e Kurt stava cenando con Rachel quando
ricevette quel
strano sms da Blaine.
La sua migliore amica lo lesse, e
da grande
amante delle sorprese, costrinse Kurt ad accettare il misterioso invito
del suo
fidanzato.
Non sapendo dove volesse
portarlo, Kurt
scelse un abbigliamento semplice: jeans scuri aderenti, e una maglia a
maniche
lunghe. Nonostante l’estate fosse alle porte, faceva ancora
freddo dopo il
tramonto.
Da: Blaine
‘Sono sotto
casa tua’
A: Blaine
‘Scendo
subito’
Kurt gridò un saluto
alla sua migliore
amica mentre usciva, e si catapultò sulle scale. Nonostante
fosse passato tanto
tempo, sentiva ancora le farfalle nello stomaco all’idea di
vedere Blaine.
Aprì con la sua grazia
innata il portone
della palazzina dove abitava, e attraversò la strada per
raggiungere l’auto di
Blaine parcheggiata sul marciapiede di fronte.
“Ciao amore”
lo salutò Blaine una volta che
Kurt ebbe richiuso la portiera.
Kurt fece un mezzo sorriso,
allungandosi
per scoccargli un piccolo bacio a fior di labbra.
“Ciao”
sussurrò a un palmo dal suo viso.
“Allacciati la cintura,
c’è un po’ di
strada da fare”
“Dove
andiamo?” chiese Kurt mentre faceva
quello che gli era stato detto.
“Smettila di chiedere,
non te lo dirò mai.
E’ una sorpresa” rispose Blaine con un sorriso.
Il viaggio durò circa
un’ora, durante il
quale Kurt provò ancora a estorcere inutilmente qualche
indizio al suo ragazzo
sulla loro destinazione.
Ormai erano alla periferia della
città, e
ovunque guardasse, Kurt poteva vedere solo alberi.
“Hai intenzione di
uccidermi?” chiese di
punto in bianco con tono serio.
“Cosa? No! Vedrai,
ormai siamo arrivati”
Blaine svoltò su una
stradina secondaria e
si fermò solo quando giunse a una grande radura.
Accostò
l’auto a margine di essa e spense i
fari, lasciando accese solo le luci di posizione.
Lanciò
un’occhiata a Kurt che dopo essersi
guardato intorno non poté fare a meno di chiedere:
“Cosa facciamo qua?”
“Scendi” fu
l’unica risposta che ricevette.
Seppure titubante, Kurt
aprì la portiera e
scese dall’auto. Intorno a loro, tutto era completamente
immerso nell’oscurità,
ad eccezione della zona illuminata dai fari dell’auto.
“Vieni” disse
Blaine prendendolo per mano.
A quel contatto, Kurt si
tranquillizzò.
Sapeva di potersi fidare di Blaine. Con un po’ più
di sicurezza, lo seguì fino
al centro dello spiazzo. Notò che aveva qualcosa
sottobraccio, ma non fece in
tempo a chiedere cosa fosse, che Blaine la dispiegò e
l’appoggiò per terra.
Dopodiché ci si stese
sopra, invitandolo
con un gesto a fare altrettanto.
Lentamente, Kurt si
sdraiò supino accanto
al suo ragazzo.
“Lo senti?”
sussurrò Blaine.
“Cosa?”
“Il silenzio”
“Oh” fu
l’unico commento di Kurt.
Come se si fossero letti nel
pensiero, Kurt
e Blaine si presero per mano, e alzarono lo sguardo sulla distesa di
stelle
sopra di loro.
“Mi sento
piccolo” sussurrò dopo un po’
Kurt per non rompere il silenzio intorno a loro.
“Sono belle,
vero?”
“Già. In
città non si riescono a vedere.
Non avrei mai detto che fossero così tante”
“Kurt?”
“Si?”
“C’è
una cosa che devo chiederti”
“Che cosa?”
“Resta
lì” disse Blaine alzandosi.
Kurt lo seguì con lo
sguardo fino a quando
raggiunse l’auto. Lo vide trafficare con qualcosa, poi
tornò indietro.
Non appena Blaine si ridistese
accanto a
lui, lo stereo dell’auto iniziò a riprodurre una
sinfonia dolcissima.
In mezzo al nulla, erano avvolti
soltanto
dall’oscurità e dal suono dei violini.
Kurt non riconobbe la canzone, ma
si
godette il momento senza fare domane. Era come se ci fosse
un’intera fila di
violini che suonavano solo per loro.
Blaine si girò su un
fianco, gli prese la
mano, e si avvicinò per cantargli vicino
all’orecchio.
“In my dreams
I’m dying all the time”
Kurt chiuse gli occhi,
lasciandosi cullare
dalla voce calda di Blaine.
“As I wake its
kaleindoscopic mind”
Probabilmente in quel momento
stava amando
Blaine più di quanto non avesse fatto in tutti quegli anni.
“I never meant
to hurt you”
“I never meant
to lie”
Kurt sapeva che Blaine non aveva
mai voluto
fargli del male.
Lo amava, e Blaine amava lui.
“So this is
goodbye”
“This is
goodbye”
Rimase in ascolto di quella
melodia
rilassante, desiderando che quel momento non finisse mai.
“Tell the time
you never wanted me”
“Tell me”
Ormai Kurt era certo di adorare
quella
canzone. Gli avrebbe ricordato per sempre Blaine e quella serata.
“In my dreams
I’m jealous all the time”
Si, ormai Kurt era certo di star
sognando,
perché gli sembrava di stare su una nuvola.
“As I wake
I’m going out of my mind”
“Going out of
my mind”
Rimasero immobili ad ascoltare le
ultime
note della canzone. Non appena il silenzio riprese possesso di quel
luogo, Kurt
aprì gli occhi che sentì subito riempirsi di
lacrime.
Senza dire una parola, si
sdraiò anche lui
su un fianco, solo le loro mani intrecciate a dividerli.
“Quando ho fatto
quell’enorme sbaglio di lasciarti,
anni fa, ascoltavo questa canzone ogni giorno. Rispecchiava
perfettamente
quello che sentivo.
“E’ vero,
Kurt” riprese dopo una pausa.
“Non ho mai voluto farti del male. Ti sognavo spesso, e
appena mi svegliavo e
mi accorgevo che tu non c’eri, e non ci saresti
più stato, mi sentivo perso”.
Kurt percorse il profilo di
Blaine con la
mano libera, ma non disse niente.
“Adesso, a distanza di
anni, sono sicuro di
amarti più di prima”.
“Anch’io
Blaine. Più di me stesso” sussurrò
Kurt.
“Per questo devo
chiedertelo. Non posso più
aspettare”
Kurt lo guardò
curioso, fino a quando
Blaine non si decise a parlare.
“Vuoi
sposarmi?”
Il silenzio piombò
nuovamente tra di loro.
Kurt aveva gli occhi spalancati per lo shock, ma Blaine non poteva
vederlo.
Passarono i secondi, fino a quando Kurt non tornò in
sé, e fece l’unica cosa
che poteva fare.
Gli saltò addosso,
stringendolo forte come
se potesse scomparire da un momento all’altro, e si
scambiarono un lungo bacio.
“Certo che voglio
sposarti!” esclamò non
appena si staccarono.
Entrambi scoppiarono a ridere,
rimanendo
abbracciati.
L’unica cosa importante
era stare insieme.
“Sai qual è
la cosa più strana?” chiese
Blaine passando una mano tra i capelli del suo futuro marito.
“Cosa?”
“Il titolo della
canzone è ‘Porcellana’”
Angolo
dell'autrice:
Allora, l'idea per questa OS mi
è venuta per caso.
Mia madre mi faceva sempre
ascoltare questa
canzone quando ero piccola (è stata pubblicata nel
‘99) e ne sono sempre stata
innamorata.
L’altro giorno mi sono
detta ‘sarebbe
bellissimo ascoltarla al buio, magari sotto alle stelle’. Da
qui a immaginarmi
Kurt e Blaine ascoltarla così, il passo è stato
breve. Quando poi mi sono
accorta del titolo della canzone ero tipo ‘D: WTF?!
È perfetta!’.
Ed eccola qui!
Per favore, lasciate un commento
anche
piccolo piccolo! Ci tengo a sapere cosa ne pensate <3
-- Leana
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