Era
troppo difficile concentrarsi
su Shakespeare, A quell’ora poi, insomma le 10:00 di sera,
non è proprio l’ora
perfetta per mettersi a studiare. Eppure c’era qualcosa che
lo rendeva
inquieto, una sensazione di tristezza, preoccupazione, ma non riusciva
a capire
per che cosa provava quelle emozioni… Fu risvegliato come da
un incubo, dal
suono del campanello…
Chi
poteva essere a quell’ora, i
suoi non c’erano: erano partiti il giorno prima per fare una
vacanza in Egitto
di una settimana portando con se il fratello minore e non lui,
‘devi andare a
scuola’ gli avevano detto…
Si
avviò velocemente alla porta e,
mentre scendeva di corsa le scale, quella sensazione si fece
più forte,
raggiunse la porta. Fece girare le chiavi nella toppa e con uno scatto
decisivo
la aprì.
Si
trovo davanti, con sua grande
sorpresa, Taylor con gli occhi pieni di lacrime, il mascara colato e
un’espressione sconvolta sul volto. Appena la porta fu aperta
del tutto Taylor
con un salto si gettò fra le sue braccia e iniziò
a piangere a dirotto. Se Chad
non fosse stato così veloce probabilmente Taylor si sarebbe
accasciata per
terra. Chad la prese in braccio e la appoggiò sul divano,
ancora sorpreso e
sconvolto per averla vista ridotta in quel modo, ma non riusciva a
capirne il
perché…la risposta però non si fece
attendere…
Taylor,
infatti, in preda a forti
singhiozzi e tremiti riusci a dire:
“Papà…M-Mamma…camion…osped…”.
La voce le si
bloccò in gola per essere sostituita subito con un urlo,
sommesso, di dolore…
Chad capì solo in quel momento quello che Taylor cercava di
dirgli…
Rimase
seduto sul divano affianco a
Taylor , scioccato… Si riprese, da quello stato di shock,
grazie ad un
singhiozzo, non trattenuto di Taylor. La guardò e con gli
occhi lucidi la
strinse a se più forte che poteva, sapendo che per lei
avrebbe potuto fare solo
questo in un momento così difficile e triste…
Rimasero così per un tempo
indefinito, un ora, un minuto, un giorno… Chad allora
allentò la stretta, ma
non sciolse l’abbraccio. Le prese il volto e le disse con
voce bassa: “
dobbiamo,… dobbiamo andare in
ospedale,…tranquilla ci sono io qui con
te…”.
Taylor, allora, iniziando a piangere ancora più forte,
disse: “Chad… non hai
capito, mi ha…ha chiamato, la po…polizia, mi ha
detto che i miei genito,
genitori sono mo… morti!”. Quest’ultima
parola la pronunciò con tanta
sofferenza che ha Chad, che aveva intuito che non c’era
più speranza per i
genitori di Taylor, gli si spezzò il cuore…
Allora la strinse, non voleva che
lei soffrisse così tanto, non voleva che le succedesse tutto
questo, voleva
proteggerla, voleva che lei fosse sempre felice, voleva che lei
sorridesse
sempre, voleva stargli vicino… E non era la prima volta che
provava queste
sensazioni, se ne era accorto già qualche tempo
prima… ma non riusciva a capire
cosa stesse succedendo dentro di lui …
Un
mese dopo…
“Svegliati
pigrone!!!! Dobbiamo
andare a scuola!!!!”. Per tutta risposta Chad si
coprì la testa con il cuscino.
Taylor allora non si arrese, si diresse con passo deciso verso la
finestra, e
con uno scatto aprì le tende e la luce entrò
inondando la stanza. Chad allora
premette più forte il cuscino sulla testa.
Taylor
stanca di perdere tempo con
quel pigrone, prese le coperte con una mano, e con l’altra
afferrò saldamente
il cuscino sulla testa del povero Chad. Con uno strattone e una forza
inaudita,
tirò via le coperte e strappò il cuscino dalle
mani di Chad. Quest’ultimo balzò
giù dal letto, terrorizzato.
“
Ma dico, sei pazza????”. Disse
strabuzzando gli occhi.Taylor rise e uscì dicendo:
“
Se ti fossi alzato di tua
spontanea volontà, questo non sarebbe successo!!”.
E chiuse la porta
lasciandolo nella stanza in piedi come un baccalà.
Chad
dopo essersi vestito, scese di
corsa le scale e si fiondò in cucina, per fare colazione.
La
vide, seduta su uno sgabello,
mentre leggeva una rivista di cucina e sorseggiava il latte caldo,
troppo
caldo. Allora le si avvicinò e le diede un bacio sulla
guancia, come ogni
mattina. Si avviò verso il cassetto con le posate,
afferrò un coltello e la
nutella, prese una fetta biscottata e iniziò a spalmare la
nutella, con il
coltello… Intanto il suo sguardo si rivolse di nuovo su
Taylor…
Ancora
non ci credeva, non ci era
ancora abituato… Insomma, mai avrebbe pensato che dopo quel
tragico incidente
sarebbero diventati ottimi amici, per non dire migliori amici, anche se
lui
voleva essere qualcosa di più… Dopo la perdita
dei genitori, Taylor non voleva
rimanere da sola in una casa che possedeva tutti quei ricordi.
Così Chad aveva
proposto di andare a vivere con lei, per non lasciarla da sola, non
voleva che
affrontasse tutto il dolore sola, aveva paura che si sarebbe chiusa in
se
stessa, così fece questa proposta. I suoi genitori
spaventati da quella
convivenza da soli, all’inizio dissero di no, ma vedendo che
al ragazzo Taylor stava
particolarmente a cuore, cambiarono idea… anche se con molto
timore…
Così
erano finiti li, nella villa
dei Mckessy solo loro due… era da un mesetto che andava
tutto bene, ma Chad
aveva capito che quella che si era preso non era una semplice cotta, ma
bensì
qualcosa di più profondo…
Non sopportava
quando piangeva, infatti, Taylor certe notti piangeva, lui se ne era
accorto,
avrebbe voluto stringerla, abbracciarla, caricarsi lui del suo dolore
in modo
da alleggerirla da quel enorme peso, dirle che tutto era finito, invece
se ne
stava li, sdraiato sul letto a sentire i suoi singhiozzi, piano piano
cessare,
per lasciare posto al sonno, perché anche se sarebbe andato
da lei, cosa
avrebbe potuto fare, cosa avrebbe potuto dirle…
Fu
risvegliato dai suoi pensieri,
quando senti un dolore forte alla mano, e un urlo di Taylor. Allora la
guardò,
stava fissando la sua mano, quella che gli faceva male, allora
abbassò lo
sguardo sulla mano e si accorse che era tagliata, un taglio lungo,
profondo e
dal taglio usciva del sangue. Taylor allora, prese un pezzo di carta e
lo
appoggio sopra il taglio, poi corse su per le scale, per tornare di
corsa con un
disinfettante e varie bende…intanto Chad si era seduto su
una sedia,…
posizionata davanti a lui, in ginocchio, Taylor,
gli afferrò una mano e vi versò
frettolosamente
il disinfettante, che, bruciava da morire…
“Cazzo
(scusate^^Nd me) ... fa
male!!!”. Sussurra,
appunto, Chad a
denti stretti…
“
Ma Chad, cosa ti ha
preso???...comunque,riguardo al taglio, niente basket finche non ti si
rimargina…” Taylor lo disse con un tono serio e
deciso, mentre bendava tutta la
mano…
“Cosa?!?...
Stai scherzando
spero?!? Io al basket non rinuncio! Ahi! Fai
piano…”. Taylor infatti aveva dato
uno strattone alla mano per fissare la benda…
“Sei
solo un bambinone… Non capisci
che se non lo fai rimarginare, c’è il rischio di
un infezione???... Uffi… mi
hai fatto prendere un colpo!... te ne stavi li impalato con il coltello
tra le
mani … sembravi in trans, ma che stavi facendo?”.
Taylor aveva una voce
leggermente preoccupata…
“Pensavo…non
mi sono nemmeno
accorto di essermi tagliato…”. Chad stava
ripensando a qualche secondo prima
che si tagliasse…
“…”
Taylor era preoccupata: Chad
negli ultimi tempi pensava più del solito…( no
dai poverino
…sono
troppo cattiva!!^^ Nd me).
Taylor
si stava alzando da per
terra quando, senza accorgersene, mise un piede storto e fnì
addosso a Chad,
seduto sullo sgabello, che cadde rovinosamente
per terra con sopra Taylor… Chad apri gli occhi
e si ritrovò a
pochissimi centimetri di distanza dal volto di lei che, stranamente,
era velato
da rossore più accentuato, sulle gote… La fisso
in quei suoi bellissimi occhi
color cioccolato e non seppe resistere, doveva baciarla, ora, subito,
non
poteva più aspettare… Ridusse la loro distanza a
pochi millimetri, sentiva il
suo respiro caldo sulle labbra, lei non si scansò, ma il suo
rossore aumentò...
sfiorò quelle labbra… ma proprio in
quell’istante il suono del campanello li
fece sobbalzare e separare di scatto. Chad prese la cartella e la
borsone del
basket, Taylor afferrò lo zaino e si diressero verso la
porta. Uscirono
contemporaneamente e trovarono Troy per mano con Gabriella,
quest’ultima disse:
“ Finalmente ce ne avete messo di tempo, pensavamo
foste…”. Non fece in tempo a
finire perché venne trascinata con violenza avanti da
Taylor, mentre Chad
afferrava Troy per la manica della maglietta e lo portava, con la
carica di un
toro, verso la sua macchina.
Troy
e Gabriella si scambiarono uno
sguardo di preoccupazione, mentre si dirigevano verso due direzioni
differenti.
Chad
fece sedere Troy in macchina
poi occupò il posto del guidatore, mise in moto e disse:
“Ti devo parlare…!!!”.
Troy lo guardò e lo incitò con lo sguardo a
parlare.
\
Taylor
trascinò Gabriella per mano
finchè la macchina con a bordo Chad e Troy non le
sorpassò e sparì… Lasciò la
presa e disse: “ Ti devo parlare…!!!”.
Gabriella la guardò e la incitò con lo
sguardo a parlare.
Allora,
che ve ne pare???? Spero
che vi piaccia… Sapete è solo la mia seconda
ficcy e per me è un po’ strano e
poi non sono ancora abituata…^^ spero che vi sia
piaciuta… recensite in tanti..
Poi
volevo ringraziare chi ha
recensito “ DOLORE…”
-Ashley
Snape: grazie, bhè in
effetti sono due caratteri totalmente opposti ma come si dice gli
opposti si
attraggono…grazie per la tua recensione.
-Romanticgirl:
grazie sono felice
che ti sia piaciuta…spero che recensirai anche
questa…grazie per la tua
recensione.
-AqUa
PrInCeSs: eccoti la
chaylor…^^ sono felice di essere entrata a far parte del
mondo delle scrittrici…anche
perchè mi piace molto scrivere…spero che ti
piaccia anche questa…grazie per la
recensione.
-LizDream:
sono molto happy che ti
sia piaciuta… e grazie mille per la recensione, comunque i
complimenti per la
tua ficcy te li sei meritati tutti, anzi forse avrei dovuto fartene
ancora di
più!!!!^^ ciao grazie per la recensione.
-Jchan
vs Vchan: grazie!!^^ sono
lieta che sia stata di vostro gradimento!!!!! Ihihih..ciao spero in una
vostra
recensione…grazie per la recensione.
P.S.
A tutti i lettori… scusate per
gli errori di grammatica, soprattutto sui verbi!!! ^^ ihihih
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