Sono lieta
di informare il mondo della mia incolumità, nonostante tutto
xD
Scusatemi tantissimo per il ritardo abissale con cui posto, ma
purtroppo gli avvenimenti di questo ultimo mese
hanno “turbato” il mio stato d’animo e,
onde evitare una strage al terzo capitolo, ho preferito evitare di
postare! xD
Kuss!
*************************************************************************************************************************
Trascorsero la
notte così, parlando di tutto e di niente, l’una
fantasticando sul domani e l’altra sorridendo per
l’amica,
perché una cosa che rendeva magnifica la loro amicizia era
anche questo, la mancanza assoluta di invidia…E come succede
sempre quando ci si diverte e si sta bene, il tempo sembrò
passare in un istante e si ritrovarono a doversi salutare, dato
che Ginevra sarebbe dovuta andare a salutare i suoi parenti che si
trovavano in città, prima di presentarsi al concerto.
Vanessa
trascorse l’intero pomeriggio chiusa in camera sua, senza
toccare cibo e senza parlare con nessuno…
Più volte i suoi “genitori” avevano
provato ad entrare nella sua camera ma lei, naturalmente, aveva
risposto con un
secco “lasciatemi stare”. Che cosa pretendevano da
lei??? Non solo doveva vedersi vietare il suo sogno
più grande,
ma pretendevano anche che li ascoltasse dire il solito cumulo di
cazzate? Era da tanto tempo che questa storia andava avanti
così…
ma quando è troppo, è troppo. Molte volte si era
ritrovata a pensare a come sarebbe stata la sua vita in
Germania…
sarebbe stata felice? Li avrebbe conosciuti? Non riusciva a darsi una
risposta…specialmente alla
domanda…”Perché è successo
proprio a me?”
Perché così ha voluto il destino. Quel destino
che sembrava essere contro di lei, in tutto e per tutto. Ma era arrivata
l’ora di non badare più al destino, ma
cercare di costruirselo SOLA.
Così, in meno di cinque minuti, aprì
l’armadio, indossò un paio di jeans, una
maglietta, le Adidas ed un giubbotto;
prese le chiavi, il cellulare e, naturalmente, il suo fedele i-pod.
Uscì di casa a testa alta e senza dare spiegazioni a
nessuno,
per una volta in vita sua…ma scesa in strada, sola con se
stessa, non seppe cosa fare.
Allora iniziò a correre, correre, correre senza meta, senza
nessuno che gliene chiedesse il motivo.
E continuò così, urlando sulle note di
Schrei…un urlo liberatorio…ma dopo
un’ora, si ritrovò punto e a capo. Sola, stanca,
triste…
allora decide di chiamare Ginevra.
Tu…Tu…Tu…Tu…Tu…Tu…
Niente.
Maledicendola in
cuor suo, si guardò intorno. E in un secondo, quello che per
lei era stata una tortura per più di un mese,
divento l’unico motivo per sorridere. Si ritrovò
davanti un enorme manifesto, con Bill, Tom, Georg e Gustav con una
scritta
enorme sotto: “TOKiO HOTEL” con la data,
l’ora e il luogo dove si sarebbero esibiti.
Allora una domanda nacque spontanea tra i suoi pensieri…Che
cazzo stava aspettando? Certo non aveva il biglietto, era a piedi e
per di più si moriva di freddo. Ma a quel punto, poco
importava.
Allora
iniziò a camminare…e presto sentì la
sensazione di essere seguita. Si girò più volte,
ma la strada era deserta.
O almeno, sembrava. Infatti arrivata all’angolo della strada
vide dietro di sè una macchina nera, che si
accostò a lei e dalla quale
scesero 4 ragazzi…
*************************************************************************************************************************
Scusate
ragazze, capitolo a dir poco pietoso, era meglio se mi stavo
fermaaaaaa!!! T.T
Comunque ringrazio chi
ha commentato e anche chi ha letto senza commentare! Kuss!
|