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Era Inverno, ma qualsiasi festeggiamento natalizio
sarebbe stato disastrosamente fuori luogo. Non c'era nulla di cui
essere felici.
C'era qualcosa che mancava. Una
sfaccettatura della
vita a Ponyville, qualcosa che ho sempre dato per scontato. Qualcosa
che non avrei mai pensato di rimanere senza, un giorno. Questa
sfaccettatura aveva la forma di una puledra appassionata e spumeggiante
che aveva sempre il sorriso sulla bocca, e faceva di tutto pur di poter
spargere quel sorriso sulla faccia di tutti.
Ma ora non aveva più
quel sorriso. I
suoi occhi erano chiusi e quasi accigliati. Non era naturale per lei, e
quando ci pensai su, non mi piacquero le conclusioni a cui ero giunta.
Non ci sarebbero più
state feste.
Non ci sarebbero più
state risate.
Infatti, a Ponyville, sarebbe
stata una fortuna se, da quel punto in avanti, qualcuno avrebbe mai
trovato un motivo di sorridere
* * *
Il
mio cuore rannuvolato dalla tempesta di emozioni.
* * *
Dopo la processione, mi sedetti nella
libreria.
Rimasi semplicemente seduta lì. Per qualcosa che sembravano
ore.
A guardare il pavimento, cercando di evitare a qualunque costo di
pensare. A quel punto, ogni pensiero sarebbe stato abbastanza
masochista, se non suicida. C'erano fin troppe cose a cui pensare, e
nessuna di quelle avrebbe potuto portare a qualcosa di buono. Rainbow
Dash non poté nemmeno pulire il cielo di Ponyville dalle
nuvole.
Ma per quanto mi sforzassi di liberare
la mia mente
da ogni tipo di pensiero, non potevo far smettere agli ingranaggi di
girare. La mia mente non è mai stata del tipo che si faceva
mancare i pensieri, così mi arresi e cominciai a elaborare
il
tutto.
Il primo pensiero che
entrò inevitabilmente nella mia mente era: Fu
tutto così improvviso. Poi continuai. Fino
a un giorno prima lei era lo stesso spensierato batuffolo di
divertimento con cui avevo speso quasi ogni giorno della mia vita a
Ponyville. Il giorno dopo, lei era...
Non riuscii a pensare oltre.
Tolsi
nuovamente via tutti i pensieri e le lacrime cominciarono a scendere.
Mi sdraiai sul pavimento, a denti stretti, singhiozzando.
Rimasi lì per il
resto della serata,
a mala pena cosciente. Quando Spike sollevò
gentilmente la
mia testa per metterci sotto un cuscino, lo notai appena. Notai ancora
di meno quando un minuto dopo distese una coperta sopra di me.
Me ne sarei dovuta accorgere
prima, fu l'ultimo pensiero nella mia mente, prima che il
sonno mi assalì...
La mattina seguente mi svegliai
sentendomi morta dentro.
* * *
Il
gelo dell'Inverno ha penetrato il mio cuore.
* * *
Rimasi sdraiata nello stesso punto per
svariate
ore, quella mattina. Il mio corpo sembrava pensare che se non avessi
fatto nulla quel giorno, forse quel giorno non ci sarebbe stato affatto.
Ma era soltanto un'illusione; mi
accorsi di questo quando bussarono lievemente alla porta. Dopo
seguì una voce.
"Twi? Posso entra'?"
Rimasi dov'ero per mancanza di
energia,
forza di volontà o qualsiasi altro tipo di motivazione,
perciò, al mio posto, Spike aprì la porta.
Applejack
entrò e si sedette accanto a me.
"Volevo solo parla', tutto qui.
Non riuscivo
a riposa', così pensai di veni' qua, parlare 'n po'
farà
bene a entrambe."
Grugnii come risposta.
"È solo che...
Nessuno s'ò
aspettò. Probabilmente lo sapeva, ma non lo disse a nessuno.
Me
posso solo chie'e perché..."
Grugnii ancora per rispondere.
Applejack sembrò frustata di questo.
"Beh, potresti aiuta', sai,
zuccheri'?
Onestamente, tutto ciò che volevo fa' era parla', ma tu non
pari
manco 'n grado de metté 'n croce du' parole!"
Applejack si alzò e
uscì. Un
secondo dopo udii la voce di Rarity. Le due parlarono. Un po' dopo
entrò Rarity.
"Andiamo. Alzati."
"Perché?" Borbottai
a mala pena.
"Non ti permetteremo di
rimanere qui a marcire nella tua depressione. Un po' di aria fresca ti
farà bene, cara."
Mi rifiutai ancora di alzarmi,
perciò Rarity fece un incantesimo di levitazione.
"Andiamo. Si esce."
Fui portata fuori contro la mia
volontà.
"Dove mi stai portando?"
Borbottai di nuovo. Rarity, prima di rispondere, sospirò.
"Ti sono ancora rimasti degli
amici,
Twilight. Averne una in meno non è una giustificazione per
trascurare le altre. Abbiamo tutti bisogno di andare avanti, ma se
dobbiamo farlo, abbiamo bisogno che tu stia con noi. E sai che
cos'altro, Twilight?"
"Cosa?" Chiesi, con non troppo
interesse.
"Tu hai bisogno che noi stiamo
con te, cara. È un dato
di fatto."
Rimasi zitta per il resto del
viaggio.
* * *
La
fredda solitudine mi accecò dal vedere gli altri.
* * *
Il Sugarcube Corner era un posto
agrodolce. Ancora
più agrodolce era il fatto che il resto delle mie amiche era
lì, ma la saltellante macchia di rosa dalla criniera gommosa
non
era con loro. Chiusi gli occhi come per provare a far finire tutto.
"Twilight, devi alzarti. Ora," Mi
diceva la voce di
Rarity. Mi rifiutai silenziosamente. Ci si poteva aspettare di sentire
qualcosa di simile da quella indipendente.
"Zuccherino, te posso di' 'n
tutta
sincerità che non m'aspettavo fossi così
fragile,"
ovviamente la campagnola sapeva come tirare su di morale qualcuno.
"Twilight, andiamo. Lei avrebbe
voluto che
fossimo andati avanti. Lei non avrebbe voluto vederci soffrire
così per lei," pfft, già, Rainbow Dash. Quella
che non si
lasciava abbattere da nulla. Lei avrebbe
detto qualcosa di simile.
"Sii forte, Twilight."
I miei occhi si spalancarono.
L'ultima era Fluttershy.
Persino Fluttershy, la pony
più
sentimentalmente fragile che io abbia mai conosciuto, era in piedi a
testa alta. Persino Fluttershy, il fragile e tenero pegaso che aveva
paura di tutto stava cercando di sopprimere le emozioni negative, per
impedire loro di consumarla.
Persino Fluttershy.
Realizzai allora che ero un
assoluto disastro.
Chiusi pesantemente gli occhi e
strinsi
nuovamente i denti, preparandomi alle lacrime. Rarity
rilasciò
l'incantesimo di levitazione e caddi sul terreno con un lieve tonfo.
Così, dimenticai per un secondo ciò che stavo
provando per ciò che sentivo intorno a me.
Il terreno.
Non l'avevo notato prima, ma
c'era della soffice neve sul terreno.
È ovvio,pensai, è Inverno.
Inverno. Quel
pensiero fu elaborato per un momento, subito dopo presi un profondo
respiro e mi alzai, con le lacrime agli occhi ma anche un debole
sorriso sulla mia faccia.
"Chi vuole andare a pattinare?"
* * *
Nel
mezzo di una gelida disperazione, il mio cuore ha cominciato a
sciogliersi.
* * *
Trovammo tutte dei pattini e andammo
al lago, che era totalmente ghiacciato.
Rarity aveva assolutamente ragione.
L'aria
fresca... Sembrava di respirare adrenalina allo stato puro. Ero
sveglia. Mi sentivo conscia. Le lacrime erano andate da tempo e i miei
occhi erano ora asciutti. Mi sentivo come se tutto sarebbe andato bene,
e che colei che non poteva essere lì con noi ci stesse
sorridendo dall'alto sapendo che facevamo ciò che lei aveva
sempre voluto: divertirsi l'una con l'altra.
Pattinavo in modo penoso come
l'ultima
volta, durante la mia prima Winter Wrap-up. Ma questa volta, potevo
sorridere dei miei errori. Questa volta, non avevo nessun obiettivo da
raggiungere.
Questa volta, provarci era
tutto ciò che importava.
Ma c'era ancora un pizzico di
quella
sensazione in fondo al mio stomaco. Sapevo che lei sarebbe voluta
essere qui. Per potermi mostrare come si pattina.
Mi fece rimanere un po' male
che lei non ebbe la possibilità di farlo.
Dopo circa un'ora di
pattinaggio, e varie
risate per soffocare le lacrime, ci siamo dirette tutte a Sweet Apple
Acres, dove Applejack accese un fuoco scoppiettante e mise in forno una
torta di mele.
"Felice di vede' che sei
venuta, Twi," disse Applejack mentre serviva a tutte del sidro, "ero
preoccupata per te."
Sorseggiai cautamente il sidro.
Il passaggio dalla fredda, gelida aria al caldo, accogliente sidro fu
meraviglioso.
"Grazie, Applejack," feci una
piccola pausa
per un altro sorso, "È solo che... Io... È stato
particolarmente sconvolgente per me... Quando ero solo una puledrina,
Princess Celestia mi disse che avevo molti poteri latenti che
aspettavano di essere scoperti. Uno di questi talenti sarebbe dovuta
essere l'abilità di poter vedere nel futuro.
Perciò per
tutto questo tempo, mi sono chiesta come mai questa abilità
non
si è rivelata prima. Se fossi stata in grado di prevedere
cosa
stava per accadere, forse avrei potuto... Ok, forse non avrei potuto
impedirlo, ma avrei potuto rendere le sue ultime settimane
più
godibili. Più divertenti. Più... Qualcosa,
almeno."
"Sai, Twilight," disse
Fluttershy, "se ti senti davvero
male per ciò, forse c'è una cosa che
potresti fare per levarti tutto questo dalla tua mente."
"Oh? E cioè?"
"Potresti parlare con Nurse
Redheart e chiederle dettagli. Sono sicura che lei ti dirà
ciò che vuoi sapere."
Ci pensai su. Era sembrata un
buona idea... Ebbi un minimo accenno di terrore, ma lo ignorai.
Finii il mio sidro, presi un
po' di
torta di mele, e ringraziai Applejack di tutto prima di uscire per
trovare l'ufficio di Nurse Redheart.
* * *
Nel
mio cuore, il sole si insinuò tra le nuvole.
* * *
"Allora, qual è la causa?"
Chiesi a Nurse
Redheart. Non ero del tutto sicura che mi avesse sentito. La mia voce
era secca e lieve. Sospettai che non voleva parlarmi; in un angolo
della mia mente, avevo paura di quale sarebbe stata la risposta.
Tuttavia Nurse Redheart rispose un po'
dopo con un sospiro.
"Lei venne qui circa due anni
fa chiedendomi
spiegazioni riguardo alcuni sintomi che stava riscontrando. Beh, come
ora si può capire... Era gravemente malata. Le dissi che gli
sarebbe rimasto un anno di vita e, non appena sentì questo,
mi
disse di non dire questo a nessuno finché non se ne fosse
andata. Tutto ciò accadde nell'Inverno di due anni fa.
Ma l'Estate seguente, di un
anno e mezzo fa,
lei conobbe te, e cominciò a essere di nuovo forte. Non sono
molto specializzata in psicologia, ma sospetto che la tua presenza
nella sua vita le abbia dato qualcosa per cui vivere. Il suo cuore non
batteva più per lei stessa, ma per qualcun altro. Twilight,
penso
che la tua amicizia abbia prolungato la sua vita."
Dopodiché, Nurse
Redheat si
fermò, e il suo umore cambiò leggermente. Quando
ricominciò a parlare, si sentì l'amarezza
nell'aria.
"Ma dopo sei cambiata,
Twilight. Avevi
cominciato a stancarti delle sue buffonate. Avevi scambiato il suo
disperato grido di aiuto come iperattività e avevi
cominciato a
ignorarlo. Questo la turbò molto. Non riusciva
più a
farti sorridere. E se i suoi amici non sorridevano, nemmeno lei aveva
una ragione per sorridere. Aveva perso la sua voglia di vivere
perché hai ritenuto le sue azioni semplicemente come le sue
solite sciocchezze.
Twilight Sparkle, tu hai ucciso
Pinkie Pie."
Feci un passo indietro,
scioccata.
"Cosa... Che stai dicendo?"
"Tu hai messo fine alla sua
vita, come se
niente fosse. Trascurandola, hai smesso di prolungare la sua vita, e
perciò, in essenza, tu l'hai uccisa."
"No! Io non l'ho mai
trascurata! Ho sempre apprezzato il suo ottimismo e il suo
comportamento spensierato!"
"L'hai data per scontata! L'hai
fatta
sentire incompresa e non voluta! Tutte le volte hai continuato a dirti
che 'è solo il suo essere Pinkie Pie', ma non ti sei mai
chiesta
perché!"
Non risposi. Ero stata
completamente presa
alla sprovvista da quelle accuse. Ma la parte peggiore di tutto
ciò... Era che era tutto vero. Ma prima che potessi
raggiungere
questa conclusione, Nurse Redheart continuò.
"La studente preferita di
Celestia... con l'abilità latente di prevedere il futuro-"
"Come fai a sapere questo!?"
"-se solo avessi previsto
questo in tempo.
Avresti potuto apprezzare Pinkie Pie e prevenire ai tuoi errori prima
che fosse troppo tardi."
Iniziò a tremare e a
cambiare forma.
"Tu l'hai uccisa, Twilight
Sparkle."
Cominciò a
ingrandirsi, e la sua ombra coprì la stanza.
"Tu l'hai uccisa, Twilight
Sparkle."
La sua faccia si fece
più scura.
"Tu l'hai uccisa, Twilight
Sparkle."
La sua voce si contorse in un
lamento demoniaco.
"tU l'hAI UccIsA, twIlIght
spArklE."
A quel punto, sentii una voce
in lontananza. Sembrava Pinkie Pie che mi diceva svegliati! Svegliati, Twilight!
"Tu l'hAi ucciSa, TwilIght
SparKle."
Svegliati, Twilight!
"Tu L'HaI uCcIsA, tWiLiGhT
sPaRkLe."
Svegliati, Twilight!
"TU L'HAI UCCISA, TWILIGHT
SPARKLE!"
"TWILIGHT, SVEGLIATI!"
Mi svegliai di colpo. Non era
più
Inverno, sembrava piuttosto metà Estate. Ero abbastanza
confusa
e presi un momento per orientarmi, ma fui interrotta subito quando udii
bussare alla porta, subito dopo una sequenza di forme colorate di pony
la varcò.
Pinkie Pie stava rimbalzando
per la stanza in modo eccitato. Mi strofinai gli occhi per scacciarne
la sonnolenza e provai a capire cosa stava succedendo.
Non è mai successo, pensai,
è stato tutto
un sogno.
Sbadigliai, anche se con lieve
difficoltà.
Un sogno, forse, ma non era
affatto finzione. Ci pensai a fondo. Realizzai che non
era stato inventato nulla riguardo la nostra relazione. Stavo davvero dando
l'amicizia con Pinkie Pie per scontata.
Presi l'opportunità
per cambiare le cose.
Ancora un pò
sconvolta dal sogno, mi alzai e mi avvicinai a Pinkie. Sembrava confusa
quando affondai la mia faccia nella sua criniera rosa, frizzante, la
stessa criniera che era così piatta quando il suo cuore
aveva smesso di battere. Sospirai.
"... Sono felice di averti
conosciuta. E... Sono felice che siamo amiche."
"Twilight, che succede? Hai
avuto un sogno pauroso?"
"Si... Qualcosa del genere."
Presi un profondo respiro, ma
poco dopo mi sorpresi quando sentii Pinkie Pie tremare leggermente.
"Ehm... Pinkie... Ti senti
bene?"
"Oh, sì! Mi sento
super-duper-spettacolarmente-bene!"
"... I tuoi sensi di Pinkie ti
stanno dando qualche problema?"
"No! Non si sono più
fatti sentire dagli eventi a Froggy Bottom Bog. Twilight, che succede?"
"Uhm... No, niente. Sei sicura di stare
bene?"
"Sì, tutto ok!"
Tremò di nuovo.
Mentiva. C'era qualcosa che non
andava. Un attimo dopo, divenne tutto chiaro.
Princess Celestia mi disse che
un giorno sarò capace di vedere nel futuro.
Non era affatto un sogno. Era
una visione. Pinkie Pie stava davvero morendo.
Altrimenti perché
avrebbe dovuto nascondere che era malata?
Tutti i tasselli si erano
ricongiunti. Ho avuto una seconda chance a quel punto, un'
opportunità di far andare le cose per il verso giusto, e
questa volta non l'avrei sprecata.
Dedussi che la cosa importante
era non dire a Pinkie Pie che sapevo tutto. Fare questo avrebbe reso il
prolungamento della sua felicità molto più
difficile da raggiungere. Dovevo assicurarmi che si sentisse apprezzata
e questo non potevo farlo se lei avesse pensato che lo stessi facendo
solo per renderla felice. Non avrebbe funzionato affatto.
"Allora, Pinkie... Cosa abbiamo
in programma oggi?"
Sorrise selvaggiamente.
"Non ne ho idea! Andiamo a
scoprirlo!"
Sorrisi debolmente, e sentii un
senso di colpa che potevo capire solo io. Tutto ciò che
faceva, lo faceva per rendere felici i suoi amici. Se loro non se la
passavano bene, nemmeno lei se la passava bene.
Spendemmo quel giorno come un
qualsiasi altro giorno: ci siamo divertite con le nostre altre amiche.
Fluttershy e Rainbow Dash erano distese su un prato, perciò
abbiamo deciso di unirci a loro per un po'. Pinkie, come
c'era da aspettarsi, andò estremamente d'accordo con Angel.
Non mi ero mai accorta di come potesse essere interessante una giornata
su quel prato. Ogni volta che l'ho visitato, c'erano commissioni da fare,
problemi da risolvere. Non c'è stato un attimo che non mi
sia piaciuto di quella giornata.
Rimanemmo lì fino al
calar della notte e quando Princess Luna fece apparire... Beh, la luna,
rimanemmo a guardare le lucciole che illuminavano il cielo.
Dopodiché,
accompagnai Pinkie al Sugarcube Corner e le augurai buona notte.
"Twilight, grazie di tutto.
È stata proprio una bella giornata oggi."
"Già, anche per me!"
Pinkie fece un tremolio
trattenuto. Finsi di non notarlo.
Le giornate passarono
così. E ogni giorno, Pinkie sembrava sempre piena di vita
come il giorno precedente.
L'Inverno arrivò, e
cominciai a preoccuparmi. Era il periodo dell'anno in cui avevo vissuto
il mio sogno. Prima che fosse troppo tardi, decisi di fare un ultimo
tentativo. Mi fermai al Sugarcube Corner, in un fine-settimana.
"Ehi, Pinkie, avrei un favore
da chiederti..."
"Si, Twilight?"
"Ti dispiacerebbe... Insegnarmi
a pattinare?"
Il volto del pony rosa si
illuminò.
"Ma certo, Twilight! Aspettami
qui, vado a prendere i miei pattini!"
* * *
Il
futuro che avevo visto si sgretolò davanti ai miei occhi.
* * *
L'Inverno arrivò e se ne
andò.
Pinkie Pie, però,
anche se ha continuato a mostrare dei tremolii, era ancora qui a
saltellare e divertirsi.
E ogni singolo giorno che
passò, con Pinkie Pie ancora viva e festaiola, lo contai
come una piccola vittoria. I giorni diventarono mesi. I mesi
diventarono anni. Contai ogni singola vittoria, e non ne dimenticai mai
una. Ho celebrato esattamente cinquemilasettecentoventiquattro vittorie
- vale a dire quindici anni, sette mesi, una settimana e due giorni -
prima che Pinkie Pie organizzasse la sua festa finale e si
addormentò per sempre.
Alla processione, salii
sull'altare e diedi un'ultima occhiata alla mia buona amica. Versai una
lacrima, ma piuttosto che mantenere l'amarezza nel cuore, sfoggiai un
sorriso sul mio volto.
"Ci vediamo... E... Grazie per
essere stata un'amica grandiosa."