A Special
Mission
By
Irene Adler
Riza si passò debolmente
una mano sulla fronte imperlata di
sudore, mentre la frangia bionda le si attaccava alle tempie.
Era stata dura, ma ce
l’aveva fatta.
Sospirò e
appoggiò la schiena sul cuscino alle sue spalle:
quella era stata in assoluto la missione più difficile e
impegnativa che avesse
mai intrapreso; a confronto tutte le altre portate a termine in passato
erano
bazzecole.
Osservò le candide coperte
di lino che le coprivano il corpo
fin sopra l’addome, sospirò con stanchezza, le
mani in grembo.
Non le piacevano gli ospedali,
avevano un che di triste e
opprimente, ma non quel giorno.
Voci confuse dal corridoio la
distrassero dai suoi pensieri.
Dopo pochi istanti, la porta si
aprì lentamente e la figura
in divisa del comandante supremo fece la sua comparsa sul ciglio della
porta.
Nonostante la stanchezza, Riza
notò perfettamente il viso di
Roy Mustang corrugato dall’inquietudine, gli occhi che
percorrevano nervosamente
la stanza, per poi soffermarsi su di lei.
Gli dedicò un sorriso
rassicurante e lui, dopo un attimo di
esitazione, si avvicinò al letto.
“Stai bene?”le
domandò, fissandola negli occhi.
Annuì e sporse il capo
oltre la figura del comandante
supremo, notando i suoi colleghi semi nascosti dalla porta socchiusa,
che la
fissavano titubanti.
Havoc, Breda e Falman si affacciavano
alla porta, mentre il
povero Fuery era piegato, il ‘dolce’ peso dei tre
colleghi che gli gravava
sulle spalle.
Erano maledettamente buffi.
“Volete rimanere
lì fuori o preferite entrare?” li
chiamò.
Ebbe un attimo di mancamento e Roy la
sorresse prontamente.
“Riza…”
“Va tutto
bene…ne ho passate di peggiori”disse pratica.
L’uomo la fissò
con finto rimprovero e le intimò di non
sforzarsi; intanto i colleghi si erano fatti vicini al letto della
donna, ma
sembravano quasi timorosi di avanzare.
Tutti e quattro erano
d’accordo sul fatto che Riza Hawkeye
facesse impressione in un letto d’ospedale, per non
parlare…
“Tenente colonnello
Hawkeye, lei si merita una promozione…ha
portato a termine una missione davvero impegnativa” disse Mustang, con un
timbro di voce dolce,
sfiorandole una ciocca di capelli biondi che le sfiorava la guancia
arrossata.
La donna lo fissò, mentre,
inconsciamente, andava a sfiorare
la sottile fede dorata che portava all’anulare sinistro ormai
da due anni.
La porta si aprì
nuovamente e in quell’esatto istante Riza
si sentì invadere da una sensazione mai provata prima.
L’infermiera appena entrata
si fece vicina al suo letto con
un fagottino fra le braccia e lei tese le proprie per accogliere quella
creatura tanto fragile che, in quel momento, strillava a pieni polmoni,
il viso
arrossato e i pugnetti serrati al petto.
Lo accostò immediatamente
a se, mentre sentiva la presenza
al suo fianco di Roy che tratteneva per un istante il fiato alla vista
di quel
neonato.
Cullò dolcemente il
piccolo, voltò il capo verso Roy e vide
quegli occhi, solitamente imperscrutabili, lucidi di gioia, che
fissavano lei e
il loro bambino.
“Riza…”
Lei gli fece posto sul letto, di modo
da permettergli di
sedersi al suo fianco e lui accolse immediatamente l’invito,
cingendole
dolcemente le spalle con un braccio e fissando quella creaturina
urlante fra le
sue braccia.
“E’…
bellissimo”disse con voce incrinata dall’emozione,
stringendo un po’ più a se la moglie.
Riza sorrise osservando quel visetto
congestionato e quei
ciuffetti spelacchiati di un nero corvino che coprivano la testolina
del
piccolo.
“Hai ragione, è
bellissimo…come il suo
papà”sussurrò.
“Non esageriamo
ora…io sono molto più affascinante!”
replicò
il marito, con un brillio vanesio negli occhi.
Il neonato smise di strillare e
socchiuse gli occhi fissando
il padre.
“Sei fortunato Maes, hai
una mamma bellissima…”
Roy si avvicinò al viso di
sua moglie, sfiorandole le labbra
con un bacio lieve.
Fuery aveva abbandonato ogni ritegno
e aveva rinunciato a
nascondere i lucciconi che aveva agli occhi, gli altri colleghi
fissavano
imbarazzati la famigliola.
“E’ ora della
prima poppata”disse pratica Riza, porgendo il
piccolo a Roy.
Questi lo prese titubante,
accomodandoselo fra le braccia
con attenzione, quasi temesse di ferirlo o fargli del male.
Riza fece leva sulle braccia e si
sistemò in una posizione
più comoda.
“Qualcuno potrebbe passarmi
il biberon che c’è sul comodino?”
Fuery, Havoc, Breda e Falman si
guardarono l’un l’altro, per
poi cercare con lo sguardo quel contenitore a loro non particolarmente
noto,
sudando freddo.
“E’ quello con
dentro il latte” precisò lei, trattenendo un
sorriso alla vista dei quattro militari sconvolti.
“E-ecco…”
balbettò Havoc, prendendo l’oggetto in questione e
porgendolo alla donna.
Dalla porta si affacciarono
timidamente altre due figure una
particolarmente alta e l’altra particolarmente bassa.
Riza prese il biberon e Roy le mise
fra le braccia Maes.
“Hai
fame?”domandò, accostando il biberon al viso del
figlioletto.
Il piccolo fissò
diffidente quell’oggetto, per lui
sconosciuto.
“Coraggio
Maes…”
Roy lanciò una breve
occhiata dietro di se, notando le due
figure sul ciglio della porta.
“Ascolta la mamma
Maes… Se non bevi il latte rimarrai basso
e gracile come quel tappo di Fullmetal!”
Un sorriso beffardo piegò
le labbra del comandante supremo,
mentre l’armatura di Alphose Elric chiudeva la porta e
trascinava via per il
corridoio suo fratello, scarlatto dalla rabbia, che stava lì
li per scoppiare
in una serie di improperi contro Mustang, ben poco adatti alle
orecchie di
un neonato.
Riza, che non aveva abbandonato
nemmeno per un momento lo
sguardo da suo figlio, si lasciò scappare
un sorriso, mentre il piccolo, finalmente, accettava il biberon.
In quel momento, mentre Maes
cominciava a succhiare affamato
l’estremità del biberon, decise che si
sarebbe presa una lunga e meritata
vacanza.
Da quel momento in poi avrebbe avuto
una missione ben più
speciale da intraprendere…
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Eccomi tornata con una one-shot,
stavolta sulla famiglia
Mustang. Che dire? L’ho
scritta ieri alle
undici di sera durante un attacco di pazzia acuta e oggi ho avuto il
coraggio
di pubblicarla ^^.
Non sono sicura che Roy e Riza si
comporterebbero nella
stessa maniera in una situazione simile, idem per gli altri
personaggi…comunque
ho provato ad immaginarmelo, al limite aggiungerò
l’avviso OOC ^^.
Dedico questa piccola shot a tutte le
fan di Roy e Riza, in
particolare a Shatzy e Stray, che con le loro ff mi fanno sempre
emozionare.
Mi raccomando, commentate!
Irene Adler
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