l'attesa negli occhi

di Saorilavigne
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Era un afosa estate del 94, il caldo sembrava volerti investire, rapire anche gli ultimi brividi di un inverno ormai passato.

La sera non sembrava migliorare la situazione, e piccole goccioline di sudore scendevano sulla giovane fronte. Alcuni amici gli avevano proposto una serata al cinema, le salagiochi erano chiuse il lunedi sera e nessuna piccola festicciola, senza genitori, poteva occupare la serata.

Cinema? Massimiliano non s’interessava affatto di films, l’unica cosa che gli importava era la piccola console nintendo sul mobiletto in camera, che ogni pomeriggio lo aspettava gioiosa, felice di vederlo sprecare neuroni di fronte a una minuscola tv 14 pollici in bianco e nero.

Ma quella sera neppure la console gli interessava, era così esausto che voleva solo dormire. Sfortunatamente per lui negarsi non era affatto facile e cedette alle insistenze dei suoi amici.

Il film iniziava alle 8 :30, il tempo di una doccia e un panino, e sarebbe stato in piazzetta puntuale, caratteristica mancante nel suo DNA. Infatti arrivò con 10 minuti di ritardo e uno spintone amichevole lo accolse, come a evidenziare questo suo piccolo difetto.

Erano nei pressi del cinema, un logoro cartellone li aspettava, la scritta strappata nascondeva il titolo, l’unica cosa che rimaneva era una piccola figura femminile.

Più ci si avvicinava al cartellone, più la figura prendeva forma, più il cuore di Massimiliano veniva a conoscenza di un battito diverso. Erano ormai a 3 metri dalla locandina strappata e quella figura gli pareva un angelo dai capelli neri, due piccole mani nelle tasche dei pantaloncini e uno sguardo che sembrava volergli rubare il respiro.

Rimase immobile per almeno 5 minuti di fronte a quell’immagine, le mani gli sudavano, le gambe non sembravano aver mai conosciuto il suo peso e l’estate pareva aver regalato qualche attimo all’inverno.





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