la solita giornata

di Ale Conte
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Cosa voleva quest’uomo da me?

Perché aveva scelto me tra mille persone?

Forse era pazzo. Sì era pazzo.

Era l’unica spiegazione che in quel momento riuscivo a darmi.

Poi ad un certo punto … il delirio!

Lo vidi apparire con un coltello nella mano.

“No, ti prego non farlo! Cosa ti ho fatto? Ti prego no!”.

“Tu …, sì tu … ,tu sai chi sei?”, “beh io sono una ragazza”.

“ Dimmi il tuo nome”.

“Sara”. “Ecco la spiegazione …”.

“E che cosa c’entra il mio nome con te?”

“Beh, devi sapere cara Sara, che …” si interruppe.

“ Che mia moglie si chiamava Sara”, disse singhiozzando.

“La amavo … la amavo tanto. Poi però un giorno la vidi. Ma non era da sola. Era in compagnia di un altro uomo. E quell’uomo era il suo amante”.

“Mi dispiace, ma che c’entro io in tutto questo?” dissi.

“Io mi vendicherò su tutte le persone che si chiamano come quella puttana”.

In quell’istante compresi che non c’era scampo. Che la mia vita era in pericolo, ma in un pericolo in cui nessuno ti può aiutare.

“ La prego, la prego! No mi ucci …”.

Un male atroce. Sentì la lama che oltrepassava il mio torace. Sentivo il mio sangue caldo scivolare via.

Sentivo la mia anima che volava.




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