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Inutile nota di inizio storia:
No, è inutile davvero, giuro! XD Nonostante quello che dice la mia Beta (unica e
insostituibile), Hohenheim non è un infame bastardo abbandona-famiglie e Trisha
non è la sua degna compare! XD E se per caso dal manga si evincerà tutto il
contrario, democraticamente sarò convinta che è l'Arakawa ad essere andata OOC!
Ecco! XD
A parte
gli scherzi, spero che in questa storia ci sia almeno un po' dell'affetto che io
provo per il personaggio di Van Hohenheim.
Degno
padre di degno Fagiolino! XD
(Riza
evita un anfibio)
Buona
lettura!
RizafromKeron
PS: Per
chi non lo sapesse:
Apologia: Discorso teso alla difesa di una persona o di un'ideologia.
APOLOGIA DI UN PADRE DEGENERE
Seduto in silenzio al tavolo della
colazione col giornale davanti al viso a far da schermo, ti senti più il cliente
di una locanda che un padre di famiglia.
Intorno a te c’è il solito caos di tutte
le mattine: il pane che brucia, il caffé lasciato a bollire troppo a lungo.
Edward sta lanciando dei pezzetti di mollica addosso al fratello e Trisha deve
abbandonare i fornelli ogni minuto per assestargli degli schiaffi sul dorso
della mano con la spatola per frittelle.
Tu, come sempre, te ne tieni fuori.
Riesci persino a ignorare le proteste di
tuo figlio.
“Tesoro, controlla i bambini.”, ti dice
tua moglie, correndo a togliere la padella dal fuoco prima di affumicare mezza
cucina. Con un sospiro rassegnato pieghi il giornale mettendotelo in grembo e,
intrecciando le dita al tavolo, le obbedisci: ti metti a fissarli in silenzio,
mentre loro guardano te neanche fossi un estraneo.
Sono di quelle situazioni che proprio
non sai gestire.
Quelle in cui non puoi fare a meno di
notare quanto tua moglie sia non solo la mamma ma un vero genitore, e quanto tu
sia incapace e inadeguato al suo confronto, non importa quanto lei tenti di
coinvolgerti. Tu non sei proprio in grado di fare il padre, non riesci neppure
ad atteggiarti a tale.
Però lo sei.
Una delle prove della tua paternità te
lo sta ricordando proprio adesso, mentre ti tira con insistenza la manica della
giacca: come ogni mattina, appena la mamma volta le spalle, insiste perché tu
beva tutto il suo latte di nascosto, con l’aria di chi sottintende: Se non lo
fai che razza di padre degenere sei?
Edward è sollevato e felice quando
afferri il suo bicchiere: osserva l’odiata bevanda toccarti le labbra con un
misto di disgusto e ammirazione per il tuo sacrificio, affascinato dalla
facilità con cui riesci a trangugiare un qualcosa che lui trova stomachevole al
punto da chiedere il tuo intervento.
“Mamma, ho bevuto tutto!”, grida
soddisfatto alla fine, afferrandoti il bicchiere dalle mani e mostrandolo
orgoglioso.
Trisha si volta.
Guarda il sogghigno sul viso di Edward.
Poi la striscia di bianco sul tuo labbro
superiore.
Infine scuote la testa con divertita
rassegnazione in quel modo che, lo sai, preannuncia una sonora ramanzina sullo
scottante tema Non incoraggiare Edward in questa sua assurda battaglia contro
il latte, ma che puoi farci?
Una volta ci hai pure provato, ad
importi: hai fatto la voce grossa, gli hai detto di non fare i capricci, hai
persino battuto il pugno sul tavolo, e tutto quello che ha ottenuto è stato di
farlo diventare di cattivo umore tutto il giorno, cosa che ha portato a una
serie di ritorsioni contro Alphonse.
Stai ancora provando a farti perdonare.
Ma sembra non bastare mai. Perché i
bambini ricordano solo le volte in cui hai fallito, non quelle in cui ce l’hai
messa tutta per essere un bravo padre.
Fine
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