- Crysthal, guarda qui. -
Mac mi porge un giornale, si chiama " La Gazzetta del Profeta" ,
e chiaramente si tratta di un giornale magico.
- E allora? - chiedo io, gelida come sempre.
- Leggi. -
Odio che mi siano dati degli ordini, ma faccio come Mac mi ha
detto; mentre i miei occhi rincorrono le parole sul giornale, il mio
sopracciglio si alza.
Finisco di leggere la prima pagina, e alzo lo sguardo sul
ragazzo di fronte a me.
- Qual’è il problema? - chiedo ancora.
Lui sospira, poi si siede di fronte a me.
- Credo che dovresti prendere in considerazione l’idea di
andare da lui. Solo per parlare.. - azzarda Mac.
La mia espressione s'irrigidisce, segno evidente che sono
contrariata: non amo i suggerimenti.
- Non abbiamo nulla da dirci. - replico io, risoluta.
- Crysthal, due giorni fa ti ha mandato una lettera.. e ora
questo.. forse la situazione è davvero grave come sembra.. - Mac tenta di
convincermi.
Io lo fissò, e lui ha il buon gusto di abbassare lo
sguardo.
- Molto bene. Grazie per avermi informato. Puoi andare. -
Lui alza lo sguardo su di me, come a volermi dire qualcosa;
poi, ci rinuncia: sa che con me non l’avrà mai vinta.
Accenna un inchino, e esce dalla stanza, lasciandomi da
sola.
Mi alzo dalla sedia, guardando fuori dalla finestra: la luce
della luna si riflette sul mio volto pallido, facendo illuminare i miei occhi,
in quel momento del colore del mare, mentre il vento notturno gioca tra i
boccoli dei miei capelli neri.
E mentre sono lì, a guardare il paesaggio notturno, penso: non
posso evitare di farlo. Penso alla situazione degli ultimi mesi, alla lettera, a
quell articolo di giornale.. alla supplica di un uomo disperato, che non sa più
cosa fare.
La parte più forte di me, mi dice di ignorare tutto. Non sono
affari miei, non ho motivi per intromettermi. Ma, per mia sfortuna, la parte
umana di me vive ancora, e mi dice di non ignorare quella richiesta di
aiuto.
Sospiro forte, passandomi una mano sul viso. Mi verrebbe voglia
di lasciar perdere tutto solo per non dare ragione a Mac.. ma so già quale sarà
la mia decisione.
Mi basta pensare a lui, per far sì che entri nella mia
stanza.
- Mi volevi? - mi chiede Mac.
Io lo guardo, e lui non riesce a trattenere un sorrisetto.
- Ho ucciso per molto meno. - lo informo, indicando la sua
espressione divertita, e lui si fa subito serio.
- Partiamo alle prime luci delll’alba. -
Lui annuisce: - Avverto gli altri? -
Scuoto la testa: - Partiamo solo io e te. Non sarà un viaggio
molto lungo. -
Mac annuisce ancora e fa per uscire, poi ci ripensa, e si
rivolta verso di me: - Sono felice che hai cambiato idea. - mi dice, prima di
dileguarsi.
Io scocco un’occhiata raggelante alla porta, ma tanto Mac se
n’è già andato.
Rimango tutta la notte a fissare fuori dalla finestra, in
attesa. Non appena il primo di raggio di sole fa capolino tra le montagne, Mac
entra nella stanza.
- Sono pronto. -
Io mi alzo, e insieme usciamo all’esterno.
- Destinazione Hogwarts. - scandisco, prima di iniziare a correre, seguita da
Mac.
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