I Know It's Simple, Ain't It? Everything Has Changed

di _Nightingale
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A Silvia ed a tutte quelle persone
che mi hanno ispirata.









"Driiiiiiiiiiiiiiin"

La sveglia suonò interrompendo un dolce sogno che mi vedeva correre su una spiaggia deserta delle Hawaii.
Guardai l'ora, erano le cinque e cinquanta, spensi quel rumore assordante e mi rigirai sul fianco destro, decisa di dormire ancora a lungo.

I primi raggi del sole illuminavano le pareti della stanza e di conseguenza anche le foto e i poster appesi sopra il letto e accanto allo specchio.
Sull'armadio era appiccicato un post-it che stava per staccarsi, accompagnato da molti altri fogli e foglietti che avevano già raggiunto il pavimento.
Sentii delle voci soffuse e dei passi nel corridoio, poi qualcosa (o meglio, qualcuno) mi colpì sulla testa, mi voltai e trovai seduti a gambe incrociate Trevor e Davis, i miei due fratellini.

"La mamma dice che se non ti alzi.."

Mi ero completamente scordata della partenza!
Li gettai lontano dal mio letto e corsi in bagno a prepararmi.
Feci colazione in fretta e furia, presi la borsa e raggiunsi mamma e i gemelli in auto.

"Hai il biglietto? E il passaporto? E il cellulare?"
"Tranquilla ho tutto"

La rassicurai, allacciai la cintura e mi concentrai su una coccinella che camminava sul finestrino.
Quando intravidi l'aeroporto mi salì un nodo alla gola ma cercai di trattenere le lacrime, non volevo mostrarmi fragile.
All'entrata mi attendeva Josh, il mio allenatore.

"Piccola, pronta?"
"Secondo te?!"

Scaricò i bagagli dalla macchina ed entrò, lasciandomi il tempo di salutare da sola la mia famiglia.

"Vi voglio bene"
"Anch'io tesoro"

Abbracciai le piccole pesti che cercarono di sottrarsi alla mia stretta.

"In bocca al lupo"
"Crepi!"

Scappai via prima di iniziare a piangere, sarebbe stata dura affrontare la selezione senza di loro.
Fin da piccola avevo sempre avuto loro a sostenermi, ed ora mi ritrovavo tutta sola in un mondo per me ancora nuovo e misterioso.
Passammo il check-in e due ore abbondanti dopo ci imbarcammo per Londra.
Non ero mai stata in Inghilterra, a dire il vero era la prima volta che volavo, Josh lo sapeva e cercava di tranquillizzarmi, ma a me bastava avere accanto lui per sorridere al mondo.
Mi allenavo con lui da quasi due anni, conosceva i miei punti deboli ed i miei limiti, era il mio migliore amico, con lui mi confidavo giorno e notte, senza paura di essere criticata.
I primi tempi mi sentivo a disagio perché non ero abituata a lavorare con un maschio (che tra l'altro aveva solo due anni in più di me!), ma una volta capito come funzionava ero partita in quarta, esattamente come voleva lui.

Era stato lui ad iscrivermi alla competizione, giocando sulla doppia cittadinanza sperava che riuscissi ad entrare nella nazionale inglese.
Andare ai Mondiali e in seguito alle Olimpiadi era solo un sogno, ma che mi accompagnava da una vita, e a cui mai avrei rinunciato.

Chiaramente a quelle selezioni avrebbero partecipato centinaia di ragazze da tutto il Regno Unito che mi avrebbero snobbata, dopotutto ero solo una delle tante, a fare la differenza era il passaporto del Colorado.

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INIZIAMO!
Eccomi qui con una nuova storia, un nuovo personaggio ed un ambiente ben diverso dal palazzo della principessa Sheila; devo ammetterlo, all'inizio questa trama non mi convinceva, ma ora che l'ho finita devo ammettere che n'è uscito un capolavoro ;)
Spero che vi appassioni come ha appassionato me, ricordate di farmi sapere cosa ne pensate!

_Nightingale




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