Si, sto parlando di me.

di _Sebba
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I am an ocean, I am the sea, there is a world inside of me.


Un luogo comune, non ha niente di particolare.
E’ una scuola di Roma, come tante altre.
E'molto grande ed ha un bel prato con un salice robusto.
Quando suona la campanella qualche ragazzo resta sempre ad aspettare in quel giardino che arrivi l’autobus,
o più semplicemente per passare il tempo, ma oggi è diverso, è tutto più affollato. Forse perché è appena arrivata
la primavera e fa molto caldo... non lo so.

Si sono formati diversi gruppetti di adolescenti, riuniti per chiacchierare e divertirsi.
Sulla panchina un ragazzo sembra nervoso, sta fumando una delle ultime sigarette del suo pacchetto.
Alza lo sguardo, sorride, probabilmente i suoi compagni avevano tardato davanti ai distributori.
Più in là, un gruppetto di ragazzi sono seduti sul muretto, stanno sentendo della musica. Uno di questi suona
una chitarra, sembrano divertirsi.

Poi c’è lei, quella ragazza con la maglietta rossa, sta ascoltando tutte le canzoni del suo cellulare con gli auricolari,
appoggiata ad un pilastro spoglio. Sembra triste, è sola. Tra le mani ha una matita, con la quale colma una pagina
di quel piccolo quaderno. Ogni tanto si guarda intorno, ma appena nota che gli altri si stanno divertendo, abbassa lo sguardo.
Si sente il grido di un ragazzo, sta chiamando il suo amico.
Quanto le piacerebbe essere cercata da qualcuno ogni tanto, o più semplicemente, avere degli amici.
Una folata di vento. Le fronde del grande albero si muovono bruscamente, e il foglio del quaderno sfugge dalle sue mani.
Chiede ad una ragazza li vicino di raccoglierle il foglio. La chiama di nuovo per nome, probabilmente si conoscono, ma niente.
Forse era solo concentrata. Si alza e prende il pezzo di carta, si mette a sedere come se nulla fosse.
Ha il viso rivolto verso il basso. Mi fa tenerezza, vorrei abbracciarla.
Non deve essere bello non sentirsi importanti per nessuno, sentire di non valere niente.
All’improvviso mette il foglio nella borsa e si allontana.
Nessuno l’ha salutata.
Nessuno ha notato la sua presenza,
e nessuno sentirà la sua mancanza.

A volte basta un piccolo gesto per regalare un sorriso.
Anche un semplice "ciao" può migliorarti la giornata.
Non ti capita mai di sentirti come quella ragazza con
la maglietta rossa? Beh, a me si.

My Space:
Ciao a tutti, questa è la mia prima storia introspettiva,
perciò non ho la minima idea di cosa ne sia venuto fuori.
Datemi dei consigli su come migliorare e boh.. recensite :)
Per info: questa storia l'ho scritta appoggiata ad un pilastro
della mia scuola mentre sentivo la musica, è autobiografica.

_Sebba





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