Peter gli racconta tutto la notte in cui finalmente la minaccia del branco di Alpha non incombe più sulla città.
Quando entrano nel minuscolo appartamento che hanno affittato e Derek si infila sotto le coperte, Peter siede sul bordo del materasso e gli lascia un bacio leggero sulla spalla ancora vestita, come faceva quando erano entrambi più giovani e più innocenti, in qualche modo.
Derek è stanco e ferito e debole; vuole solo un po’ d’amore, un po’ di sicurezza. Vuole solo una famiglia. E allora non costringe Peter ad andarsene, penserà domani all’odio che nutre per lui.
Poi Peter inizia a parlare.
Parla del primo incontro con Laura dopo il coma, della rossa fierezza nei suoi occhi. Della gioia e della felicità che provava accanto a lei.
Parla dell’odio che la riempiva e della tristezza che poteva percepire attraverso il loro legame.
Parla delle sue preghiere e poi dei suoi ordini.
‘Uccidilo.’ Dice, imitando Laura. ‘Ha ucciso la nostra famiglia, il nostro branco. Uccidilo.’
Parla dei suoi occhi rossi, della nausea e della disperazione. Del sangue sui suoi artigli.
Dice ti amo ancora e ancora e ancora, e Derek non può non chiedersi se, forse, Peter sta cercando di convincere se stesso, se si è pentito di aver scelto lui e non lei.
Poi Peter si allontana, così tanto che non riesce neanche più a sentirlo.
Derek rimane fermo sotto le coperte, con lo sguardo fisso sul soffitto. Pensa che forse dovrebbe piangere, dispiacersi per se stesso e per Laura e per Peter, ma non ne ha la forza.
Si sente vuoto. Intorpidito.
Pensa al suo branco, vittorioso contro gli Alpha grazie all’esperienza di Peter, ai piani di Stiles e al comando di Scott.
Si chiede se anche Peter chiederà loro di ucciderlo. Si chiede se lo farebbero.
E spera di sì. |