Hola a tutti! Sono tornata!
Questa è la mia prima fic nel fandom di Fullmetal Alchemist e spero di trovare la
stessa calorosa accoglienza di quello di Yu-Gi-Oh! Innanzi tutto perché FMA?
Perché amo questa serie con tutto il cuore e adoro il nostro Fagiolino! ^///^ Quando
ho visto la fine su mtv avevo i lacrimoni agli occhi e un nodo in gola quindi ho deciso
istantaneamente che DOVEVO scrivere qualcosa. Quella sera è nata ufficialmente
Love & Pride (in realtà la stavo progettando già da tempo). Ci tengo a precisare un
paio di cose. Questa è una sorta di “storia alternativa” al film, quindi i due anni che Ed
ha passato nel nostro mondo ci sono stati anche se vengono poco menzionati. Alla
fine però è riuscito a tornare ad Amestris. Il modo non viene specificato in questa
storia per un motivo ben preciso, infatti fa parte di un’idea non mia. Si tratta di una
storia che sta scrivendo una mia amica e che in un certo senso è parallela a questa ma
vista dal punto di vista degli Homunculs (spero che prima o poi la porti a termine così
da pubblicarla!)
Inoltre volevo anche dire che mi sono rifatta molto al videogioco Bluebird’s Illusion, a
cui però non ho mai giocato e di cui non ho nemmeno letto la trama completa. La mia
massima ispirazione sono state le immagini scovate nel web e chi sa di cosa sto
parlando, riconoscerà sicuramente le scene… ^_^ Diciamo che questa è una specie
di mia versione della trama. Proprio perché so che diversi autori si sono rifatti a
questo gioco nelle loro fic, temo di essere incorsa in similitudini con storie già scritte.
Se questo dovesse essere successo, mi scuso anticipatamente assicurandovi che non
c’è nessuna intenzione di plagio, avendo volutamente smesso di leggere questo genere
di fic proprio per evitare influenze. La mia è comunque una storia completa la cui
trama era già stata stabilita appunto quella famosa sera, quindi spero di non offendere
nessuno.
Ah, dimenticavo di dire che mi ispiro principalmente alla serie animata, ma qua e là ho
infilato qualche battuta che si rifà al fumetto, quindi non siate troppo fiscali…
Disclaimer: tutti i personaggi di Fullmetal Alchemist appartengono a ©
Hiromu Arakawa. Pride appartiene agli © Ocean X. Il personaggio di Maris è della
mia amica © Miki. Tutte le canzoni utilizzate sono degli aventi diritto.
Ok, dopo questa noiosissima tirata, possiamo finalmente alzare il sipario!
READY, STEADY, GO!! (sognavo da mesi di scriverlo…)
Love & Pride 01
Love & Pride
di
Yuki Delleran
La fede è un uccellino blu
Che vedi distante
Non puoi averlo o comprarlo
Non si fa catturare
Però c’è ed è proprio lui
Che fa tutto avverare ***
(Disney’s “Bianca & Bernie”)
01
IL PEGNO DI UNA PROMESSA MAI MANTENUTA
La ragazza sedeva la tavolo della piccola cucina silenziosa e semibuia tenendo lo
sguardo basso fisso su qualcosa di imprecisato. Pesanti occhiaie segnavano il suo viso
innaturalmente pallido e i lunghi capelli biondi, solitamente raccolti in una coda, le
ricadevano scompostamente sulle spalle e sugli occhi, come se non avesse ritenuto
necessario pettinarli. Di fronte a lei, appoggiato allo stipite della finestra, il ragazzo
aveva lo stesso sguardo spento. Fissava la strada oltre i vetri senza realmente vederla
e l’unico accenno di colore sulle sue guance era quello lasciato dai riflessi dei raggi del
sole al tramonto. Sembrava che nulla di quello che succedeva all’esterno potesse
scalfire il guscio in cui le due figure si erano rinchiuse. A dimostrazione di questo, al
suono del campanello sobbalzarono vistosamente entrambi. Il ragazzo si avviò alla
porta e quando si trovò davanti un uomo ancora piuttosto giovane abbigliato con una
divisa blu e una vistosa benda sull’occhio sinistro, scattò sull’attenti esibendosi in un
saluto militare.
«Buonasera, generale Mustang. » disse con un tono che contrariamente alle sue
intenzioni suonò solamente stanco.
«Buonasera, Alphonse. Winry. » rispose l’uomo con espressione addolorata. «Sono
venuto a porgervi le condoglianze ufficiali di tutto il quartier generale. Immaginavo non
avreste gradito una processione infinita di militari alla vostra porta…»
«La ringrazio. » mormorò Alphonse.
Lo sguardo di Winry, alle sue spalle, scivolò dalla divisa impeccabile di Roy Mustang
alla camicia spiegazzata del ragazzo, fino a soffermarsi brevemente sui propri capelli:
erano entrambi in uno stato pietoso. Si ritrovò a considerare quanto fosse assurdo in
un momento così terribile prendere anche solo in considerazione una sciocchezza del
genere. Il cervello umano era proprio strano, quasi si trincerasse dietro banalità del
genere per evitare di affrontare una realtà troppo crudele. Anzi, forse era proprio
così.
Il generale Mustang aveva in mano una scatola e stava dicendo qualcosa ad Al.
Winry, pur nello stato di doloroso stordimento in cui si trovava, tentò di seguire il
discorso.
«Questi sono gli effetti personali che Fullmetal ha lasciato in ufficio, ve li restituisco.
»
Alphonse fece strada fino al tavolo della cucina dove Mustang depose la scatola e
l’aprì. Per la maggior parte era piena di carte, documenti e appunti. Winry riconobbe
cerchi alchemici di svariato genere con diverse annotazioni ai lati. A cosa stava
lavorando Edward? Scosse lentamente la testa. Ora non aveva la minima importanza.
Vide Al scorrere con scarso interesse quelle pagine poi soffermarsi su una in
particolare. La sua espressione assente mutò lentamente in una inorridita mentre la
mente registrava l’informazione che gli occhi spalancati stavano fissando. Sul foglio
era disegnato un cerchio alchemico piuttosto complesso a schema ettagonale. Winry
non l’aveva mai visto.
Alphonse alzò di scatto la testa balbettando parole incoerenti.
«Questo schema… al laboratorio n. 5… e nella città sotterranea… la trasmutazione
umana…»
Mustang scosse la testa a indicare che non aveva idea del perché quel foglio si
trovasse ancora tra i documenti di studio dell’Alchimista d’Acciaio.
Continuando a estrarre oggetti dalla scatola, pose sul tavolo alcune fotografie. Era
incredibile, Edward Elric conservava in ufficio delle fotografie. Questo riuscì
addirittura a distrarre Al dal foglio che ancora tremava leggermente nella sua mano.
Winry le accarezzò con la punta delle dita sforzandosi di non scoppiare miseramente il
lacrime per l’ennesima volta. Una rappresentava Edward e Alphonse da piccoli con la
loro madre. Nella seconda si vedevano i due fratelli e la stessa Winry sorridenti nel
giardino di casa. La ragazza aveva gettato scherzosamente le braccia al collo di Ed
che aveva le guance incredibilmente arrossate, mentre Al li indicava ridendo della
grossa dell’imbarazzo del fratello. La terza invece rappresentava ancora i due fratelli
ma diversi anni prima, quando l’anima di Al era ancora legata all’armatura, in
compagnia di un militare con gli occhiali e dall’enorme sorriso.
«Ecco dov’era finita la foto del signor Hughes…» commentò Winry con voce
rotta.
Le lacrime iniziavano già a pizzicarle gli occhi quando una piccola scatola scura attirò
la sua attenzione.
«Questa era nascosta in fondo a un cassetto. » disse Mustang porgendogliela insieme
a un foglietto spiegazzato infilato sotto il coperchio.
Sul suo volto era dipinta una strana espressione: sembrava si stesse sforzando in tutti i
modi di sorridere ma non ci riuscisse.
Winry spiegò lentamente il foglietto oltre il velo che aveva iniziato ad offuscarle la
vista, riconobbe il proprio nome e una data. Era stato cancellato e riscritto più volte,
come se il mittente fosse stato indeciso e alla fine avesse stabilito di lasciare solamente
il nome del destinatario e la data. Quella data. Winry si sentì girare la testa mentre
riviveva quel giorno. Era iniziato come al solito, con Al che si era alzato prima di lei
per preparare la colazione e Ed che non voleva saperne di lasciare il letto. Aveva
dovuto sgridarlo, urlargli che avrebbe fatto tardi al lavoro e infine strappargli le
coperte, tutto per guadagnarsi un’occhiata omicida da quelle incredibili iridi dorate
ancora offuscate dal sonno. Quando finalmente era riuscito a prepararsi, prima di
uscire l’aveva salutata con la solita espressione strafottente.
«Non tentare di fare a botte con Mustang. » gli aveva detto lei. «Mi raccomando
l’Auto-mail! »
Solita frase. Solita risposta.
«Ma sì, ma sì. A più tardi, maniaca della meccanica! »
Ed aveva uno strano modo di dimostrare affetto. Quella frase infatti significava più o
meno: «Stai tranquilla, non mi farò male. Ti voglio bene anch’io. »
Winry aveva sorriso e l’aveva salutato con la mano mentre risaliva la via. Sì, era stato
un giorno come tutti gli altri. Con la differenza che a sera Ed non era rientrato e lei non
l’aveva più rivisto.
Si rese conto che le sue dita tremavano mentre sollevava il coperchio della scatolina e
scopriva al suo interno il piccolo anello d’argento ornato da un brillante.
«Cosa… cosa significa? » balbettò quando vide le iniziali incise all’interno.
“From E to W”
Spostò lo sguardo smarrito da Alphonse a Mustang sentendo che il suo cuore
sarebbe potuto andare in mille pezzi da un momento all’altro.
«Allora l’ha fatto davvero…» mormorò Al.
Winry strinse le mani in grembo. Di cosa stava parlando?
«Cosa? » incalzò. «Parla, Al! »
«Ti farà stare peggio…» tentò di tergiversare il ragazzo distogliendo lo sguardo.
«La persona che amo è morta! Non posso stare peggio di così! »
Quello scatto sembrò convincere Alphonse.
«Mio fratello… non l’aveva detto a nessuno ma lui voleva… bhè, voleva chiederti di
sposarlo. Quello è un anello di fidanzamento. »
Il silenzio calò nella stanza. Mustang aveva spalancato l’unico occhio sano, come se
non credesse Edward capace di un gesto simile. In effetti ripensando al carattere
testardo e indipendente di quello che era stato l’Alchimista d’Acciaio, si poteva ben
comprendere la sua incredulità. Al si era coperto il volto con una mano per tentare
inutilmente di dare un contegno al proprio dolore, poi dei singhiozzi spezzati ruppero il
silenzio e Winry si rese conto che provenivano da lei. Forse avrebbe dovuto dare
ascolto ad Al, ora si sentiva decisamente peggio, il dolore era lacerante. Era un sogno
che si realizzava per precipitare subito nell’incubo. Sapeva che i sentimenti di Ed per
lei andavano ben oltre la semplice amicizia, ma da quello a dimostralo con un anello e
una proposta di matrimonio… una proposta mai fatta. Quel cerchietto d’argento che
aveva automaticamente infilato all’anulare della mano sinistra, ora non era altro che il
pegno di una promessa che non sarebbe mai stata mantenuta.
Notando gli sguardi di commiserazione dei due uomini, si alzò di scatto dalla sedia e
uscì velocemente dalla stanza. Stava già abbastanza male senza che la guardassero in
quel modo. Salì le scale, sbatté la porta della propria stanza facendola rimbalzare
sullo stipite e si gettò a faccia in giù sul letto. Stringendo convulsamente la mano
sinistra diede libero sfogo a delle lacrime che non credeva più di avere. No, quelle
versate per lui non si sarebbero mia esaurite.
Attraverso la porta socchiusa sentì Al parlare con Mustang.
«La ringrazio di essere passato, generale. »
«Figurati, venire di persona era il minimo che potessi fare. Farò il possibile per essere
presente anche al funerale e se la loro presenza non vi disturba vorrebbero
partecipare anche il tenente Hawkeye e i miei uomini. » disse Mustang.
«Disturbarci? Mio fratello ed io vi consideriamo la nostra famiglia! »
«Già. Fullmetal ha sempre avuto una strana concezione di famiglia… o forse ora
dovrei dire Edward…»
«Va bene così. » mormorò Alphonse e Winry riuscì a immaginare la sua espressione
triste. «Mio fratello avrebbe voluto che lei lo ricordasse come Fullmetal. »
Dopo quel breve scambio di battute, la porta d’ingresso si chiuse e la casa piombò di
nuovo nel silenzio. Era opprimente. Ogni cosa, anche l’aria che respirava, sapeva di
lui e dopo la shockante rivelazione di poco prima non era più sicura di riuscire a
sopportare di vivere ancora lì.
CONTINUA...
NOTICINA DI YUKI:
Allora, che ve ne pare dell’inizio? Iniziamo bene, direte voi… ç_ç
Dal prossimo capitolo comincia la parte sul passato che spiega come siamo arrivati a
questa situazione e durerà un po’ di capitoli, poi si riprenderà con la storia normale.
Questo modo di strutturare la trama l’avevo preso da un libro che alternava passato e
presente della protagonista, ma poi ho deciso di mettere tutto il passato di fila per non
creare confusione. Senza contare che mi sono accorta che questa è anche la stessa
struttura della sere animata di FMA… ^_^
Bene, se vi ha ispirato almeno un po’, me lo lasciate un commentino?
Alla prossima!
YUKI-CHAN
Next -> "Il suo posto"
(Il soffitto sopra la sua testa è quello di un luogo che può di nuovo chiamare casa, il
profumo che gli solletica le narici è quello di una colazione preparata dal suo adorato
fratello di nuovo in sembianze umane, la voce che canticchia nel corridoio appartiene
a quella che da amica d’infanzia è diventata la ragazza che ama e tutto ciò che lo
aspetta nell’immediato futuro è smistare le pratiche da sottoporre al suo superiore.) |