Letter From Silent Heaven

di Glory and Love
(/viewuser.php?uid=256435)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Londra, 11 Maggio 2013, (England)...
Non so spiegare da quanto tempo sia in viaggio. Forse due giorni, due mesi... La Ford rossa è parcheggiata fuori questo bagno pubblico che ho trovato lungo la via per andare... nel nostro 'posto speciale'. Di fronte allo specchio, tiro di nuovo fuori la lettera stampata dal mio pc prima di partire. "Ora sono qui, solo. Nel nostro 'posto speciale'. Waiting for you..." 
Il nostro 'posto speciale'. Già... ma quale? Tutta la città lo era. Centralia non era cambiata molto da due anni. Una città fantasma dove si narravano strane storie e leggende. Matt amava sentire la storia di quel posto ed io mi divertivo a prenderlo in giro. Alcuni la chiamavano "la collina silenziosa" per noi era solo Centralia.
E' possibile che la mia mente sia andata oltre tutto ciò? Insomma... la morte di Matt mi ha scosso parecchio. Mia madre me lo diceva sempre. Non le ho detto di aver trovato questa e-mail però. Lei non capirebbe. Che Matt fosse ancora vivo?
E' possibile? 
Sospiro di fronte l'immagine riflessa del mio specchio. Gli occhi verdi profondi rimangono per parecchi minuti impiantati nel vetro della toilette. 
"Matt... sei davvero qui?"
Chiedo al freddo vento che riesce ad entrare persino in quel lorrido bagno pubblico. Lui per me è tutto... e se fosse ancora vivo sarebbe un miracolo. Ma cosa sto cercando in questo posto dimenticato da Dio? Un morto o una speranza per la quale vale ancora la mia vita? Non so come mandarla. Non so neanche da dove cogliere il lato positivo perchè non c'è ne è. Ho indossato le prime cose che ho trovato. Una minigonna rossa, sandali esotici a sfondo rosso e una maglietta alla "marinara" a strisce orizzontali bianche e rosse con un laccio sopra il seno. I capelli neri erano lasciati al vento mentre le punte, sfumate sul rosso scuro, mi andavano a solleticare il mento.
Guardo ancora un' ultima volta nello specchio e lo trovo un pò appannato. Ci passo sopra la mano, rendendo più chiara la mia immagine. Sospiro. Matt è ancora vivo. Me lo sento ed è lì fuori. Che mi sta aspettando nel 'nostro posto speciale'. 
Raccolgo la mia tracolla bianca ed esco da quel lurido bagno. La città è deserta ed è coperta di nebbia. C'è così tanta nebbia che faccio fatica anche a vedere la strada dove sto camminando.
Cancelli di case chiusi, cantieri chiusi e negozio con alcune tavole di legno che impedivano l'entrata con un semplice cartello fuori alla porta "Closed!".
Con tutto quel silenzio riesco a sentire persino i miei passi rieccheggiare per la strada. E' davvero un posto desolato e dimenticato da Dio... forse la gente se ne era andata. Fatto sta che il cielo sembrava pronto ad esplodere in una pioggia primaverile. Sperai di no... farsi cogliere impreparati senza ombrello da una pioggia in un posto come quello non era di certo il massimo. Non potevo neanche ripararmi dentro una qualche abitazione abbandonata visto che l'entrata era inacessibile.
Dove mi porterà tutto ciò? Ritroverò davvero Matt? Sospiro tristemente mentre cerco di orientarmi. Un cartello però accoglie la mia attenzione. Mi avvicino e noto con piacere che è una mappa della città. Con nomi di strade e località. Bene. Mi sarebbe servita. Cerco un foglio bianco e una penna... in fretta e furia scrivo una breve 'copia' della mappa di Centralia. Appena finisco la riguardo. Ci capisco abbastanza da continuare il mio viaggio. Per entrare nella città sarei dovuta entrare attraverso il cimitero. Scesi le scale di cemento, ritrovandomi di fronte alla sfonda opposta del Lago Bridweell. Lago famoso per le tante specie di pesci che vi abitavano dentro. Ricordo che avevo provato a pescare con Matt ma non presi niente. Anni d'oro erano. Chissà se sarei potuta tornare a quel tempo. Se solo potessi... ma ora non c'è tempo! Devo entrare nella città.
Riprendo a camminare silenziosa e il doppio delle volte continuo a sentire qualcosa che si muove nell'erba alta. Animali forse. Stringo l'unica bretella della tracolla e continuo a camminare, incontrando una baracca mezza rotta. Mi resi conto che la nebbia si era fatta più fitta man mano che camminavo. Accidenti! Vicino c'era un pozzo con alcune cose. Essendo un' impicciona senza ritegno mi avvicinai e indagai. Era semplicemente un acqua tonica con un portafogli vicino. Lo presi e lo aprì. C'erano delle carte quindi... cera qualcuno lì con me? La carta d' identità recitava il nome e cognome di un uomo: Carmine Abate. Che fosse lì da qualche parte?
Presi l'acqua tonica e il portafogli per intero. Se avrei trovato l'uomo avrei potuto ristituirgli tutto. 
Entrai nella baracca di legno. Non c'era nulla di così importante. Solo una scrivania vuota e un letto disfatto. C'era anche un angolo cottura che conteneva delle pentole sporche di sugo. C'era una porta che ridava sul cortile posteriore. Uscii da lì prima che potesse venirmi un malessere per l'odore nauseante che emaneva. Una volta uscita da lì trovai un grande muro di mattoni grigi e con una scritta a lettere cubitali con un elegante carattere. "Cimitery". 







Note di un'anima Silenziosa:

E'rieccomi di nuovo. Dopo tanto torno qualche volta sul foro dopo quelle mille storie ancora da finire ho voluto scriverne un' altra che abbia senso. Vorrei però dire una cosa a proposito della storia. Mi sono ispirata ad un gioco che ho rifatto diverse volte e ho voluto cambiare un pò lo scenario... tutto qui. Riscritto con anche qualche sorpresa e non per forza tutto scontato. Siccome scrivere è il mio hobby preferito mi piacerebbe un vostro giudizio. Amo gli Horror.. specialmente quegli psicologici e tengo particolarmente a questa storia. Questo capitolo l'ho scritto sulle note di questa canzone: http://www.youtube.com/watch?v=bZ3BP-eQJG8
Grazie. 
Glory and Love.





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1809716