The Crazy Diamond

di aranceeno
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“Mi piace il nostro gruppo musicale, sai come definirei i Pink Floyd?”
“Come li definiresti, Syd?”
“Psichedelici. Se ascolti noi, è come farti un trip!”
 
Avevamo appena vent’anni e io e i miei compagni non avevamo completamente idea di dove stessimo andando a finire. Non avevamo completamente idea che di lì a poco saremmo diventati dei cantanti di fama mondiale.
L’unico problema che mi preoccupava era la nostra riunione di quella mattina. Dopo l'ennesimo concerto disastroso all'UFO Club di due giorni prima, con il casino che aveva combinato Syd, avevo urgentemente bisogno di convocare Nick e Rick per discutere riguardo la sua questione.
Syd era il mio migliore amico sin dai primi anni di università e lui aveva fondato il nostro gruppo, i Pink Floyd. Solo che già da un bel po’ di mesi dopo la pubblicazione del nostro primo album aveva cominciato a darci pesantemente dentro con l’LSD. Ormai non ragionava più e non riuscivamo più ad andare avanti con la registrazione di “A Sarceful Of Secrets”. Era davvero pesante per tutti noi questa situazione di tensione e il mio dispiacere nei confronti del mio compagno era enorme.
Suonò il campanello. Erano già arrivati, puntuali come sempre.
Feci entrare Rick e Nick e li feci accomodare in soggiorno.
- Non possiamo andare avanti così, Roger.
Disse Rick una volta seduto sul divano.
- La situazione è diventata incontrollabile anche per te.
Continuò Nick.
Ero davvero demoralizzato. I miei due compagni erano dispiaciuti quanto me ed erano arrivati alle mie stesse conclusioni, soltanto che io non lo volevo ammettere.
- Non so cosa fare ragazzi. Syd è un mio caro amico e non posso lasciarlo solo.
- Non è questione di lasciarlo solo. Non lo abbandoneremo mai a sé stesso. Dobbiamo solamente sostituirlo con qualcun altro. Non ha senso continuare così. Lo sai benissimo che non stiamo andando da nessuna parte.
Mi rispose Nick. Come sempre con le sue maniere brusche.
- Calmati Nick, dobbiamo solo stare tranquilli. Senti Rog, c’è quel chitarrista, quel David Gilmour. Possiamo chiedere a lui se vuole entrare nel nostro gruppo. E’ molto bravo te lo assicuro.
Disse Richard che con la sua calma e la sua tranquillità mi ispirò serenità.
- Va bene ragazzi, ci penserò su.
I miei due amici se ne andarono e rimasi solo a casa. Aprii un cassetto e tirai fuori un vecchio album fotografico di qualche anno fa. Ne trovai una con Syd negli ultimi tempi. Aveva il volto sfigurato dalla droga. Ogni volta che lo vedevamo aveva lo sguardo vuoto, che vagava nell’aria, senza sapere cosa ci facesse lì e forse senza sapere nemmeno chi fosse: nella foto era perfettamente così. Tantissime volte ho tentato di convincerlo a uscirne fuori. Tutti quanti ci eravamo riusciti, ma lui no. Ormai non capiva più nemmeno cosa volesse. Passava da momenti di rabbia a momenti di totale sconforto.
 
“Syd che ne sarà del gruppo se continueremo così?”
“Non me ne importa niente, l’importante è che troviamo i soldi per la roba”
“Ti prego ascoltami, non ne uscirai vivo da tutto questo”
“Sta zitto, lo so che piace pure a te quando vedi il mondo in quella dimensione!”
 
“Dove andrò a finire? Aiutami, rimarrò da solo per sempre.”
“No, Syd, ci sono io con te, non ti preoccupare, tutto si sistemerà. Devi solo avere un po’ di volontà.”
“Siete più forti di me, non servo a niente. Mi mancherai Rog.”
“Non dire sciocchezze. Senti devi andare in un istituto per disintossicarti.”
“MAI!”




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