Gioco di lettere

di FedericaLille
(/viewuser.php?uid=330103)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


*POV NIALL*

 



Non riuscivo a credere che Federica si fosse trovata in una tale situazione di pericolo. Quella Federica dalla voce flebile quando si imbarazzava, quella dalle dita sottili, martoriate a causa della chitarra, quella Federica che sentivo tutta per me quando se ne stava comoda fra le mie braccia. Al pensiero che la sua pelle candida fosse stata lambita da tre canaglie, che avevano di certo in mente di divertirsi col suo esile corpicino, che si erano già magari immaginati di passarsela a turno, come fosse un pezzo di carne senza valore… non ci vedevo più dalla rabbia. Non accettavo l’idea che Federica, la MIA Federica, la stessa che fremeva nel desiderio di un mio bacio, avesse dovuto sopportare una situazione simile.
Non sapevo che avrei fatto a quei farabutti, se me li fossi trovati davanti.
La rabbia però era accompagnata anche da un tremendo senso di colpa, una fitta allo stomaco che mi ricordava che avrei dovuto esserci io al posto di Chad, quella sera.
 
A trarmi fuori dal flusso di pensieri inarrestabile nella mia testa fu Zayn, il quale mi venne incontro dicendo: “Mary pensa che io stia con Debby!”
Debby? La vecchia amica di Liam? Questo non aveva completamente senso.
“Girano sul web delle foto in cui io e lei siamo molto vicini. In realtà la tenevo semplicemente in piedi perché ubriaca persa!”, si spiegò lui.
“Allora dì a Mary la verità.”, gli suggerii, schiettamente.
“Aiutami a convincerla, ti supplico!”, Zayn sembrava fuori si sé. Ma io avevo un discorso in sospeso con Federica, e non potevo pensare alle sue pene d’amore.
“Scusa, ma devo andare…”, mentre mi allontanavo lui mi fermò. All’inizio pensai volesse continuare a pregarmi di aiutarlo, mi ricredetti quando mi disse: “La troverai in fondo a destra, è con un’amica.” Gli rivolsi un sorriso di gratitudine.
Scorsi Federica esattamente dove mi aveva indicato Zayn, in compagnia di una ragazza dai capelli corti e scuri.
La raggiunsi ma non volli interrompere la conversazione, così infilai le mani in tasca e mi misi di lato, in attesa che la mora si allontanasse. Fortunatamente non aspettai molto, quella fu chiamata da un tizio e andò via.
Federica non si era ancora accorta di me, la sorpresi abbracciandola da dietro, la sentii rabbrividire all’inizio e poi ridacchiare.
“Non tremare, sei al sicuro con me.”, le soffiai all’orecchio. Lei sollevò il capo cercando i miei occhi, e quando li trovò bisbigliò: “Questo lo so bene.”
La presi per mano e la feci roteare per poi tornare ad avvolgerla con le mie braccia.
“Mi concedi un ballo?”, le domandai a voce bassa.
Annuì e ci dirigemmo mano nella mano verso il centro della sala, dove già parecchie coppie si dilettavano muovendosi sulle note dell’orchestra.
Le cinsi la vita e la avvicinai a me. Federica parve apprezzare e adagiò le sue braccia attorno al mio collo, le sentivo stendersi morbide e delicate sulle mie spalle.
“Vorrei farti una proposta.”, mormorai cercando di carpire i suoi pensieri. Se ne stava lì con quel mezzo sorrisetto sulle labbra, incitandomi a proseguire.
“Vieni con me a Londra.”, dissi tutto d’un fiato. Lei non mutò espressione, continuava a guardarmi come se non parlassi sul serio.
“Abbiamo già affrontato un argomento simile.”, rispose.
“Si, ti avevo già proposto di venire con me, ma sapevo che non avresti potuto accettare. Questa volta è diverso.”
“Cosa c’è di diverso? Non è cambiato nulla. I miei genitori non sono diventati improvvisamente i più permissivi del mondo, e tu non hai ancora concluso il tour.”, pian piano lei si spostava, ma io la riavvicinai stretta, premendo la sua schiena lasciata scoperta dalla scollatura dell’abito. Sentivo la sua pelle nuda sotto le mie mani, la sentivo liscia, delicata e fredda. Mentre l’accarezzavo però non riuscivo ad evitare il pensiero di quegli aggressori, della malizia con cui l’avevano potuta sfiorare.
Dovetti sforzarmi per allontanare quei pensieri e riprendere a parlare, “Sei una ballerina professionista, adesso. I tuoi genitori dovranno farsene una ragione, anche tu dovrai viaggiare per lavoro, proprio come me. Ciò non significa che tu non possa essere la mia ragazza.”
Percepii un brivido percorrergli la schiena, “La tua ragazza?”, ripeté.
“Solo se tu vuoi…”, sussurrai.
Lei si pietrificò, se un attimo prima ci muovevamo appena, con dei passetti impercettibili che facessero capire che anche noi ci stavamo dilettando in un ballo, adesso eravamo immobili.
“Io… io… n-non…”, Federica balbettò una o due parole, ma io la frenai.
Mi chinai leggermente verso il suo viso e le sfiorai la bocca con un piccolo bacio. Intendevo fermarmi lì e tornare al nostro dialogo, ma le sue labbra invitanti mi rapirono per alcuni minuti. Un bacio tirava l’altro, e Federica mi invogliava sempre di più a non fermarmi. Lei posò con delicatezza le sue mani sulle mie guance e mi baciò ancora più intensamente. Pensavo che non mi sarei mai scollato da lei, sembrava che le mie mani non avrebbero mai smesso di stringere il suo corpo, e le mie labbra di rincorrere le sue.
Ma d’un tratto lei si scostò, trasse indietro le mani e mi sorrise.
“Si.”, bisbigliò.
“Si?”, chiesi confuso. Avevo perso il filo del discorso, mi ero distratto troppo…
“Sarò la tua ragazza, e verrò con te a Londra.”, a queste parole gioii come quando da bambino m’informavano che per cena si mangiava la pizza. Io amavo la pizza.
Non trattenni un enorme sorriso, e quasi d’istinto la presi per i fianchi e la sollevai di pochi centimetri. Lei rideva e le si leggeva in faccia quanto fosse eccitata dalla sua decisione.
“Voglio che il mondo sappia che tu sei mia.”, affermai, rimettendola coi piedi per terra.
Federica mostrava i denti in un enorme sorriso, gli occhi stretti in due fessure e il naso arricciato: era la cosa più bella che avessi mai visto. Quel sorriso mi apparteneva, ne ero io il fautore e l’avrei sbandierato al mondo intero.
Non stavo più nella pelle all’idea di averla davvero tutta per me.

Spesso mi chiedevo cosa si provasse a desiderare una persona tanto da rabbrividire nell’averla accanto, ed elettrizzarsi al pensiero di farla sorridere con dei piccoli gesti. Ed ora avevo la risposta: mi sentivo importante per qualcuno per cui avrei fatto di tutto, e ciò mi commuoveva.




Vi avevo promesso un capitolo tenero, ed è ciò che avete avuto u.u
(Spero vi sia piaciuto, anche se piccolino...)


Devo fare un annuncio: PER FAVORE, RECENSITE.
Lo so che voi leggete la mia storia, io lo so, vi osservo o.o
Perchè non lasciarmi una recensione? come fanno quelle poche mie fedeli lettrici?
Vi scongiuro, vorrei solo leggere che ne pensate, e magari con più recensioni rendere la storia più popolare...
Ricevo tanti complimenti, ma le recensioni sono sempre poche e... non so come fare :(


Tornando al capitolo... Niall e Federica stanno ufficialmente insieme e... wow, è così strano.
Qui vediamo quello che prova Niall, nel prossimo capitolo leggeremo le emozioni di Fede.
Insomma, il ballo non è ancora finito... e dobbiamo vedere anche che fine fanno Zayn e Mary ahahah!
Quindi vi aspetto alla prossima puntata! Lol





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1817281