Il corsivo è usato quando narra Hermione, il grassetto quando il narratore è
Draco.
Spero vi piaccia.
.Atena e Eros.
A volte anche la più semplice e lineare delle persone può sconvolgere
tutto.
E anche in un mondo in cui la magia è una normalità, l'adolescenza è una
delle cose più terribili quanto meravigliose della vita.
Draco Malfoy se ne stava seduto sotto di un albero poco lontano dal lago. Era
una di quelle giornate di inizio autunno in cui il sole scalda ancora. Anche se,
per lui, serviva ben altro per poterlo almeno intiepidire.
Hermione Granger camminava poco lontano dal lago. Guardava il cielo e
ripensava a quanti cambiamenti stava vivendo. Aveva sempre pensato di amare Ron
e di essere ricambiata, ma sapeva che non era più cosi. Harry glielo aveva fatto
capire, con Ginny. Si guardavano in un modo completamente diverso da lei e Ron,
si sfioravano molto più delicatamente, erano molto più.. innamorati. Mentre
camminava venne scossa da una voce familiare, ma che aveva qualcosa di
totalmente estraneo.
"Mezzosangue, mi fai ombra."
Non se ne era nemmeno accorta, ma si era fermata a guardare il volo di due
rondini proprio davanti a Malfoy. Non aveva voglia di confrontarsi con lui e,
con la testa quasi totalmente offuscata dai pensieri, si mise a sedere affianco
al compagno di scuola.
Draco capì che non era un gesto del tutto volontario quello della Granger.
Aveva un aria persa, sembrava Luna Lovegood. Ma in fondo era felice di non
essere stato attaccato, per una volta. Il vento le scompigliava i capelli..
-Non imparerai mai a tenere ferma quella chioma, vero?-
-Non mi interessa nemmeno più di tanto,l’importante è vedere dove vado.-
-A volte non è cosi semplice vedere la strada da prendere-
Ci fu una pausa. Senza accorgersene stavano parlando normalmente. E
forse qualcuno aveva appena detto qualcosa di più di una semplice frase senza
senso.
Il serpeverde sentì che la Granger lo guardava. Sentiva lo sguardo bruciargli
la pelle. E non sapeva bene il perché. Sapeva solo che sentiva una sensazione
diversa da quando solitamente la Mezzosangue lo guardava.
La grifondoro, dal canto suo, non sapeva cosa dire. Le piaceva l’idea di
parlare con quel ragazzo. In fondo (molto in fondo) era come lei. Aveva
diciassette anni, mille problemi e probabilmente nessuna risposta. Sapeva però
che bastava solo una virgola di troppo per infastidire un principe viziato come
quello. Ma sapeva anche che una pausa troppo lunga poteva innervosirlo.
-A volte basta vedere solo una mano tesa verso di te.-
-E se quella mano non ci fosse?-
-C’è sempre. Basta trovarla. Ecco perché non tengo i capelli davanti agli
occhi. Vedere, basta vedere.-
-Non siamo in troppi per te Granger, tra queste quattro mura di scuola?-
Eccolo. Lo spirito Malfoy.
-Per un secondo avevo sperato in una conversazione normale. Mi dispiace
Serpe, ma questa scuola per ora non accetta solo i Purosangue e il tuo amico
Potty ha chiuso la Camera dei Segreti quindi non puoi uccidere tutti quelli..
come me.-
Draco spalancò gli occhi. In una frazione di secondo era tutto tornato
normale. Lo sguardo della so-tutto-io lo infastidiva e basta. Donne.. capiscono
sempre il significato negativo delle cose. Non lo stava più guardando. Stava
andando via. Doveva fermarla, non si tratta cosi un Malfoy, secondo quello che
gli avevano insegnato. Ma lui semplicemente la voleva vicina.
-Ssssh.. Non hai capito. Torna qui.-
Non era un ordine. Malfoy di solito ordinava a quasi tutti, raramente
chiedeva. Eppure il suo tono non era arrogante. Cosa voleva ancora?
-Cosa vuoi ancora?-
-Fino a prova contraria, tu sei venuta qui accanto a me. In ogni caso
Granger, volevo semplicemente dire che siamo in troppi a Hogwarts. Ottomiliardi
di studenti che a malapena si conoscono fra loro. Migliaia e migliaia di maghi e
streghe insieme, come le bestie. Sembriamo branchi di pesci nell’immensità
dell’Oceano.-
L’oceano. Ecco cos’erano i suoi occhi.. L’oceano.
-Hai ragione. Conosco poche persone in questa scuola.. e nemmeno tanto
bene.-
-Credi di conoscermi?-
-Si.-
-Io invece non credo di conoscerti davvero.-
Ed era vero. Sapeva quanto non la sopportava. Ma sapeva che quando era sola
in biblioteca era bellissima. Lo aveva notato qualche settimana prima. Non aveva
quel maledetto sguardo arrogante da Grifondoro. Era ora felice, ora triste, ora
immersa nei suoi pensieri.
-So solo che sei la versione moderna della dea Atena.-
Era un complimento? Un offesa? Oddio. Era un’affermazione. No, poteva solo
essere un insulto da lui.
-Per la mia irascibilità?-
Ok, quando faceva cosi voleva insultarla. E non poco. Ma per una volta nella
sua vita qualcuno lo stava ascoltando, per davvero. Non l’aveva più guardata da
quando era arrivata. Eppure sentiva che lo guardava senza odio.. Forse era
interessamento?
-Granger, cazzo. Ma pensi sempre che io voglia insultarti. Mi ricordi Atena
perché lotti per ciò che ami. Ma il tuo orgoglio sarebbe sempre dentro di te, vigile. La dea
della conoscenza e della sapienza, quale definizione migliore per te. Nonché la
dea della nobile arte della guerra. Della guerra per i proprio ideali, di quella
guerra che fa male solo per salvare. Non della guerra crudele di Ares. La dea
delle arti, e tu in cosa non eccelli?-
Era una scarica di complimenti?
-Malfoy.. grazie.-
Lo stava ringraziando. Per cosa? Lui voleva ringraziarla, per aver ascoltato
quel pensiero che da tempo voleva dimostrarle. Lo aveva covato nelle notti
peggiori, in quelle in cui anche i più cinici non dormono per qualcosa. Ma
ringraziare una mezzosangue no, era troppo.
-Devo andarmene.-
E fu allora che mentre si alzava (o fuggiva..) la guardò negli occhi. Era
bellissima, si. Non lo guardava con disprezzo, con odio, con orgoglio.. ma
nemmeno era ferita. Non aveva gli occhi lucidi o piangeva. Lo guardava.. con
affetto? Ok, si stava illudendo un po’ troppo.
Tornò semplicemente al castello, fumando. Per levarsi dalle narici il suo
odore, troppo puro per lui. Tanto da bruciare.
Era bellissimo mentre camminava. Si, divino. Ma era sempre una serpe. Anche
se sapeva che non lo aveva guardato con odio, sapeva che non c’era orgoglio
quando lo aveva guardato. Ma sapeva anche che lui era perfido. Era un Malfoy. E
le avrebbe rinfacciato tutto ciò. Magari ora era a prendersi gioco di lei con
Blaise.. perché gli aveva creduto.
Ma non poteva fare a meno di sentirsi lusingata.
|