Prologo
Una nera figura sovrasta la città di Agrabah, le braccia
sono conserte ed il volto coperto da un cappuccio che ne nasconde i
connotati. Ma nonostante questo il suo sguardo freddo si può
percepire sull’intera città: i Nessuno stanno
terminando la conquista del pianeta, le poche resistenze fatte sono
state soppresse nel sangue, come del resto anche coloro che si sono
arresi. Cosa bisognerebbe aspettarsi d’altronde da esseri
caratterizzati proprio dalla mancanza di un cuore? Immobile resta il
membro dell’Organizzazione XIII, l’organizzazione a
capo di tutti i nessuno, immobile sull’arco sovrastante
l’entrata principale della città ormai distrutta:
nemmeno ha dovuto intervenire, a dimostrazione di quanto fossero
insignificanti gli abitanti di quel luogo. Improvvisamente un brivido
gli corre lungo la schiena, le braccia si sciolgono tornando lungo i
rispettivi fianchi mentre si gira in direzione del deserto: una figura
si dirige verso la città, una figura che indossa il suo
medesimo abito nero con il cappuccio alzato. Nonostante questo dovrebbe
riconoscerlo senza problemi, da sempre i tredici si riconoscono senza
neanche bisogno guardarsi in volto, ma questa volta non è
così: sembra essere un Nessuno nuovo mai visto prima. Che i
Tredici debbano diventare Quattordici? Evidentemente è
così, se no non si spiegherebbe quel vestito. Quindi rimane
in attesa che lui si avvicini: vuole testarne le abilità
prima di portarlo davanti al consiglio.
Saranno passati circa quindici minuti quando lo sconosciuto con un
passo calmo giunge finalmente sotto la porta d’entrata dove
si ferma. Agile il Nessuno si lascia cadere dall’arcata senza
nemmeno accusare l’urto con il suolo. Per alcuni istanti le
due figure si osservano in silenzio, guardando l’un
l’altro l’oscurità che cela il viso di
chi gli sta davanti. Quindi il membro dell’Organizzazione
inizia a parlare.
[E così tu saresti un nuovo Nessuno, eh?] mentre parla
inizia a girargli intorno in senso antiorario come se potesse
giudicarlo soltanto osservandolo.[E dovresti anche essere forte visto
che mantieni le forme di un umano. Dammi un motivo per cui dovresti
entrare nell’Organizzazione…] Il tono è
freddo, distaccato, come ci si può aspettare da qualcuno che
è assolutamente privo di cuore.
[Non mi sembra di aver chiesto di entrare in nessuna
organizzazione…] risponde senza girarsi, sicuro che le sue
parole verranno udite.
A queste parole l’altro si ferma di colpo girandosi verso
l’interlocutore che gli da il fianco destro [Non prendermi
per il culo! Tutti i nessuno ambiscono a far parte
dell’Organizzazione XIII, nessuno escluso! Tanto
più che tu hai fattezze umane e indossi l’abito
che ne caratterizza i membri. Quindi non dire altre stronzate o ti
rispedisco dal buco da dove sei uscito con qualche arto in
meno!] Compie alcuni respiri prima di riprendere a parlare:
quel tizio gli dava una strana sensazione. [Ora dimmi di quali poteri
sei dotato.]
[Nulla…]
[Nulla?!?!? Sei senza poteri?!? O per favore… fai un piacere
ad entrambi: vattene via che ho una missione da portare a termine.]
Detto questo si gira ed inizia a dirigersi verso la città
dando per chiuso l’argomento.
[Mi hai frainteso…] la voce più gelida che avesse
mai sentito raggiunge il membro dell’organizzazione alle
spalle, voce che lo costringe a girarsi.[Il mio potere…
è il Nulla!] Lo sconosciuto alza la mano destra
all’altezza del petto con il palmo rivolto verso il cielo, e
sopra di essa si crea una sfera nera, ma non del nero
dell’oscurità, in quanto non si trattativa di
essa, era più un’assenza di luce,
un’assenza di qualsiasi cosa: una sfera di Nulla.
Lo osserva stupito: non aveva mai visto niente del genere e, dopotutto,
forse quel tipo poteva essere ancora utile. Ma non ha il tempo di
parlare. Lo sconosciuto ora si trova a pochi centimetri da Lui
guardandolo dall’alto in basso, come se fosse sempre stato
li, come se quei metri che prima li separavano non fossero mai
esistiti. E lo stupore non può che aumentare quando la testa
si china ad osservare il proprio petto: la sfera di Nulla è
rimodellata prendendo la forma di un grosso ago che gli trapassa in
pieno il petto.
[Ah… dimenticavo] voce ironica proviene dal cappuccio che lo
sovrasta mentre già si sente iniziare a scomparire. [Odio
essere minacciato]
Detto questo con un semplice gesto della mano destra che ha fatto
scomparire l’ago di Nulla, apre un portale, per poi
scaraventarci dentro il membro dell’Organizzazione con la
sola mano sinistra.
Luxord stava tranquillamente camminando nella fortezza
dell’Organizzazione: il cappuccio è abbassato e
sta giocherellando con carte del proprio mazzo. In quel momento non gli
è affidata nessuna missione e così ha deciso di
girovagare per il castello governato dal silenzio e dalla quiete.
Ma tutto questo viene improvvisamente rotto dal rumore del portare che
si va a creare alcuni metri davanti a lui dalla quale esce un Nessuno a
Lui conosciuto che si schianta contro la parete del corridoio.
Rapido corre per raggiungerlo: ma che diavolo sta succedendo?!?
Quando la raggiunge si abbassa e mette l’amico seduto contro
il muro mentre gli abbassa il cappuccio.
[Zexion che è successo?] Il tono della voce è
grave: il numero sei dell’Organizzazione aveva chiaramente
subito una ferita mortale e stava scomparendo.
[Un Nessuno… vestito come noi…] L e frasi sono
spezzate dal respiro affannato e da alcuni gemiti di dolore causati dal
colpo subito. [è potente… ha il
potere… del Nulla…]
Queste le ultima parole del Burattinaio Mascherato prima di scomparire
davanti agli occhi dello Sfidante del destino.
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