ATTENZIONE: questa
storia contiene accenni di problematiche relative a autolesionismo e disturbi
alimentari. Vi prego quindi di non leggerla se siete sensibili a questi
argomenti, o di farlo a vostra discrezione.
The first of many
“Sei fan di Star Trek?” chiese Zayn, apparendo di fianco a
Liam mentre aspettavano che il concerto iniziasse nella stanza verde dietro al
palco. La stanza era piena di stilisti e guardie del corpo, mentre gli altri
ragazzi passavano il tempo chiacchierando o scrivendo sms. La portasi apriva e
si chiudeva continuamente mentre il passo frenetico pre-concerto iniziava ad
avviarsi verso il culmine.
Liam aveva scelto di appoggiarsi alla parete in un angolo –
lontano dal movimento frenetico di tutti gli altri. Aveva bisogno della sua
porzione di pace prima di salire sul palco e, dopo così tanti concerti, aveva
imparato che quello sarebbe stato il miglior compromesso che avrebbe potuto
ottenere. Liam guardò Zayn, increspò le labbra e pensò alla domanda.
“Originale, Next Generation, la versione di JJ Abrams o uno degli altri?”
Le labbra di Zayn si piegarono verso l’alto in un sorrisino
e fece un cenno deciso con la testa. “Giusto. Questo risponde alla mia
domanda.”
Liam aggrottò le sopracciglia. Non aveva risposto per niente
alla domanda. “No, non è vero,” rispose.
Zayn si inclinò verso il basso e fece scorrere la sua mano
sul braccio di Liam. “Sì che lo fa, love.”
Liam scosse la testa in segno di protesta. “Ma quello di
Picard è completamente diverso da-,”
Zayn rise, un ridacchiare che scaldò il cuore a Liam.
Sentire Zayn ridere – genuinamente – stava diventando una cosa rara. Lo stress
di prepararsi per il tour, i viaggi continui e l’incubo delle pubbliche
relazioni create dal management con il loro finto scandalo del tradimento
avevano logorato Zayn.
Liam si preoccupava. Non c’era altro modo di dirlo.
E ultimamente aveva esaurito i modi di aiutare Zayn, oltre
al semplice essere lì per lui quando ne aveva bisogno.
Liam spinse via la preoccupazione per un momento, però, crogiolandosi
nella luce dell’attenzione e nella momentanea tranquillità di Zayn. Mise un
braccio attorno alla sua vita e lo tirò più vicino – ma non troppo vicino.
Nonostante fossero nel backstage, la stanza non era abbastanza privata perché
loro potessero essere così affettuosi come Liam avrebbe desiderato. Brulicava
di persone che nessuno dei ragazzi conosceva o avrebbe mai rivisto. Quindi lui
e Zayn dovevano mantenere un basso profilo.
“Perché me lo chiedi?” si informò Liam, ritornando alla
domanda di Zayn.
Zayn scrollò le spalle. “Stavo solo guardando la nostra
tabella di marcia e dovremmo essere a LA il giorno della premiere del nuovo
film di Star Trek. Essere parte della band più famosa del mondo deve pur avere
i suoi vantaggi. Sono sicuro che potrei procurarci i biglietti. Poi forse
potremmo andare allo Shamrock e farci un paio di tatuaggi nuovi.”
A Liam scappò un sorriso sfrenato. In quel preciso istante
voleva disperatamente baciare Zayn.
“Mi piacerebbe molto,” rispose tranquillamente, anche se nella sua testa stava
già immaginando di infilarsi in una delle porte sul retro del cinema così che
lui e Zayn potessero evitare il tappeto rosso e vedere il film in pace. Doveva
esserci qualche modo perché Paul potesse organizzare la cosa.
Zayn sorrise e Liam si perse nelle increspature ai lati dei
suoi occhi e nel modo in cui Zayn dovette alzare un po’ la testa per guardare
Liam negli occhi.
“Immaginavo questa risposta,” disse Zayn con sicurezza
sfacciata.
“In più Zach Quinto è un figo,” aggiunse Liam facendogli
l’occhiolino.
Zayn scoppiò a ridere. “Esatto.”
Poi a Liam venne in mente qualcosa. “Sai, probabilmente
potremmo incontrarlo.”
Il sorriso di Zayn svanì, ma solo per una frazione di
secondo, poi tornò con lo stesso vigore di prima.
“Forse,” replicò, poi fece un passo indietro, tirò indietro
le spalle e fissò la porta.
E solo in questo modo, Zayn era scomparso nella sua mente
ancora una volta. Liam torturò il suo labbro inferiore mentre guardava Zayn
ritirarsi da lui fisicamente.
Gli diede un colpo con la spalla. “Ehi, dove sei andato?”
Zayn gli fece un sorriso che era più triste che
rassicurante. “Sto bene. Sto solo iniziando a essere nervoso.”
“È uno show che facciamo da settimane ormai e che tu stai
padroneggiando ogni sera sempre più,” aggiunse Liam, credendo davvero a ogni
parole di quella sua lode. Era notevole per lui quanto Zayn avesse trattenuto
la voce all’inizio e solo quanto era diventata più ricca e versatile da quando
aveva iniziato a lasciarla più libera.
Zayn fece spallucce ancora, come se non potesse – o non
volesse – credere alle parole di Liam.
“Sono nervoso ogni volta,” ammettè.
“Dai allora,” lo pungolò Liam. “Lascia che ti prepari un
piatto con qualcosa da mangiare. Poi ti permetterò di strofinarmi la testa per
un po’.”
Zayn incrociò le braccia e si ritirò ancora di più
nell’angolo. “Non ho fame.”
“Stupidaggini, non hai mangiato niente tutto il giorno,”
disse Liam mentre prendeva un piatto e cominciava a metterci un po’ di pollo e
qualche verdura. “Il pollo grigliato è pazzesco.”
Zayn fece un cenno con la mano. “No, Li. Sto bene.”
Liam piegò la testa. “Sai che stiamo per esibirci per più di
due ore?”
Zayn strinse gli occhi e rispose sarcastico, “Giusto. È per
questo che siamo qui?”
Liam fu preso alla sprovvista dal tono pungente di Zayn.
“Hai bisogno di mangiare,” disse Liam, spingendo il piatto
nelle mani di Zayn.
Zayn afferrò il piatto, guardò Liam con aria di sfida e lo
lanciò contro la parete, mandando la ceramica in mille pezzi sulla parete verde
e facendo sprofondare la stanza in un silenzio imbarazzato. Questa era piena di
persone, eppure nessuno osava parlare o fare un rumore.
Liam non spostò lo sguardo, tenendolo incollato sugli occhi
selvaggi di Zayn.
“Tutti fuori” disse in modo calmo nonostante non riuscisse
quasi a tenere a bada la nebbia rossa della rabbia che gli stava annebbiando la
vista.
Il cambiamento che era avvenuto in Zayn era stato immediato
e totale. Le sue spalle e il suo petto si sollevavano mentre lui traeva respiri
irregolari, facendolo apparire ancora più esile e giovane di quanto non fosse.
“Liam-,” iniziò Louis con una mano sulla spalla di Liam.
Liam non si voltò. “Fuori, Lou. Tutti,” borbottò.
Louis gli diede una pacca sulla spalla e Liam lo sentì
andarsene via. In pochi secondi la stanza, poco prima caotica per la
preparazione dello show, si era svuotata, ad eccezione di Zayn e Liam.
“Che cazzo è successo?” lo provocò Liam non appena furono
soli.
Zayn fece un passo avanti, il fuoco che bruciava nei suoi
occhi, poi si ritirò come se Liam fosse fuoco e lui si fosse avvicinato troppo
alla fiamma. Le sue mani erano strette in pugni e diede un’occhiata di sbieco a
Liam, poi si passò entrambe le mani tra i capelli, scompigliandoli. Ma non
parlò.
Liam voleva allontanarsi dalla persona che gli stava
davanti. Di recente, Zayn era stato facile all’ira, abrasivo, lunatico, e
semplicemente… arrabbiato. Quello non era lo Zayn che conosceva.
E di sicuro non era quello di cui si era innamorato.
Una volta Liam era capace di far sì che Zayn scoppiasse in
un sorriso incontrollabile solo con un occhiolino e un braccio attorno alle sue
spalle. Ma ultimamente Liam si era trovato ad aggrapparsi a spalle che stavano
diventando più ossute ogni giorno, mentre la corporatura di solito già esile di
Zayn si consumava sempre più. Liam aveva tentato di tenerlo più stretto, per
proteggerlo, ma sembrava che nonostante i suoi sforzi Zayn continuasse a
peggiorare.
Liam ricordò a se stesso che questo era Zayn – il suo Zayn,
nonostante i cambiamenti degli ultimi mesi. Fece un passo avanti e poi si
ritirò quando Zayn si allontanò da lui.
“Parla con me,” supplicò con voce calma.
Zayn fece una risata scura che risuonò per la stanza vuota.
“Non abbiamo niente di cui parlare.”
Liam indicò la parete, dove il cibo stava ancora colando sul
muro e poi in una pozza sul pavimenti di linoleum. “Mi permetto di dissentire.”
“Vaffanculo,” ringhiò Zayn mentre si aggirava per la stanza
– spalle ingobbite in avanti, muscoli tesi e pronti a scattare – come se fosse
stato fisicamente incapace di stare fermo.
Il suo corpo era teso, muscoli e vene che apparivano in superficie,
la mascella serrata, i denti stretti fino a scricchiolare. Le mani a pugno e un
che di selvaggio negli occhi mentre guardava dappertutto ma non si soffermava
su niente, evitando continuamente quelli di Liam.
Liam fece un altro passo verso di lui e parlò quasi in un
sussurro. Era la prima volta che era veramente incerto si quello di cui Zayn
era capace. In quel momento, aveva paura di lui e non era sicuro del motivo.
“Sembri un animale in trappola,” scappò a Liam senza che
sapesse da dove fossero uscite quelle parole.
La testa di Zayn scattò su. I suoi occhi erano scuri, le
pupille dilatate. Liam era abituato a vederli di questa sfumatura scura di
castano, ma solo durante i momenti di passione. Mai così – gli occhi di Zayn
erano vuoti e privi di emozioni.
“Sai cosa c’è?” scattò Zayn, mentre avanzava verso Liam.
“Sono un animale in trappola. In una cazzo di gabbia dorata. Con tutti che mi
dicono che dovrei essere felice lì dove sono. Di quello che ho ottenuto. Grato
di tutto quello che mi è stato dato e di quello che ho guadagnato. E lo sono.
Ma allo stesso tempo, mi sta uccidendo. No,” disse con enfasi e mosse le mani
nell’aria come per schiarirsi la mente, pulendo una lavagna e ricomponendo I
suoi pensieri in un modo in cui avessero più senso. “Tu mi stai uccidendo,
Liam. Tu. Mi sento come se mi stessi dissanguando. Come se tu fossi entrato nel
mio petto e avessi il mio cuore stretto nel tuo pugno e io non potessi scappare
senza che tu lo strappi da me. Ma non voglio nemmeno scappare. Questa è la
parte incasinata. Amarti è straziante, Liam. Non posso stare con te. Non
davvero. E tutto quello che sento sei tu. Tutto quello che assaporo, che vedo,
che sento… Tutto quello che voglio sei tu. Ma. Non. Posso. Dire. Un. Cazzo. A. Nessuno.” Zayn si mise le mani nei capelli come se
volesse strapparli e dalla sua bocca uscì un ringhio di frustrazione mentre
lanciava le mani in aria e urlava: “Fanculo, non posso essere me stesso!”
“Neanche io!” gli urlò Liam, la rabbia che esplodeva anche
in lui.
Sì, la loro situazione faceva schifo.
Rendeva entrambi esausti. Ma non era
Liam che stava facendo questo a Zayn. Quindi Liam non avrebbe permesso a Zayn
di sfogare su di lui la sua frustrazione per qualcosa che nessuno di loro due
poteva controllare.
Erano sotto le regole dittatoriali di un contratto che le
teneva segregati all’interno di personaggi pubblici che avrebbero venduto più
dischi e merchandise.
Essere gay non faceva parte dell’equazione.
Essere innamorato del suo migliore amico e componente della
band decisamente non faceva parte dei piani del management.
Ma era inutile arrabbiarsi l’uno con l’altro per quella che
era la loro realtà – perché erano entrambi intrappolati in questa.
Liam fece un ultimo passo e si trovò a solo pochi centimetri
da Zayn. Allungò la mano timidamente, esitante, aspettando di vedere se Zayn si
sarebbe allontanato. Quando questo non lo fece, Liam mise la sua mano dietro al
collo di Zayn e il pollice contro la sua mascella, tirandolo più vicino a sè.
“Guardami, Zayn. Sono io. Io. Ti
puoi fidare di me. Parlami. Per favore,” lo pregò.
Zayn si appoggiò sulla mano di Liam e chiuse gli occhi. Liam
notò un po’ della tensione lasciare il suo corpo mentre parlava, “Fanculo. È così
stupido, cazzo. Ma quando ti sento parlare di un altro ragazzo – dire quanto è figo
– tutto quello a cui riesco a pensare sei tu che vai avanti con un altro. So
che sono il primo ragazzo con cui sei stato coinvolto, ma chi può dire che sarò
l’ultimo?”
“Zayn…” lo supplicò Liam, tentando di catturare il mento di
Zayn e di forzare il suo ragazzo a guardarlo – per vedere quanto fosse ridicola
la sua preoccupazione – ma Zayn si staccò e iniziò ancora a camminare avanti e
indietro. Liam poteva sentire la sua energia nervosa crescere di nuovo.
Zayn continuò come se Liam non avesse tentato di replicare, “Mi preoccupo di
perderti ogni fottuto secondo della giornata. Anche quando sei nelle mie
braccia, quella paura è presente. Perché dovresti scegliere di stare con me
quando nessuno può sapere che siamo insieme? Dobbiamo mentire – platealmente e
quotidianamente – ai nostri amici, alla nostra famiglia, ai fan. Meriti di meglio. Meriti di più. Se starai con me questo non
cambierà. Non presto. Tu e io andiamo contro le regole. Sfidiamo I limiti
di quello che ci è consentito dire e fare insieme. Ma così non
è vita, Liam. Non è amore.”
“Zee-,” iniziò Liam, senza realizzare che la sua voce era
rotta finchè il suo respiro non si ritrovò intrappolato nel suo petto e il suo
stomaco si contrasse.
Stava perdendo Zayn. Lo sentiva. Loro
due erano in piedi sul bordo di un precipizio e lui non aveva realizzato fino a
quel momento che si stavano avvicinando. Se non avesse parlato – non l’avesse
tirato lontano dal bordo – l’avrebbe perso.
“Ascoltami. Le nostre ribellioni personali – quello che
facciamo e diciamo nelle interviste e sul palco – non possono impedirci di
metterle in atto. Quelle sfide al management potranno sembrare piccole, ma non
dobbiamo rinunciarvi. Non dobbiamo rinunciare a noi due.”
Zayn smise di camminare. Esitò per
un momento, poi si voltò a guardare Liam. “Non dobbiamo. Ma forse dovremmo.”
Liam sobbalzò come se Zayn lo avesse schiaffeggiato. “Non
dici sul serio.”
“Uno di noi doveva dirlo,” disse Zayn cinicamente. “Ci hai
pensato anche tu. So che l’hai fatto.”
Zayn aveva ragione. Ci aveva
pensato. Specialmente nelle ultime settimane, quando la pressione era aumentata
attorno a loro per l’inizio del tour, lo scandalo del tradimento era esploso e
la loro relazione era diventata sempre più difficile per colpa degli ordini di
passare più tempo con le loro “fidanzate”.
La fine della loro relazione aveva iniziato a diventare
probabile – forse inevitabile – anche se era appena cominciata.
Forse non importava quanto si amassero. Quanto si sentissero
vuoti quando non erano insieme. Forse questo, proprio come pensava Zayn, era
qualcosa su cui nessuno di loro due aveva controllo e le loro carriere e le
circostanze li avrebbero divisi.
Liam cercò di respirare oltre l’ineluttabile buco nero che
si stava aprendo nel suo petto.
“Mi stai dicendo che vuoi rompere con me?” disse con voce
strozzata.
Il viso di Zayn si contorse dalla rabbia. “Rompere cosa?”
gli urlò Zayn di rimando. “Non siamo niente di ufficiale.”
Liam lo guardò con disprezzo. “Questo è un colpo basso, Zayn”.
Zayn inarcò un sopracciglio e lo fissò come a provocarlo di
dissentire. “Lo è?”
Liam prese un respiro profondo e disse la prima cosa che gli
venne in mente. “Io ti amo. Tu sei il mio ragazzo.”
Zayn si allontanò di nuovo altezzoso. “Sai cosa c’è? Non mi
ricordo di aver mai avuto questa conversazione.”
Liam respirò bruscamente e cercò di mantenere la sua
compostezza, ma poteva sentire le fenditure allargarsi. “Stai tentando di farmi
arrabbiare, Zayn? Perché ci stai riuscendo.”
“Bene,” rispose Zayn. “Così forse sarai
finalmente arrabbiato quanto me. Non abbiamo mai parlato di quello che c’è
fra noi. Un’avventura? Una relazione? Amici di letto? Ti
scopi anche qualcun altro?”
Liam si sentì ghiacciare il sangue nelle vene.
Che Zayn dubitasse anche quello che lui sentiva…
Un attimo.
“Pensi che vada a letto con qualcun altro? È questo il
motivo per cui insisti a usare i preservativi?” lo accusò Liam con voce calma.
“Bravo, Liam. Davvero bravo,” disse
Zayn sprezzante. “Evita la risposta ancora una volta. Di tutto quello che ho
appena detto, sono i preservativi la cosa su cui decidi di soffermarti.”
Liam lanciò le mani in aria in segno di sconfitta. “Non mi
stai dando il tempo…”
“Ti ho dato tutto il tempo che volevi! Anni della mia vita,
ormai,” Zayn si passò le mani sulla faccia, mentre la voce si faceva più calma.
“Anni, Li. Ti ho amato per anni. Dal momento in cui per
la prima volta mi hai parlato, lo sapevo, ero perso di te. E pensavo che forse
tu avessi iniziato a sentire la stessa cosa-“
Fu allora che Liam non potè più sopportarlo. “Smettila,
Zayn! Fammi dire una cosa.”
Zayn smise di camminare e fece un gesto sarcastico con la
mano per dirgli di continuare.
Liam incrociò le braccia. “Okay. Forse
non abbiamo mai fatto quella conversazione, ma non puoi negare che il modo in
cui siamo finiti insieme era meno che usuale. Non eravamo solo amici. Siamo
stati migliori amici sin da subito. In una situazione pazzesca, in cui le
nostre vite intere sono cambiate dal giorno alla notte. Le uniche costanti
nelle nostre vite erano le nostre famiglie e la band. E poi quando abbiamo
iniziato a stare lontani da casa più tempo di quanto ne passassimo là e non
vedevamo mai le nostre famiglie, eri tu, solo tu, la mia costante. Tu eri – no, tu sei – la mia Stella Polare, Zayn. Ti guardo
per sapere la direzione giusta, per guidarmi. Per riportarmi a casa. Quando
sono con te, sono sicuro di dove sono diretto. Le nostre vite sono esplose nel
caos e tu sei l’unica cosa che mi ha tenuto insieme.”
Con ogni parola che diceva, Liam vedeva la rabbia e la
postura sulla difensiva di Zayn iniziare a disfarsi.
“Anche Danielle lo faceva,” aggiunse Zayn.
Liam scosse la testa e ripetè la parola “no”. “Mai nello stesso modo. Lo sai, questo. Parli di anni in cui
sei stato innamorato di me, e lo sai che non sarò mai in grado di pareggiare
questo. Non posso cambiare il passato. Questo – noi come
coppia – è ancora nuovo per me. Diversamente da te, non avevo previsto questo
cambiamento nella nostra amicizia. Non sapevo cosa fare quando è successo. Sto
ancora combattendo per mettere tutti i pezzi al loro posto. Ma se c’è qualcosa
di cui sono sicuro – qualcosa e l’unica cosa – è che ti amo. Non posso
combattere questo e, cosa più importante, non voglio farlo.”
“E comunque non sei ancora sicuro di me,” disse Zayn
tristemente.
“Non ho mai detto questo” replicò Liam immediatamente.
“Non l’hai mai detto da sveglio,” rispose Zayn. “Parli nel
sonno, la notte, e mi dici quanto sei preoccupato per noi. Per me. Quanto ti
ferisce vedermi fallire.”
Liam non riusciva a capire quello che Zayn gli stava dicendo.
“Fallire? Non capisco. La tua voce non è mai stata più
bella. Non abbiamo mai avuto così tanto successo. Ovviamente dico stupidaggini
quando dormo.”
Zayn indicò con un gesto il proprio corpo e tirò gli orli
della sua maglietta, che era troppo larga attorno al petto e alle spalle. “Questo. Questa cosa che sto facendo a me stesso. Mi sto uccidendo.
E, ancora peggio, so che lo sto facendo. Vedi il cambiamento. Tutti lo vedono.
Ma non posso fermarmi. E il fatto che tu l’abbia notato ma non mi abbia
mai detto niente…? Non so proprio come prenderlo.”
Liam giurò di aver sentito il suo cuore andare in pezzi. Di
aver sentito quell’organo così fragile smettere di funzionare, andare in
frantumi, sobbalzare e il suo petto stringersi mentre le parole di Zayn
sprofondavano nella sua coscienza. La vista gli si annebbiò e le lacrime
stavano scendendo sul suo viso prima che potesse fermarle.
Aveva notato che Zayn stava perdendo peso. Certo che l’aveva
notato. Ma era stato un processo così graduale che Liam l’aveva imputato allo stress
e alle troppe sigarette. Ma se aveva capito bene, Zayn stava camminando sul
filo del rasoio di un disturbo alimentare e di complicazioni fisiche
potenzialmente pericolose – se non era già a quel punto.
Liam si asciugò le lacrime con il dorso della mano. “Perché non
me l’hai detto?”
Gli occhi di Zayn si fecero più grandi, le mani tese come se
stesse pregando Liam di capire. “Perché stavo aspettando che tu dicessi
qualcosa da sveglio. Che ti aprissi con me invece di nasconderti. Certi giorni
penso che l’unica ragione per cui tu stai con me è perché è una relazione segreta,
nascosta. Perché non sei costretto ad ammettere al mondo che ti sei innamorato
di un ragazzo.”
“No,” disse Liam con una convinzione che sentiva nella sua
anima. “Non è quello che sento.”
Zayn si appoggiò alla parete e incrociò le braccia, la paura
e l’insicurezza che lo laceravano a ondate. “Sei sicuro? Ho bisogno che tu sia fottutamente
sicuro, questa volta.”
Liam non esitò. Non ne aveva bisogno per questa risposta. “Sono
davvero fottutamente sicuro.”
Il viso di Zayn si distese e il ragazzo guardò da un’altra
parte. Prese due respiri profondi prima di parlare – ancora. Questa volta con
un tono sommesso, come se fosse stato sconfitto. “Ho avuto tutto quello che
volevo dalla vita – soldi, successo, premi, la famiglia, la mia carriera, tu. Cazzo, Liam. TU. Sempre tu. E sto morendo perché non ho il
controllo su nessuna di queste cose. Dovrei avere ogni motivo al mondo per
sorridere quando mi sveglio la mattina di fianco a te e quando sto su quel
palco. Ma semplicemente non posso. Perchè niente di
tutto questo mi appartiene davvero. Potrebbe essermi strappato via che io lo
voglia o no. Non ha importanza quanto ti tenga stretto a me, non importa quanto
ti amo, Li, qualcun altro ha il potere di portarti via da me.”
Liam voleva protestare, ma non poteva.
Nessuno di loro aveva il controllo sulle loro vite ormai.
Liam aveva affrontato la cosa molto più facilmente degli altri, eccetto Niall.
E Liam sapeva che Zayn invece faticava a farlo, ma fino a quel momento non aveva
idea di quanto si sentisse perso.
“Quindi il non mangiare?” disse Liam mentre timidamente si
avvicinava ancora a Zayn.
Zayn sospirò. Le spalle gli si rilassarono leggermente
mentre guardava Liam attraversare la stanza per andare da lui.
“È una delle poche cose che posso controllare,” spiegò Zayn.
“Zayn,” disse piano Liam fermandosi a pochi passi da lui. “Ho
bisogno che tu sia completamente onesto con me. Ti sei fatto del male in altri
modi?”
Zayn scoppiò in una risata amara mentre appoggiava la fronte
contro il petto di Liam, la voce attutita dal tessuto della sua camicia. “Dici
a parte il fumo e lo sciopero della fame?”
“Per favore, baby. Per favore. Ho
bisogno che tu mi risponda seriamente.” Liam prese le mani di Zayn nelle sue e
cullò dolcemente quella che era stata bendata settimane prima. “Niente sarcasmo. Niente rabbia. Sono preoccupato per te,
Zee. Ho bisogno che tu mi dica tutta la verità.”
“Ho fatto un paio di buchi nel muro del mio appartamento e
ho rotto una finestra. Sai già che non è la prima volta che succede.”
“Ma c’è di più, vero? Mi stai nascondendo qualcosa, lo vedo.
O meglio, non lo vedo. So che c’è qualcosa perché non mi guardi.”
Zayn girò la testa e posò la guancia sul petto di Liam, poi,
“È successo il weekend che tu e Danielle avevate quell’apparizione pubblica.
Lou mi ha trovato a scavarmi nella pelle con un pezzo di vetro.”
Liam inspirò. Si ghiacciò.
Zayn scosse la testa. “L’hai chiesto
tu. Adesso devi subire le conseguenze.”
Liam lasciò andare le mani di Zayn e lo cinse con le
braccia, tirandolo stretto al suo corpo più che poteva. Ma non era ancora
vicino abbastanza. L’immagine che aveva preso a riempirgli la mente era una di
sangue e violenza e di cosa sarebbe potuto succedere se Louis non si fosse
presentato a casa di Zayn quando lui era fuori con Danielle.
Non era nemmeno nella stessa città quella sera. Era in missione
per conto del management. Cercando di mantenere una percezione del suo
personaggio pubblico che non lo avrebbe tenuto caldo la notte, non importava
quando avidamente lui recitasse il ruolo del finto Liam Payne.
Zayn dovette sentire la tensione di Liam, perché subito
aggiunse, “Per favore, non arrabbiarti. Perlomeno con Lou. Non
dare la colpa a lui. Ero così imbarazzato. Sono così imbarazzato. Lui
ha provato a convincermi a dirtelo – ha anche minacciato di dirtelo lui stesso –
e non gliel’ho lasciato fare. Era la prima volta che facevo qualcosa del
genere. Ma-,”
Liam costrinse il suo corpo a rilassarsi e cullò Zayn più
stretto. Non era arrabbiato con lui. Mai. Liam stava soffrendo
per lui. Con lui. Ma non si sarebbe mai arrabbiato, non per questo.
“Ma cosa, Zee?” chiese.
Zayn alzò la guancia da Liam e guardò in alto, gli occhi che
si riempivano di lacrime. “Ho paura che non sarà l’ultima
volta.”
Liam non sapeva cosa dire. Le parole
erano rimaste impigliate nella gola per lo shock, lo stomaco gli si era
attorcigliato per il terrore di quello che era successo, che poteva ancora
succedere se non avessero cercato aiuto, e si strinse a Zayn con il bisogno
acuto di proteggerlo a tutti i costi.
“Mi dispiace tanto, Li,” disse Zayn strozzato. “Sono così
debole. E tu sei così forte. Meriti un uomo che sappia essere uomo.”
Liam non potè evitare un sorriso di risposta. Sapeva che
Zayn era confuso da questo, ma la cosa lo fece sorridere ancora di più.
Zayn non aveva idea di quanto fosse forte. Come non aveva
idea di ogni brillante e bellissima e sconvolgente parte di lui. Zayn rifiutava
di vedere o riconoscere il buono in se stesso. C’erano state battute anni prima
sul tempo che Zayn passava davanti allo specchio. Ma Liam
sapeva perché lo faceva. Non era per vanità. Zayn si stava studiando.
Cercando di scoprire il proprio valore nel suo riflesso. Lui sinceramente non
vedeva quanto fosse meraviglioso – dentro e fuori.
“Coglione,” rise Liam. “Sei così testardo e forte che
nemmeno lo vedi. Una persona più debole avrebbe già rinunciato a questo punto.
Si sarebbe piegato sotto il peso delle pressioni che tu sopporti. Tu non
sopporti solo il peso della tua vita, Zayn. Hai sempre interiorizzato le
speranze, i sogni e le paure di quelli che ti circondano. Di quelli che ami. È la
tua più grande forza e la più grande sfida. Sei così forte da sopportare le
speranze del mondo intero – incluse le mie. Devi lasciare andare tutto questo.
Smettere di pensare a quello di cui hanno bisogno i fan, o di quello di cui ho
bisogno io, o tua madre, o le tue sorelle. Pensa a te. Ho fatto troppo
affidamento su di te e mi spiace. Sono io quello che non è stato abbastanza
forte per te. Mi dispiace, Zee. Scusa.”
“Non so cosa fare, Li.”
“Non devi saperlo. Tu ti sei preso
cura di me. Mi hai amato incondizionatamente. Mi hai salvato. Lasciami
fare lo stesso per te.” Liam si piegò e appoggiò un bacio sulla fronte di Zayn,
lasciando che le sue labbra si soffermassero un attimo sulla sua pelle liscia,
con i suoi capelli che gli facevano il solletico al naso.
Non aveva mai saputo che l’amore potesse essre così
profondo, così possessivo, e comunque così liberatorio. Non aveva mai creduto
che un amore così potesse esistere fuori dai romanzi o dai film. Era tutto un
consumarsi fino ad arrivare un giorno al dolore. Ma il pensiero di stare senza
Zayn era ancora più paralizzante.
Liam fece un passo indietro e inclinò il mento di Zayn per
poterlo guardare negli occhi. “Ma prima le cose importanti. Ci facciamo una
promessa stasera. E non ha importanza se andremo sul palco o se il concerto
verrà cancellato. Non importa in quale modo contorto il management cercherà di
riparare a questo. Ci promettiamo che da ora siamo io e te.
Zayn e Liam. E non mi interessa se viola ogni clausola del contratto o
qualche stupida e antiquata norma sociale. Non ci nasconderemo più. Non è
salutare per nessuno di noi due, e finisce ora.”
Gli occhi di Zayn si strinsero mentre un sorriso lento
appariva sulle sue labbra. “Sai cosa vuol dire?”
Liam annuì solennemente, anche mentre il suo cuore batteva
più forte al pensiero di essere finalmente alla luce del sole con Zayn. “Lo so.
Tu ed io non abbiamo niente di cui vergognarci. Riprenderemo il controllo e poi
cercheremo l’aiuto di cui hai bisogno.”
“Grazie,” disse semplicemente Zayn.
“Sei il mio migliore amico, la mia Stella
Polare. E farò di tutto per tenerti qui con quella luce brillante negli
occhi. Farei qualsiasi cosa per vederti sorridere. Per vederti
ridere. Andrei all’inferno e assalterei i cancelli del paradiso per te.
Anche se preferirei che non ce ne fosse bisogno,” Liam gli fece l’occhiolino e
Zayn scoppiò in una risata bassa che quasi coinvolse anche gli occhi. “Molto
più probabilmente, nel nostro caso, sarò al tuo fianco a ogni appuntamento dal
dottore. Ogni volta che sentirai che ci stai cascando ancora. Sarà complicato e
tu mi avrai ogni volta che ne avrai bisogno per ogni secondo e per anni a
venire.”
Zayn si accoccolò sul petto di Liam, appoggiando la testa
sotto il suo mento e portando le braccia in alto, così che Liam potesse avvolgerlo
nella sua stretta.
“È una promessa fottutamente enorme, Li,” disse con aria di
sorpresa.
“È vero,” ammise Liam. “Ma è solo la
prima, Zee. La prima di tante. Inizia a superare questa e a maggio, a Los
Angeles, ci faremo un paio di tatuaggi. Non i nostri nomi, quello è il bacio
della morte. Ma qualcosa che disegnerai per me. Per noi. Tu
crealo e io lo porterò sulla mia pelle. Per sempre. Okay?”
Zayn annuì contro il suo petto ma non disse niente.
Liam sospirò. “Merda, Zayn. È una
cosa seria.” Lo strinse ancora più forte, desiderando di poter essere forte
abbastanza da riparare Zayn dal mondo intero e dargli così tempo per guarire. “Ma non rinuncerò. Non rinuncerò a te.”
E Liam premette le labbra sulla testa di Zayn, chiuse gli
occhi, e fece una promessa a se stesso – la prima di molte, molte a venire – di
non lasciarlo mai andare.
Note
di Summer:
Spero
che questa OS vi sia piaciuta quanto è piaciuta a me, e spero di averle reso
giustizia. L’originale la trovate QUI.
A me personalmente è piaciuto questo Zayn un po’ più aggressivo del solito,
perso, disilluso… stanco. E mi è piaciuto anche il messaggio che trasmette la
fic, che è di speranza e di amore e di… Ziam, ovviamente! Non ve lo sto neanche
a spiegare quanto mi piacciono questi due insieme, ormai è risaputo. Fatemi
sapere cosa ne pensate della storia, che lo faccio anche sapere all’autrice!
Baci e Ziam per tutti, Sum
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