Le parole che non ti ho detto

di Shine_
(/viewuser.php?uid=112951)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Le parole che non ti ho detto

 

 

 

Prologo.

 

 

- E con questo siamo a dieci.- sussurrò tra sé e sé Zayn sistemando il mazzo di fiori con cura nel vaso sul mobile della cucina del piccolo ma comodo appartamento nella periferia di Bradford.

Accarezzò i petali dei fiori colorati, il suo sguardo pensieroso fisso sulla strada su cui si affacciava la finestra.

Dieci mesi e ancora non sapeva chi faceva recapitare quei mazzi di fiori nella scuola in cui insegnava. La prima volta, finito il suo orario di lezioni nella scuola elementare della città, aveva raggiunto il fiorista indicato sul biglietto ma quello non aveva aperto bocca. Aveva solo ripetuto, fino allo sfinimento, “segreto professionale” e altre cose assurde.
Poi però aveva detto una frase che l’aveva fatto arrendere e tornare a casa con la coda tra le gambe e il mazzo di fiori in mano.

“Se non si è firmato vuol dire che vuole restare anonimo, chi sono io per farlo uscire allo scoperto?”

E da quel giorno li aveva accettati senza fare storie, anzi li aspettava con ansia solo per leggere quel biglietto non firmato che gli rendeva più semplice ricominciare il mese con quei bambini casinisti.

 

 

 

 

 

- Liaaaaaam!- Aprì la porta di casa sospirando quando sentì che sua madre l’aveva già riconosciuto. Si lasciò abbracciare mentre il fratellino più piccolo non voleva saperne di lasciare la sua gamba.

- Come mai questo ritardo?- domandò solo suo padre senza mostrare altro interesse.

- Il treno ha fatto ritardo, sono passato dal fiorista ed ho preso il traffico di fine giornata.- rispose subito tenendo lo stesso tono duro del padre.

- Non c’era bisogno di comprarmi dei fiori, te lo ripeto ogni mese ma tu non mi ascolti.- lo rimproverò la madre prendendo ugualmente il mazzo che Liam teneva in una mano
- ma li accetto con molto piacere.- gli lasciò un bacio rumoroso sulla guancia e si allontanò tutta felice annusando i fiori.

- Non capisco come mai sprechi i pochi soldi che guadagni da quel fiorista pazzo con le idee strambe.- grugnì ancora il padre andandosi a sedere di nuovo sul divano con il suo giornale.

- Non lo capisco nemmeno io. - sospirò Liam cercando di non badare al fatto che suo padre non l’aveva nemmeno salutato, come ogni altra volta.

- Allora, hai fatto il bravo oggi?- chiese prendendo in braccio il fratello che continuava a richiedere le sue attenzioni. Non doveva farsi condizionare dal carattere del padre, ma era sempre così difficile passare sopra a tutte quelle mancanze.

Il bambino tra le sue braccia iniziò a ridere e poi iniziò a raccontare di come il “maestro Zayn” era arrossito accettando un mazzo di fiori.

 

 

 

 

 

 

Angolo Shine:

Nulla da dire su questa..cosa. 
Il titolo richiama quello di un libro di Nicholas Sparks (che in realtà è quello che meno mi ispira e piace..)

Questo è solo il prologo, ho già pronti 15 (QUINDICI!) capitoli. E pubblicherò un capitolo a settimana. 

Sono mesi che ammuffisce nella mia chiavetta e visto che non ho nulla da fare in questo momento mi son detta: "Perché no?" e quindi eccoci qui. :)

Lasciate commenti, perplessità, critiche e quant'altro cliccando il bel bottoncino là sopra ;)

Un ringraziamento a chi avrà il coraggio di leggere e sopportarmi <3 

Vi voglio già bene :D





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1825366