Ginevra Jackson - Figlia di Poseidone

di FairyJuls
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Eccomi.
Questo è l'ultimo capitolo.
Spero possa soddisfare ogni vostra prospettiva di come potesse finire!
Spero vivamente che vi piaccia.
UN GRAZIE DI CUORE A TUTTI QUELLI CHE MI HANNO SEGUITO FINO A QUESTO ULTIMO CAPITOLO,
GRAZIE A CHI HA RECENSITO, HA CHI HA SEGUITO,
HA CHI A MESSO LA STORIA NEI PREFERITI E ANCHE SOLO A CHI L'HA LETTA!
 
Alla prossima...

BUONA LETTURA!!
 
 
 
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Quella sera, Ginevra lasciò Annabeth e Percy alla mensa e andò a cercare Thom.
Lo cerco alla casa di Atena, ma lui non c'era e nessuno sembrava averlo visto.
Quando arrivò al laghetto delle canoe, una voce le parlò nella testa.
*Ginevra, tesoro.*
La voce era quella di suo padre.
Di colpo la semidea si girò a cercarlo, ma non era li.
Sospirò.
L'acqua al centro del laghetto iniziò a ribollire e poco dopo Poseidone emerse in tutta la sua grandezza mortale.
Camminò fino a raggiungere la riva del laghetto e sorrise alla figlia.
-Padre.- sussurrò lei avvicinandosi al dio.
Lui le sorrise ancora e l'avvolse in un abbraccio.
-Figlia mia. Vederti crescere è stato un vero onore e piacere.- la sua voce era calda e rassicurante,
-Sono felice che passerai del tempo con Percy, saprete sostenervi l'un l'altra.- la strinse a se.
-Mi mancherai papà.- asserì lei con voce malinconica.
-Anche tu mi mancherai. Ma potrai venirmi a trovare quando vuoi.- rispose lui, sciogliendo l'abbraccio,
allontanando la figlia e tenendole le mani sulle spalle, abbassando lo sguardo a rassicurarla.
Lei annuì.
Mentre padre e figlia parlavano, poco lontano Thom stava camminando.
Si fermò dietro un albero, restando a guardare la scena.
Era convinto che Ginevra sarebbe andata via con il padre, ma quando vide Poseidone scomparire tra le acque senza la figlia, mosse qualche passo in avanti.
-Non te ne vai come l'altra volta?- domandò lui fissando lo sguardo su Ginevra.
Lei di colpo si girò a guardarlo, -Thom!- asserì lei muovendo qualche passo verso di lui, lo osservò, era ancora malconcio.
Quando lei si mosse verso di lui, come in un'azione difensiva lui si mosse all'indietro.
-Ma che?- domandò Ginevra.
-Non torni nel regno di tuo padre?- domandò ancora lui.
Lei rimase scioccata, -Cosa te ne frega?! Mi stai lontano come se avessi la peste. Che ti importa se resto o me ne vado?!- urlò contro di lui,
le lacrime che aveva trattenuto quando aveva salutato il padre ora iniziavano a scendere rapide lungo le sue guance.
-Non è vero.- asserì lui senza troppa convinzione.
Ginevra singhiozzò, -Comunque sono riuscita ad avere il permesso di Zeus di rimanere al campo. Ma tu lo sapresti se non te ne fossi andato.- detto ciò,
la semidea, prese a correre, diretta alla capanna numero tre.
In lontananza si sentirono delle grida, provenienti dal padiglione della mensa.
Ginevra ci fece poco caso, ma le sembrò di sentire il nome di Annabeth e quello di Percy, ma lo ignorò alla grande.
Sentito ciò che lei disse riguardo al restare al campo, se la vide sfrecciare accanto.
Ci mise qualche secondo a connettere, tutte le botte che aveva preso durante la battaglia erano ancora vivide dentro di lui.
Ma quando si rese conto che lei non se ne sarebbe andata le corse dietro.
Erano a pochi metri dalla capanna numero tre quando lui la raggiunse, l'afferrò per un polso e la tirò a se.
In un primo momento lei cercò di liberarsi, Thom senza tanta fatica passò la mano destra dietro la nuca della semidea e la sinistra rilasciò il polso di lei e la posizionò dietro la sua schiena.
Ginevra smise di divincolarsi, Thom avvicinò il volto a quello di lei e la baciò.
 
Dietro di loro le urla si fecero più sonore e vicine mentre una folla di semidei, tra cui anche Clarisse,
portava in trionfo Percy ed Annabeth che si tenevano per mano e li buttarono nel laghetto delle canoe.
 
Ginevra e Thom rimasero cosi, lei passò le braccia dietro il collo di lui.
Passarono secondi e minuti interminabili, e quando si staccarono da quel bacio poggiarono la fronte l'una contro l'altra.
-Sono uno stupido. E' vero, ti ho evitata. L'ho fatto perchè quando te ne sei andata è come se mi avessi ucciso. Ma ora sei qui, e ci rimarrai.- la sua voce era dolce, calma e profonda.
-Chi mi schioda da qui ormai!- rise lei, poggiando il capo contro la spalla di lui e nascondendo per un momento il volto nell'incavo del collo di lui.
Thom la strinse, -Ah, si. Nessuno ti porterà via da me!- asserì lui dolce.
Staccandosi da quell'abbraccio si scambiarono qualche sguardo venendo poi interrotti da un gruppetto di semidei che si stava avvicinando.
 
-Hey, facciamo fare un bagno anche a loro due!- urlò Clarisse.
Thom e Ginevra fecero in tempo solo a guardarsi un momento prima che anche loro furono alzati e portati al laghetto delle canoe e lanciati in acqua.
Anabeth e Percy, dopo averli visti e riconosciuti tornarono in superficie. Le due semidee si guardarono per qualche secondo,
capendosi senza parlare e si abbracciarono finendo un paio di volte sott'acqua.
 
Quella sera il coprifuoco non c'era.
Quella sera era di festa.
Crono era stato sconfitto.
Percy ed Annabeth, Thom e Ginevra stavano insieme e nessuno li avrebbe divisi.
Alla fine dell'estate, Annabeth torno a New York con Percy, Ginevra decise di rimanere al campo ad aiutare con i nuovi arrivati.
 
Tutti erano più felici!
 
 

*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°
 

The End

 




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