1.
CACCIA AL
TESORO.
[MEI - GREEN]
Le vacanze estive erano alle porte
e la simpatica
classe 1-B decise di organizzare un gita in un isolotto non troppo
lontano
dalla loro città, cosa che il caldo tempo estivo permetteva
perfettamente.
La prima mattina, a colazione, la
professoressa
Aralia ordinò ai ragazzi di recarsi in spiaggia dopo aver
finito, senza essere degnati di una motivazione.
Giunti lì trovarono la professoressa carica di
torce elettriche e, posata sulla sabbia, un’ampolla ripiena
di bigliettini
piegati che non facevano presupporre nulla di buono.
La professoressa consegnò dunque una torcia ad
ognuno degli alunni e, sorteggiando dei nomi scritti sui fogliettini
all’interno dell’ampolla, cominciò a
formare gruppi da quattro elementi
ciascuno. Solo dopo aver esaurito i bigliettini
si degnò di
spiegare ai ragazzi cosa avesse in mente, così, indicando
delle grotte a poca
distanza, urlò: “ Caccia al tesoro! ”.
Mei si ritrovò in gruppo con Green, Touko e Pearl;
la presenza dell’amica, che per lei era ormai come una
sorella maggiore
(nonostante fosse proprio Mei quella più matura e adatta a
quel ruolo, delle due),
la rassicurava in quanto aveva davvero paura dei luoghi bui, pericolosi
e
misteriosi come la grotta che avrebbero dovuto esplorare.
La professoressa Aralia non dichiarò
l’identità del
tesoro ne’ lo descrisse, affermò solo che
l’avrebbero riconosciuto una volta
visto e augurò loro buona fortuna.
Il gruppo di Mei cominciò a muoversi chiacchierando
e la ragazza notò con sorpresa il rapporto
lievemente diverso che c’era tra Green e Touko: continuavano
a litigare, certo,
ma a Mei parve quasi una questione di principio, come se agissero
così di
proposito, difatti Touko non le parve affatto realmente arrabbiata come
lo era
di solito, quando litigava con Green.
Il gruppo si era già addentrato in una delle grotte
e Mei, incurante della tranquillità dei compagni, cominciava
già ad avere i
brividi di freddo, proprio come quelle volte in cui si ritrovava a
dover uscir
da sola di casa a notte calata.
Pearl, impaziente come al solito, si fermò di
scatto imponendo ai compagni di creare una strategia, in quanto non
avevano la
più pallida idea di cosa fare, da dove cominciare a cercare
il “ tesoro ”.
Tuttavia continuarono a camminare ancora qualche
minuto finché giunsero davanti a due strade parallele.
Green propose allora di dividersi, cosa che alla povera
Mei non piacque affatto, specie quando si ritrovò in
compagnia di Pearl in
quella buia galleria che riservava chissà quanti pericoli.
Intanto,
nella galleria opposta, Green camminava
indifferente mentre Touko, irritata, continuava a lamentarsi di essere
in sua
compagnia:
-
“ Ma di che ti lamenti?
”
-
“ Perché devo
star proprio io con te?! ”
-
“ Ma che vuoi? Chi
è quella che da un po’ di tempo
a questa parte devo ospitare a casa mia ogni pomeriggio?! ”
-
“ Ah! Stai dicendo che ti
do fastidio?! Infame! ”
-
“ Non cambiare discorso
quando non ti conviene e
non mettermi in bocca parole che non ho detto, sei irritante!!
”
Perché difatti era
proprio vero che Touko, in un
modo o in un altro, si ritrovava spesso e volentieri
a casa di Green e questo, a lui, non andava tanto bene.
Non è che lei gli desse fastidio, semplicemente non
voleva che scoprisse della sua situazione familiare che, comunque,
avrebbe già
dovuto intuire, difatti Green si chiedeva come mai non gli avesse
ancora
chiesto nulla.
All’improvviso i due, voltando
l’angolo, notarono
una luce e raggiungendola si ritrovarono in un’ampia spiaggia
isolata e
notarono anche una bella villa che di certo non passava inosservata,
così la
raggiunsero curiosi.
Mei
e Pearl intanto incrociarono il cammino con un
altro gruppo e la ragazza si sentì immediatamente
più sollevata, comprese
tuttavia che ogni possibilità di incontrare Hue, con cui
voleva passare più
tempo, era davvero molto bassa e improbabile.
Decise allora di distrarsi per evitare di
sobbalzare ad ogni minimo rumore ma, capendo di essere troppo nervosa
per star
al passo dell’allegra e serena conversazione degli altri,
cominciò a
fantasticare su cose belle che l'avrebbero distratta, tipo montagne di
dolci.
Purtroppo per lei, però, quel fantasticare le fu
fatale e, quando tornò alla realtà, si accorse di
essere completamente sola e
ignara della sua postazione armata solo di una torcia.
Emise un grido strizzato e, nonostante i brividi
che già le torturavano il corpo, si fece coraggio e, a
piccoli e cauti passi,
cominciò ad avanzare.
Tuttavia, com’è facile aspettarsi da una ragazza
come lei, ogni rumore la spaventava a morte, finché esausta
e piangente decise
di rassegnarsi e si sedette per terra impaurita.
Passarono parecchi minuti ma, finalmente, Mei
riuscì ad udire dei passi che le si avvicinavano,
dall’ombra apparì Hue e Mei,
al massimo della felicità e sollevazione (un po’
perché era impaurita, un po’
perché voleva vederlo), gli si precipitò tra le
braccia senza pensarci, così
improvvisamente che il ragazzo si ritrovò ad arrossire
leggermente d’istinto:
-
“ Mei? Ti sei persa?...
”
-
“ Assolutamente si! Non
riesco a uscire, avevo
paura! ”
-
“ Me lo immaginavo,
quando smetterai di essere così
fifona? ”
Hue le accarezzò la
testa mentre lei continuava a
tenerselo stretto, finché lui non la prese per mano e
cominciò ad andare
avanti.
Mei in sua compagnia era sempre stata completamente
serena ma, quella volta, il cuore non smetteva di batterle a mille:
sapeva
assolutamente che se voleva dichiararsi quello era il momento adatto ma
le
parole non riusciva a farle uscire fuori.
Non ebbe però poi molto tempo per pensarci perché
Hue, tirandola verso se da un braccio, la prese tra le sue braccia
ancora una
volta e non le diede neanche il tempo di collegare il tutto che
già le sue
labbra si trovavano su quelle dell’amante.
Dall’altro
lato Touko e Green si trovavano già
davanti la villa e non ci volle molto per capire che era disabitata:
“ proprio
come un banale film horror, eh? ”.
Touko sobbalzò udendo quella frase e non poté non
constatare che aveva proprio ragione, e la cosa non l’aiutava
certo a rimanere
calma, già irascibile com’era.
I due entrarono all’interno dell’enorme villa sotto
suggerimento del ragazzo che, per divertirsi, aveva sfidato Touko a una
specie
di prova di coraggio, notata la sua fifa.
Dall’interno la villa era ancora più enorme di
quanto non apparisse al di fuori, così i due ragazzi
continuarono a camminare
entrando in ogni camera che, però, risultava sempre vuota.
Continuando ad esplorare camera per camera giunsero
in una attrezzata con solo una scrivania e un ampio letto rotondo con
un
sottile lenzuolo rosso, così Touko, sfinita per tutto quel
camminare, gli si
gettò sopra immediatamente.
Green si voltò a guardarla chiedendosi se magari
quel letto potesse essere una trappola, come tipico di ogni horror, ma
venne
distratto da praticamente perfetto corpo di Touko e dai suoi abiti
troppo
aderenti per non spostarsi al contatto della superficie del letto,
lasciando così
la pancia della ragazza semi scoperta, le bretelline cadute e i shorts
tirati
in su, lasciando vedere ancora di più le bellissime gambe
che lei non si
privava certo di mostrare, seppur con pudore.
Allora Green, scherzandoci su per sdrammatizzare,
affermò arrossendo lievemente: “ Hey, piccola
– Touko, abbi un po’ di decenza, sei
in compagnia di un ragazzo! ”.
Touko assunse un attimo un’espressione
interrogativa e abbassò lo sguardo verso il suo corpo,
arrossendo
immediatamente, cominciando a tirar contro Green tutto ciò
che le capitava
sotto mano, urlante insulti.
Il tempo che i due impiegarono per ritrovare la
direzione giusta per uscire da quello che sembrava un labirinto era
così tanto
che fuori si fece buio e decisero quindi di tornare all’hotel
a mani vuote, non
che poi gli importasse tanto di quel tesoro.
Giunti lì notarono che tutti gli altri erano già
seduti a tavola e che chiacchieravano aspettando il cibo, Touko si
unì allora a
Belle e Kotone mentre Green, dal lato opposto del tavolo, si sedette
vicino
Red, Gold e Ruby cominciando a conversare e scherzare.
La mattina successiva ognuno sarebbe tornato alla
propria casa e Mei, insicura com’era, aveva paura che il
bacio avvenuto tra lei
ed Hue venisse dimenticato.
All’interno della grotta i due avevano continuato a
baciarsi finché non udirono delle voci di alcuni compagni
che erano andati a
cercarli avvicinarsi, così non ebbero certo
possibilità di parlarne.
Ma se c’era qualcosa che Mei proprio non sopportava
(oltre i luoghi bui e pericolosi, s’intende) erano le cose
lasciate in sospeso,
decise quindi, a notte fonda, di sgattaiolare in camera di Hue e
chiarire una
volta per tutte la loro relazione.
Giunta alla sua camera notò con piacere che il
ragazzo pensò esattamente la stessa cosa, difatti era pronto
ad uscire dalla
stanza, quando lei vi giunse.
I due cominciarono a parlare e continuarono a
lungo, giungendo a l’unica ovvia conclusione che i due si
amavano ormai da
troppo tempo, e che non gli andava proprio di lasciare le cose
com’erano. Allora Hue le sorrise e
avvicinandosi la baciò
dolcemente e le chiese di diventare la sua ragazza, proposta che,
ovviamente,
lei accettò con molto piacere.
In mattinata
si ritrovavano già sul treno che li
avrebbe riportati a casa e Green, seduto al suo posto, osservava i
paesaggi
scorrere al finestrino, regalandosi un ultimo ricordo.
Pensava al fatto di dover tornare in quella casa,
pensiero che solitamente detestava, tuttavia per strani motivi che
ignorava,
per la prima volta in vita sua trovò quasi piacevole
tornarci.
La notte seguente Red disse all’amico, tramite
messaggio, di volergli parlare e così
s’incontrarono: un po’ con i suoi
silenzi, un po’ con i suoi sguardi e un po’ con le
parole che scriveva, Red
chiese a Green di Touko.
Perché Red sapeva della situazione familiare
dell’amico e sapeva ancora meglio quanto lui ne soffrisse e
quando non volesse
denudarsi davanti qualcuno che non fosse lui stesso o quella certa persona,
ed è per questo che gli chiese cosa avesse
intenzione di fare, perché ferire una ragazza come Touko era
davvero troppo
facile.
Green non si limitò però solo ad abbassare lo
sguardo verso l’asfalto, così Red voltò
e le spalle e fece per andar via,
pronunciando solo un’unica insolita frase: “ Devi
solo star attento ”.
Green sorrise malinconicamente, capendo
perfettamente a cosa alludeva l’amico, cose che certo non
serviva ricordargli:
“ Tranquillo, non potrei innamorarmi di nessuna ragazza,
pensa di una così
irritante come lei ”.
Green tornò allora a
casa e si sedette riflettendo:
“ Da quand’è che quella casa non
è più un incubo per lui?
Quand’è che quella
cucina era diventata così rumorosa? Da quand’era
che Touko rallegrava così
tanto le sue giornate? ”.
Proprio non riusciva a
trovare delle risposte e
questo lo irritava dannatamente, il suono del campanello lo
svegliò però dai
suoi pensieri e, aprendo la porta, si trovò una Touko
allegra e pimpante: “
Oggi dormo qui! ”.
Allora Green
sospirò e, allontanandosi dalla porta,
le fece cenno di accomodarsi, perché tanto sapeva che non
avrebbe fatto
altrimenti.
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